
NBA Finals, le 25 migliori prestazioni di sempre alle finali. CLASSIFICA
Le Finals sono appena cominciate, ma la serie tra Denver e Miami promette grandi prestazioni individuali con tanti protagonisti che possono esplodere da un momento all'altro. Ma se Nikola Jokic e Jamal Murray sono al loro debutto, Jimmy Butler detiene già due delle quattro migliori prestazioni migliori alle Finals secondo il GameScore, una statistica ominicomprensiva che tiene conto di tutti i dati di una partita. Ecco le 25 migliori di sempre raccolte da ESPN

25. Michael Jordan, Chicago Bulls | Game score: 34.7
- Finals 1991 | Gara-2 vs. Los Angeles Lakers 107-86 (vittoria)

A caccia del suo primo titolo NBA, Jordan guidò i Bulls al pareggio nella serie contro i Lakers con il sangue agli occhi, mettendo assieme una prestazione da 33 punti, 7 rimbalzi e ben 13 assist sbagliando appena tre tiri in tutto il match (15/18, di cui un errore da tre) e 3/4 ai liberi, con due recuperi e una stoppata. I 13 assist rappresentavano il suo record ai playoff, poi superato l’anno successivo contro New York

Worthy sfoderò una delle migliori gare-7 di sempre, facendosi trovare pronto per sopperire a un Kareem da appena 4 punti per realizzare una tripla doppia da 36 punti, 16 rimbalzi e 10 assist con 15/22 al tiro e 6/10 ai liberi, oltre a due recuperi in 44 minuti di gioco. Venne giustamente nominato MVP delle Finals per la prima e unica volta in carriera, suggellando nel miglior modo il suo terzo titolo NBA

23. Shaquille O'Neal, Los Angeles Lakers | Game score: 35.0
- Finals 2002 | Gara-2 vs. New Jersey Nets 106-83 (vittoria)

La leggenda di “M.D.E.” (Most Dominant Ever) nasce soprattutto alle Finals, con Shaquille O’Neal capace di spazzare via i Nets con una prestazione da 40 punti, 12 rimbalzi e 8 assist tirando 14/23 dal campo e in serata ispiratissima ai liberi (12/14, un 85.7% accaduto solo 10 volte in carriera con almeno 10 tentativi dalla lunetta, e mai successo né prima né dopo ai playoff rispetto a quella magica sera)

22. Magic Johnson, Los Angeles Lakers | Game score: 35.0
- Finals 1987 | Gara-3 vs. Boston Celtics 103-109 (sconfitta)

La terza e ultima serie tra Lakers e Celtics che hanno fatto la storia degli anni ’80 vide una super prestazione di Magic Johnson (32 punti, 11 rimbalzi e 9 assist con 12/18 al tiro e 8/8 ai liberi con appena una palla persa in 43 minuti), ma non bastò a superare i Celtics guidati dai 30 punti e 12 rimbalzi del suo arci-rivale Larry Bird

Uno dei momenti più iconici della storia della NBA a suggellare una prova leggendaria. Dopo aver segnato l’ennesimo canestro della sua partita da 48 punti, 5 rimbalzi, 6 assist e 5 recuperi (prendendosi la bellezza di 41 tiri, segnandone 18 con 9/9 dalla lunetta), l’MVP in carica scavalcò Tyronn Lue finito a terra vicino ai suoi piedi, facendo vedere a tutto lo Staples Center chi comandava. Durò una notte (i Lakers vinsero le altre quattro partite), ma che notte

20. Charles Barkley, Phoenix Suns | Game score: 35.6
- Finals 1993 | Gara-4 vs. Chicago Bulls 105-111 (sconfitta)

Nel 1993 Barkley era convinto di essere il miglior giocatore del mondo, forte del premio di MVP appena conquistato in regular season. Fu forse il miglior Michael Jordan di sempre a rispedirlo al mittente, ma in quella serie finale più combattuta del 4-2 finale in favore dei Bulls Barkley diede tutto quello che aveva con una gara-4 da 32 punti, 12 rimbalzi, 10 assist e 3 recuperi con 10/19 al tiro e 12/15 ai liberi in 46 minuti. Il problema? Ne parliamo più sotto

