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NBA, multa a sei cifre per Harden, ma la NBPA promette battaglia

NBA
©Getty

La NBA ha deciso di multare James Harden di 100.000 dollari per la sua richiesta pubblica di essere ceduto, ma l’associazione giocatori ha annunciato di voler fare reclamo contro la scelta dell’Olympic Tower. L’importo della multa è il massimo possibile secondo il contratto collettivo appena entrato in vigore

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Il commissioner Adam Silver ha sempre detto di ritenere le richieste pubbliche di essere ceduti da parte dei giocatori uno dei principali problemi della NBA, e per questo motivo le parole dalla Cina di James Harden non potevano certamente passare inosservate. La lega ha quindi annunciato la decisione di multare l’ex MVP di 100.000 dollari per le sue parole con le quali “indicava di non voler rispettare i servigi richiesti dal suo contratto come giocatore a meno che non venisse scambiato ad un’altra squadra”. I 100.000 dollari sono l’importo massimo previsto per casi del genere dal nuovo contratto collettivo tra la lega e l’associazione giocatori, ma per uno che ha guadagnato più di 300 milioni di dollari in carriera solamente dalla NBA non è necessariamente una questione di soldi, ma di principio. Per questo motivo la NBPA, l’associazione dei giocatori della lega, ha deciso di fare reclamo contro la multa: “Rispettosamente siamo in disaccordo con la decisione di punire James Harden per i recenti commenti che ha fatto, che secondo noi non violano la regola contro le richieste pubbliche di scambio” ha scritto la NBA in un comunicato. “Intendiamo impugnare la multa e portare la questione davanti al nostro Arbitrato”. In attesa del training camp che comincerà a inizio ottobre, l’affare Harden-Sixers si fa ancora più complicato.