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NBA, James Harden e i Sixers: adesso la rottura è totale

NBA
©Getty

Philadelphia fa sapere di aver interrotto qualsiasi trattativa che riguardi il giocatore, Harden sembra intenzionato a non presentarsi al training camp in caso la sua richiesta di essere scambiato non venga assecondata. Per entrambe le parti si tratta di un déjà-vu assai poco benaugurante in vista della prossima stagione 

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Che le discussioni attorno a una possibile trade con al centro James Harden fossero in fase di stallo non è una notizia. L'unico interlocutore reale, gli L.A. Clippers, che incontrava il favore del giocatore, si è rivelato disposto a sacrificare una contropartita piuttosto modesta pur di portarsi a casa l'MVP della stagione 2017-18. Così ora, di fronte alla fattiva impossibilità di imbastire uno scambio che potesse soddisfare insieme le richieste del giocatore e della franchigia, i Sixers hanno reso noto di aver chiuso ogni contatto o negoziazione in merito. L'idea del front office di Philadelphia sarebbe quindi quella di trattenere Harden e provare a ricucire lo strappo al training camp della squadra. Per contro, però, fonti vicine al giocatore ribadiscono che, a quel training camp, Harden non avrebbe alcuna intenzione di presentarsi. La situazione, quindi, si complica ulteriormente. 

Una situazione già vissuta

Il pomo della discordia sarebbe innanzitutto di natura economica. I Sixers, infatti, o per meglio dire Daryl Morey, fin lì quasi un mentore per Harden, avrebbero deluso le aspettative della loro stella. E Harden, in assenza di una proposta di estensione contrattuale adeguata dal suo punto di vista, a fine giugno aveva deciso di esercitare l'opzione per la stagione 2023-24 e, di fatto, diventare free agent la prossima estate. Allora la mossa di Harden rappresentava un primo segnale di frustrazione, dando il via all'escalation di cui le ultime voci sono solo il capitolo più recente. A Philadelphia non sono nuovi a situazioni del genere, anzi, ne hanno vissuta una per molti versi simile con Ben Simmons nel 2021. All'epoca Simmons si era dimostrato inflessibile nella sua volontà di non giocare più per i Sixers e, ironia della sorte, la sua rigidità aveva poi portato allo scambio con Brooklyn e all'arrivo a Philadelphia di Harden. E, a dire il vero, Harden stesso non è nuovo a situazioni del genere, perché anche per forzare la sua uscita da Houston nel 2020 aveva seguito all'incirca lo stesso canovaccio. Le premesse, insomma, non appaiono benauguranti per una squadra che si presenterà ai nastri di partenza della prossima stagione con una guida tecnica rinnovata, Nick Nurse, e con l'uomo simbolo della franchigia, Joel Embiid, che nelle scorse settimane non ha nascosto il suo malumore.

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