19. Draymond Green, Golden State Warriors | Game score: 35.9
- Finals 2016 | Gara-7 vs Cleveland Cavaliers 89-93 (sconfitta)

Persa nei meandri della storia che ricorda momenti iconici come “The Block” di LeBron James e “The Shot” di Kyrie Irving, c’è una prestazione leggendaria di Green, ispirato come non mai da tre punti (6/8 per 11/15 finale al tiro e 4/4 ai liberi) per una tripla doppia sfiorata con 32 punti, 15 rimbalzi e 9 assist. Quella sera Green segnò più degli Splash Brothers messi assieme (17 per Curry e 14 per Thompson), ma non bastò per vincere il titolo

Quei Cavs non avevano una chance, sotto 3-1 contro i primi Warriors con Kevin Durant, ma questo non impedì a James di lasciare tutto quello che aveva in campo: 41 punti, 13 rimbalzi, 8 assist, 2 recuperi e una stoppata giocando 46 minuti e 13 secondi, con 19/30 al tiro, 2/5 da tre e 1/4 ai liberi a testimoniare uno sforzo fisico tanto immane quanto inutile ai fini del risultato, senza riuscire a difendere il titolo conquistato un anno prima

17. Giannis Antetokounmpo, Milwaukee Bucks | Game score: 36.7
- Finals 2021 | Gara-2 vs. Phoenix Suns 108-118 (sconfitta)

Prima apparizione in questa classifica per Antetokounmpo, che due anni fa provò in tutti i modi (senza riuscirci) di evitare di andare sotto 0-2 contro i Suns. La sua prova da 42 punti, 12 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate non bastò per vincere in Arizona, complici anche sette errori dalla lunetta (11/18) e quattro dalla lunga distanza (1/5 all’interno di un 15/22 dal campo). In una sconfitta di 10 lunghezze, nei suoi 40 minuti in campo i Bucks chiusero con +3

16. Michael Jordan, Chicago Bulls | Game score: 36.9
- Finals 1992 | Gara-1 vs. Portland Trail Blazers 122-89 (vittoria)

La partita passata alla storia per “The Shrug”: Michael Jordan segna sei triple nel primo tempo (record per l’epoca alle Finals), alza le spalle come a dire “Non posso farci niente, non sbaglio più” e sotterra i Blazers, arrivati a quelle Finals con grandi ambizioni (specie nel loro leader Clyde Drexler) e “sistemati” subito, prima di chiudere i conti in sei partite. Per MJ alla fine 39 punti e 11 assist con 16/27 dal campo e 6/10 da tre

Avete presente la prestazione alla posizione numero 20? Ecco: Barkley, reduce da una gara-1 sotto i suoi standard, salì di livello in gara-2 chiudendo con 42 punti, 13 rimbalzi e 4 assist con 16/26 al tiro e 10/12 ai liberi, provando — senza riuscirci — a pareggiare la serie contro i Bulls. Il motivo? Un Michael Jordan da 42 punti, 12 rimbalzi e 9 assist dall’altra parte, per un Game Score di 31.7 che però non rappresenta il suo apice nella serie

14. Stephen Curry, Golden State Warriors | Game score: 37.2
- Finals 2019 | Gara-3 vs. Toronto Raptors 109-123 (sconfitta)

Senza Kevin Durant fuori per un problema al polpaccio e senza Klay Thompson anche lui alle prese con un infortunio, l’attacco di Golden State finì tutto sulle spalle di Curry che rispose presente con una prestazione mostruosa da 47 punti, 8 rimbalzi, 7 assist, 14/31 al tiro (di cui 6/14 da tre) e 13/14 ai liberi, provando a trascinare i campioni in carica. I Raptors però si rivelarono più forti, riprendendosi il fattore campo con 30 di Kawhi Leonard

13. Giannis Antetokounmpo, Milwaukee Bucks | Game score: 37.4
- Finals 2021 | Gara-3 vs. Phoenix Suns 120-100 (vittoria)

Dopo la prestazione mostruosa con sconfitta di gara-2, questa volta Antetokounmpo non lascia niente di intentato, spazzando via i Suns con una prova da 41 punti, 13 rimbalzi e 6 assist con 14/23 al tiro e 13/17 ai liberi in meno di 38 minuti, con un eloquente +20 di plus-minus finale. La notizia peggiore per Phoenix? Che non è assolutamente finita qui

