I Golden State Warriors hanno sorpreso molti cedendo Jordan Poole e ricevendo in cambio Chris Paul, per anni avversario con le maglie dei Clippers e dei Rockets. Coach Steve Kerr ha spiegato così la decisione: "Non avevamo bisogno di stravolgere, ma di cambiare qualcosa. Tutti lo percepivano all’interno della franchigia. E ci siamo riusciti senza sacrificare la nostra identità di squadra"
Sarà piuttosto strano vedere Chris Paul con la maglia dei Golden State Warriors. Dopo anni in cui CP3 è stato uno dei principali avversari degli Warriors, sia con la maglia degli L.A. Clippers che con quella di Houston, il prossimo anno il 38enne veterano farà parte della squadra della baia, che per lui ha ceduto Jordan Poole e il suo contratto pesantissimo insieme ad alcune scelte al Draft. Un movimento di mercato sorprendente (anche perché Draymond Green in tempi non sospetti aveva detto espressamente "Non mi piace Chris Paul e non abbiamo un buon rapporto, anche se rispetto la sua intelligenza", e anche con Steph Curry c'era stato qualche screzio) e ancora non ratificato ufficialmente, ma che Steve Kerr ha già commentato spiegando la situazione. “Saremo molto diversi rispetto a prima” ha detto a The Athletic. “C’è una cosa però che vorrei dire su una squadra che ha vinto un titolo un anno fa e che ha combattuto affrontando una stagione difficile. Ho amato il gruppo che abbiamo avuto nelle ultime stagioni. Ma la cosa più importante è che sentivamo di aver bisogno di un cambiamento. Non che servisse stravolgere tutto, ma un cambiamento di qualche tipo. E tutti nell’organizzazione ne sentivano la necessità. Pensiamo di averne fatto un piuttosto significativo senza rinunciare alla nostra identità o al senso di quello che siamo come squadra. Considerando tutto, penso che sia un cambiamento molto positivo”. Sarà davvero così? Innanzitutto bisognerà rifirmare Draymond Green, che ha deciso di diventare free agent, e poi pensare a come dare un nuovo assalto al titolo con un Chris Paul in più nel motore.