Joe Lacob e la proprietà di Golden State ha deciso nel segno della continuità: scelta interna quindi per fronteggiare l'addio al front office degli Warriors di Bob Myers, con la promozione diretta del suo braccio destro (già vice president of basketball operations nelle ultime due stagioni)
Era la scelta più chiacchierata, e forse anche quella più logica: per rimpiazzare il dimissionario Bob Myers nel ruolo di general manager i Golden State Warriors sono andati con la scelta interna, elevando nel ruolo Mike Dunleavy Jr., già da anni all'interno dell'organizzazione e braccio destro di Myers. Da vice president of basketball operations (il ruolo ricoperto negli ultimi due anni) Dunleavy diventa di fatto il numero uno del front office dei californiani, ereditando una serie di decisioni scottanti che probabilmente influenzeranno il futuro di Golden State: più che il destino di Draymond Green (che ha una player option da 27.6 milioni di dollari), cosa faranno gli Warriors con Jordan Poole, pagato profumatamente l'anno scorso ma oggi potenzialmente sul mercato per una trade che possa portare sulla Baia un All-Star? E come si comporterà Dunleavy al suo primo Draft, in programma tra meno di una settimana? Proprio al Draft (quello del 2002) era nata la relazione tra il neo-GM e gli Warriors, che lo scelsero in uscita da Duke University con la terza chiamata assoluta.
Dopo una carriera lunga 15 anni nella NBA, Dunleavy era stato assunto nel 2018 proprio da Myers nel ruolo di scout. Da lì una lunga ascesa culminata nell'arrivare a sostituire proprio il suo "maestro": il futuro di Steph Curry e compagni, ora, passa anche dalle scelte di Mike Dunleavy Jr., che a 42 anni va a ricoprire una delle posizioni più ambite (e difficili) della galassia NBA.