Shaq non aveva ancora vinto il titolo NBA, pur arrivando alle Finals con Orlando. Dopo essere sopravvissuto a gara-7 contro Portland, mise subito in chiaro le cose nella serie contro Indiana travolgendo i Pacers con una prestazione da 43 punti, 19 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate avendo “bisogno” di un solo tiro libero per farcela (1/6), forte di un clamoroso 21/31 dal campo in poco meno di 44 minuti sul parquet. I 21 canestri sono la seconda miglior prestazione di sempre dietro ai 22 di Elgin Baylor, che però ebbe bisogno di 15 tentativi in più per realizzarli

11. Michael Jordan, Chicago Bulls | Game score: 38.9
- Finals 1993 | Gara-4 vs. Phoenix Suns 111-105 (vittoria)

Torniamo alla pluri-citata finale del 1993 per il colpo definitivo piazzato da Jordan ai danni di Barkley, che vide la sua tripla doppia da 32-12-10 venire surclassata dai 55 punti (seconda miglior prestazione di sempre dietro ai 61 di Elgin Baylor nel 1962) con 8 rimbalzi e 4 assist, evitando il pareggio dei Suns che si erano riavvicinati vincendo gara-3 a Chicago. Anche per MJ 21 canestri dal campo su 37 tentativi, oltre a 13/18 ai liberi in 46 minuti di pura forza di volontà

10. LeBron James, Los Angeles Lakers | Game score: 39.1
- Finals 2020 | Gara-5 vs. Miami Heat 111-108 (sconfitta)

Le Finals nella bolla sono state, almeno statisticamente, una delle più grandi serie di sempre, piazzando ben tre prestazioni in top-10. La prima appartiene al Re, che diede fondo al suo repertorio nel tentativo di chiudere i conti contro i Miami Heat per assicurarsi il suo quarto titolo della carriera. I suoi 40 punti, 13 rimbalzi, 7 assist e 4 recuperi con 15/21 al tiro, 6/9 da tre e 4/6 ai liberi però non bastarono per superare gli Heat, rifacendosi poi con il successo in gara-6

Anche la serie del 2016 non scherza, con i Cavs sotto 3-1 contro gli Warriors capaci di rimontare e vincere come mai nessuno nella storia delle Finals. Il primo passò fu questo capolavoro di James, capace di chiudere con 41 punti, 16 rimbalzi, 7 assist, 3 recuperi e 3 stoppate con 16/30 al trio, 4/8 da tre e 5/8 ai liberi approfittando dell’assenza di Draymond Green, sospeso per un colpo proibito nel finale di gara-4 proprio ai danni di James. Determinanti anche i 41 punti di Kyrie Irving, la prima coppia di compagni a 40+40 nella storia delle finali

8. Magic Johnson, Los Angeles Lakers | Game score: 39.6
- Finals 1980 | Gara-6 vs. Philadelphia 76ers 123-107 (vittoria)

“Never fear guys, Magic is here”. Sopra 3-2 nella serie ma con la prospettiva di andare a Philadelphia senza Kareem Abdul-Jabbar infortunato, il 20enne rookie Magic Johnson chiede di partire da centro e sfodera una prestazione leggendaria da 42 punti, 15 rimbalzi e 7 assist, trascinando i gialloviola a un titolo che mancava da 8 stagioni prendendosi anche il premio di MVP delle Finals. “Probabilmente la mia più grande partita di sempre” ha detto poi Magic

7. Kevin Durant, Golden State Warriors | Game score: 39.8
- Finals 2018 | Gara-3 vs. Cleveland Cavaliers 110-102 (vittoria)

Già sopra 2-0 nella serie, Golden State non lascia il minimo scampo a Cleveland nella meno combattuta delle quattro serie di finale consecutive giocate dalle due squadre. Il motivo è molto semplice e si chiama Kevin Durant, che spacca in due gara-3 con 43 punti, 13 rimbalzi e 7 assist tirando 15/23 dal campo, 6/9 da tre e 7/7 ai liberi, rendendo inutile la tripla doppia da 33-10-11 di LeBron James. Sua la tripla dal palleggio nel quarto periodo che, come nel 2017, di fatto chiude le Finals

