Dice di sentirsi "come mai prima" e, tornata la fiducia nel suo corpo, quella sul suo talento non è mai mancata: "In campo faccio cose che molti giocatori NBA non sanno fare". Per questo Simmons ha un'idea fissa se pensa ai nuovi Brooklyn Nets: "To shock the world"
A volte forse ci vuole l'aria di casa per ricominciare. E casa per Ben Simmons è sia l'Australia (dove è nato) che Brooklyn (dove gioca, e dove si presta a un'intervista che diventa la cover story di Esquire Australia). "Ben Simmons è tornato... più forte che mai?", la domanda in prima pagina. A sentire il n°10 dei Nets è così: ""Mi sento una meraviglia. Paragonare come posso giocare oggi rispetto all'anno scorso è come paragonare il giorno con la notte", dice. Perché Simmons vuole ricordare a tutti che a fermare l'ascesa della sua carriera sono stati prima di tutti gli infortuni: "Un'ernia al disco. Non muovevo la mia gamba destra. Facevo fatica a camminare, a salire le scale, a sedermi in auto". Poi ha scoperto il pilates. Venti minuti ogni giorno, ma ovviamente non è tutto qui. "L'anno scorso lavoravo in palestra ma non vedevo miglioramenti, e allora mi chiedevo: che senso ha farlo? Poi finalmente i progressi sono arrivati". Oggi Simmons assicura di sentirsi "come mai mi ero sentito prima" e alla fiducia nel suo corpo si affianca la fiducia nel suo talento: "In campo faccio cose che altri giocatori NBA non sanno fare", dice.
E allora è normale tornare a parlare di obiettivi. Simmons ne ha una discreta lista, e non li nasconde: "Voglio tornare a essere il giocatore che ero, voglio tornare a essere un All-Star - anzi, meglio di un All-Star. Come squadra abbiamo una grande opportunità di ripartire e costruire un gruppo che può scioccare un sacco di gente". Un pensiero al suo stato fisico non può non farlo: "Voglio chiudere la stagione senza infortuni, e allora dopo sarà il momento di vivere le Olimpiadi: punto a una medaglia, sarebbe pazzesco", conclude. I tifosi dei Nets e quelli australiani sono avvisati.