La scelta dei Mavs di far riposare cinque titolari (e permettere a Doncic di disputare solo il primo quarto) nella penultima gara stagionale contro i Chicago Bulls non è piaciuta per niente alla NBA, che dopo un'investigazione interna ha scelto di punire pesantemente la franchigia texana
Et voilà, il capolavoro (al contrario) del finale di stagione dei Dallas Mavericks ora è completo. Dopo un rendimento disastroso in campo (perse 12 delle ultime 16), dopo aver fallito l'approdo alla postseason e aver consapevolmente ridotto le chance di centrare almeno il play-in lasciando a riposo gran parte dei titolari nella penultima gara contro Chicago (e con Doncic in campo solo il primo quarto), ora è arrivata una multa quasi record da parte della lega. La NBA infatti ha deciso di punire con una sanzione da 750.000 dollari la scelta dei Mavs in occasione della gara interna del 7 aprile contro Chicago: quel riposo "obbligato" per Kyrie Irving, Tim Hardaway Jr., Josh Green, Maxi Kleber e Christian Wood - oltre all'impiego ridotto di Doncic - non è piaciuto negli uffici NBA sulla 5th Avenue. "La decisione dei Dallas Mavericks di impedire ad alcuni giocatori chiave di partecipare a una gara decisiva per le sorti della loro stagione contro Chicago è contraria all'integrità del nostro sport", ha commentato Joe Dumars, il capo delle Basketball Operations per la NBA. "I Mavs hanno manifestato apertamente - con le loro azioni e alcune dichiarazioni pubbliche - il desiderio di perdere una partita per migliorare le proprie chance di mantenere la loro prima scelta al Draft 2023 [protetta soltanto nelle posizioni 1-0, altrimenti da cedere ai Knicks, ndr]. Tale comportamento ha deluso tanto i tifosi della squadra che la lega tutta".
I precedenti: solo Minnesota punita più pesantemente
Per trovare una multa più "salata" comminata dalla lega a una squadra NBA occorre tornare alla fine degli anni '90, quando i Minnesota Timberwolves vennero puniti per 3.5 milioni di dollari per l'accordo "sottobanco" concordato con Joe Smith a cui fecero firmare un contratto di soli 1.7 milioni di dollari (funzionale al salary cap della squadra) promettendogliene poi altri 80 in annate successive. Lo stesso proprietario dei Mavs Mark Cuban era stato multato per un totale di 1.6 milioni di dollari in tre occasioni distinte per le sue critiche all'arbitraggio NBA, ma le singole sanzioni (due multe da 500.000 dollari, una da 600.000) non avevano mai toccato la cifra comminata ora alla sua squadra.