Una delle più grandi “closeout game” di sempre: gli Spurs vincono il secondo titolo della loro storia sulle spalle di un Duncan monumentale, capace di sfiorare la quadrupla doppia con 21 punti, 20 rimbalzi, 10 assist e 8 stoppate tirando 9/19 dal campo e 3/5 ai liberi dopo che in gara-1 aveva cominciato con 32-20-6-7-3. I 17 punti di Stephen Jackson aiutano gli Spurs a chiudere i conti nella serie contro i Nets, salutando degnamente David Robinson che si ritira da campione NBA con una doppia doppia da 13 punti e 17 rimbalzi

5. LeBron James, Cleveland Cavaliers | Game score: 41.3
- Finals 2018 | Gara-1 vs. Golden State Warriors 124-114 OT (sconfitta)

Tutti si ricordano la follia di JR Smith che si dimentica il punteggio e non si prende il tiro della vittoria facendo scorrere il cronometro, sprecando così una prestazione storica di LeBron passata nel dimenticatoio per via del risultato finale. Eppure prima di lui nessuno aveva mai realizzato 51 punti (con 8 rimbalzi e 8 assist) in una gara di finale poi persa, spaccando una lavagnetta negli spogliatoi per la frustrazione di aver sprecato una serata da 19/32 al tiro con 3/7 da tre e 10/11 ai liberi

4. Jimmy Butler, Miami Heat | Game score: 41.3
- Finals 2020 | Gara-5 vs. Los Angeles Lakers 111-108 (vittoria)

Se James e i Lakers non sono riusciti a chiudere i conti in gara-5 della serie nella bolla è solo per merito di Jimmy Butler, esausto al termine della partita in una foto diventata iconica per testimoniare la sua prestazione da 35 punti, 12 rimbalzi, 11 assist e 5 recuperi con 11/19 al tiro e 12/12 ai liberi, riposando per la bellezza di 48 secondi lungo tutta la durata del match

Incredibilmente la gara-5 di Butler non è nemmeno la sua miglior prestazione nella serie, visto che pochi giorni prima aveva chiuso con 40 punti, 11 rimbalzi e 13 assist, sbagliando appena sei tiri (14/20) con 12/14 ai liberi in 44 minuti e 51 secondi sensazionali. Dopo aver perso le prime due partite, gli Heat non avevano altra possibilità se non vincere gara-3 per tenere aperte le speranze di rimonta: solo Jimmy Butler ha impedito che la serie durasse molto meno delle 6 gare necessarie

2. Giannis Antetokounmpo, Milwaukee Bucks | Game score: 42.0
- Finals 2021 | Gara-6 vs. Phoenix Suns 105-98 (vittoria)

Antetokounmpo si tiene il meglio per la fine, piazzando la sua terza prestazione di questa classifica nel momento più importante della sua carriera. Sopra 3-2 nella serie dopo aver rimontato da 0-2, il greco conquista il primo titolo per i Bucks a 50 anni di distanza dall’ultimo con una gara-6 memorabile da 50 punti, 14 rimbalzi e 5 stoppate con 16/25 al tiro e soprattutto 17/19 ai liberi, dopo una cavalcata playoff in cui non si era parlato di altro che dei suoi problemi in lunetta. Indimenticabili le sue lacrime a bordocampo dopo la sirena finale

1. LeBron James, Cleveland Cavaliers | Game score: 42.5
- Finals 2016 | Gara-6 vs. Golden State Warriors 115-101 (vittoria)

La partita durò pochissimo, complice un primo quarto da 31-11 per i Cavs che diede a LeBron James la certezza che dall’altra parte gli Warriors fossero “fot…i mentalmente e fisicamente”. D’altronde non è facile rispondere quando davanti ti trovi un mostro da 41 punti, 8 rimbalzi, 11 assist, 4 recuperi e 3 stoppate con 16/27 al tiro, 3/6 da tre e 6/8 ai liberi in meno di 43 minuti, replicando i 41 già realizzati in gara-5 e forzando una gara-7 epica suggellata dalla sua stoppata ai danni di Andre Iguodala