Il giocatore degli Hawks che grazie al tiro dalla lunga distanza è riuscito a diventare il riferimento in campo e fuori per Atlanta, fatica non poco a trovare il fondo della retina ai playoff: reduce da un misero 8/49 nelle ultime sette partite di postseason, Trae Young spera di invertire la tendenza in una gara-2 complicata contro i Celtics e che potrebbe segnare il cammino playoff della squadra della Georgia
Tira (e spesso segna) dal logo. Trae Young ne ha fatto una sorta di marchio di fabbrica: la capacità di aprire il campo, e le difese avversarie, con il suo tiro da fuori. Da lontano, spesso da lontanissimo. Ma il giocatore che soltanto la scorsa stagione NBA era stato capace di chiudere il campionato tirando oltre il 38% dall'arco su 8 triple a serata, quando arrivano i playoff d'incanto perde la mano - e dall'arco fa più danni che altro. È stato così anche in gara-1 contro Boston, un centro soltanto a bersaglio su cinque triple tentate. E non è un caso. Nelle ultime 7 gare di playoff, Young esibisce un misero 8/49 dalla lunga distanza (il 16.3%), e nella storia dei playoff NBA nessuno giocatore mai ha tirato così tanto, segnando così poco, da tre punti. Il dato complessivo ai playoff della sua carriera non è tanto meglio: 53/187, ovvero il 28.3%, e per un giocatore che a lungo è stato celebrato per il suo raggio di tiro virtualmente infinito forse è ora di iniziare a riflettere su questa statistica e cercare di cambiare in parte il suo stile di gioco offensivo, mixando di più tiri e assist, penetrazioni al ferro (spesso con il floater) e conclusioni dalla distanza. Per il bene degli Atlanta Hawks e per provare a tenere aperta la serie che in parte sembra già segnata contro Boston - che stanotte in gara-2 potrebbe vivere di un secondo passaggio cruciale.