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NBA, Sean Elliott a Sky: "Wembanyama? Potremmo parlare del più forte di tutti i tempi"

NBA

Zeno Pisani (video di Sheyla Ornelas)

Leggenda nero-argento, due volte campione NBA con San Antonio e da quasi vent'anni ormai voce per la TV degli Spurs, Sean Elliott vede da vicino ogni giorno il talento generazionale appena sbarcato in Texas. E tanto la sua analisi quanto la sua ambiziosa previsione sono molto interessanti. 

WEMBANYAMA SFIDA DURANT: STANOTTE LIVE SU SKY

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Sean Elliott è entrato nella NBA insieme a David Robinson, nel 1989. Ha visto da vicino, compagno di avventura, la prima stagione in nero-argento dell'Ammiraglio e poi, otto anni dopo, ha visto anche Tim Duncan muovere i primi passi nella lega, rookie nella stagione 1997-98. Oggi - un quarto di secolo dopo dall'arrivo del caraibico con il n°21 - a San Antonio accolgono un'altra matricola dalle grande aspettative, Victor Wembanyama, e Sean Elliott (da quasi un ventennio analista per la TV degli Spurs) è forse la persona più adatta per indagare caratteristiche e potenzialità della prima scelta assoluta all'ultimo Draft. "Wembanyama ha tutto per poter cambiare questa squadra, perché ha talento, in campo sa fare tantissime cose e ha l'abilità per dominare su entrambi i lati del campo", dice Elliott. Ma il suo effetto va oltre le cifre e l'impatto individuale e si riflette su quello sulla squadra: "Rende migliori i suoi compagni, che sono tutti giovani ma sono già cresciuti molto e ora hanno la chance di crescere ancora assieme. Ci saranno delle delusioni ma prima o poi arriveranno anche i successi, ed è così che si crea una squadra da titolo", assicura l'ex prodotto di Arizona. Elliott conferma poi che tanto Manu Ginobili quanto Tim Duncan "sono al campo di allenamento spessissimo", a prendersi cura del ragazzo francese, "per proteggerlo dall'attenzione di tutti". 

"Leggero sui piedi, sa passare, sa tirare: ha tutto per diventare un grande"

Ma Wembanyama, che si è già dimostrato maturo oltre i suoi 19 anni anche in questo aspetto, stupisce Elliott anche (forse soprattutto) per quello che sa fare in campo: "Mi colpisce com'è leggero su quei piedi, la sua intelligenza cestistica, ma anche la capacità di trattare il pallone e le sue doti di tiratore. Il suo atteggiamento è super: è sempre in palestra a lavorare, perché ama giocare e vuol fare di tutto per migliorare. Questi sono tutti gli ingredienti che ne possono fare davvero un grandissimo: spero solo che continui a maturare, che diventi più grande e grosso e che resti con noi per i prossimi 20 anni. Alla fine - conclude Elliott, senza timore di rischiare troppo con la sua previsione - se tutto va come deve andare potremmo parlare del più forte di tutti i tempi".  

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