Una sola settimana di campionato è sicuramente troppo poco per poter formulare giudizi, ma nonostante un esordio stagionale sottotono il n°10 dei Nets sta facendo vedere di poter contribuire (a suo modo) ai successi di Brooklyn. Di cui, al momento, è già il miglior passatore, rimbalzista e stoppatore
Il ritorno in campo di Ben Simmons, visto per l'ultima volta su un campo da basket NBA il 15 febbraio 2023, non è andato come sperato. Opening night NBA per i suoi Nets, ospiti i Cavs, partita persa e segnali tutt'altro che incoraggianti: 4 punti soltanto (con 2/6 al tiro), sì 10 rimbalzi e 8 assist ma Vaughn che in tutto il quarto quarto (in una gara punto a punto, persa 114-113) lo tiene in campo in tutto un minuto e 53 secondi. Forse il coaching staff aveva le mani legata da una restrizione di minuti, per un giocatore che l'anno scorso aveva disputato solo 42 gare: "No", risponde il diretto interessato. E sulle cause dei suoi (tanti) minuti in panchina: "Non lo so, dovreste chiederlo all'allenatore". Parole che parevano già di "grande freddo", nei rapporti tra il giocatore e il coach. Ma con la prima settimana di pallacanestro in archivio, l'apporto di Ben Simmons ai Nets (senza due titolari come Cam Johnson e Nic Claxton in due delle tre gare disputate) offre più di uno spunto incoraggiante. Il n°10 di Brooklyn è già il leader di squadra per assist (25, 7° NBA), rimbalzi (30, top 20 NBA) - sia in attacco (8) che in difesa (22) - e stoppate (4).
Tira sempre poco (20 tiri in 3 partite, meno di 7 a gara) ma bene (con il 60%, 12/20) e soprattutto sembra esserci fisicamente, in campo una media superiore ai 30 minuti a sera. Insomma, un ritorno da tenere d'occhio, a partire dalla gara della notte sul campo dei Miami Heat, proprio l'ultima squadra che aveva affrontato l'anno scorso prima di dover dire addio ai parquet per il resto della stagione.