Così come l'anno scorso i Suns avevano soffiato Durant alla corte degli Heat, così è successo anche per Bradley Beal. Ma in Florida sembrano avere già chiaro il piano B, che forse neppure tanto B è, anzi: dare l'assalto a Damian Lillard se il giocatore decidesse finalmente di abbandonare l'Oregon
Phoenix o Miami, si diceva per il futuro di Bradley Beal. E Phoenix è stata. E Miami? Dalla Florida fanno sapere che all'interno dell'organizzazione degli Heat la risposta è "think bigger": pensiamo più in grande. E più in grande di Beal, vuol dire Damian Lillard. Con un solo problema: né Lillard, né i Blazers al momento hanno parlato di una disponibilità del giocatore sul mercato. Quello a cui si aggrappano in casa Heat è l'indicazione - da parte del giocatore - di Miami (così come però di Brooklyn) come eventuale destinazione gradita, dovessero a Portland scegliere la strada della costruzione della squadra con un occhio al futuro (e quindi tenendo la scelta n°3 ad esempio al prossimo Draft) e non all'immediato (e quindi offrendola sul mercato in cambio di un veterano che possa da subito rafforzare i Blazers e aiutare Lillard). Perché questo chiede Lillard alla franchigia dell'Oregon in cambio della sua fedeltà: l'impegno a costruire, immediatamente, una squadra che possa lottare per il titolo. Se il progetto invece dovesse abbracciare più anni, solo allora Lillard prenderebbe in considerazione l'ipotesi di abbandonare i Blazers, e a questo punto Miami sembra la favorita.
Cosa può offrire Miami a Portland per arrivare a "Dame Time"
Magari girando a Portland la scelta n°18 al prossimo Draft, il contratto in scadenza di Kyle Lowry (da 29.7 milioni di dollari), quello di Victor Oladipo più altri giocatori (Duncan Robinson la soluzione preferita da Miami, Tyler Herro quello che potrebbero chiedere i Blazers). Ma tutto sembra dipendere da cosa deciderà di fare Portland con la scelta n°3 al Draft fra pochi giorni.