Il mercato d’oltreoceano potrebbe rianimarsi nelle prossime settimane. E a diventare disponibili potrebbero essere giocatori che magari non sono stelle, ma che hanno costi contenuti dal punto di vista delle eventuali contropartite richieste dalle squadre in cui militano ora e dei contratti che si porterebbero dietro. Ecco quindi alcune occasioni davvero da “Black Friday” in versione NBA
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- È il nome più chiacchierato del mercato in questo momento. Prototipo del giocatore “plug & play” che con la sola presenza in campo è in grado di alzare il livello della difesa di squadra. Ha già un anello di campione NBA al dito e non gli dispiacerebbe provare a vincerne un altro. Non succederà a Chicago, dove a breve potrebbe iniziare una (nuova) rivoluzione del roster
2/15
- Con la palla in mano è uno dei migliori creatori di gioco per i compagni di tutta la NBA. A Washington, però, la palla in mano non ce l’ha molto spesso, perché altri giocatori in maglia Wizards tendono a monopolizzare l’attacco. Altrove, magari in uscita dalla panchina, sarebbe un innesto di altissimo livello
3/15
- Ci sono due qualità necessarie per giocare da esterno, e non solo da esterno, nella NBA di oggi: saper trattare la palla e saper tirare. Alec Burks sa fare entrambe le cose, magari non ad un livello eccelso, ma più che bene per allungare le rotazioni di squadre con ambizioni maggiori di Detroit (non dovrebbe essere difficile trovarne)
4/15
- Cosa ci fa un All-Star tra le occasioni di mercato? Forse prova a rendere meno malinconico il suo viale del tramonto. Da sesto uomo di lusso potrebbe fare la differenza, soprattutto ai playoff, dove uno con la sua capacità di crearsi un tiro da solo fa sempre comodo
5/15
- Può sembrare un veterano, ma ha solo 24 anni. E porta con sé una discreta attitudine difensiva, buoni margini di miglioramento in attacco e un contratto in scadenza a fine stagione
6/15
- A proposito di sesto uomo, lui è stato votato come il migliore della scorsa stagione. Problemi fisici a parte, giocatore di grande solidità su entrambi i lati del campo che troverebbe minuti praticamente ovunque
7/15
- Della serie più utile che bello da vedere, giocatore che ha sempre fatto il suo ovunque è andato e che porta versatilità e professionalità. Un obbiettivo da tenere in considerazione per chi andrà in cerca di un lungo con esperienza e capacità di giocare in entrambi i ruoli del frontcourt
8/15
- Il suo recente infortunio ha costretto i Clippers a correre ai ripari ingaggiando Daniel Theis. Rispetto al tedesco, Mason Plumlee è un giocatore più monodimensionale e potrebbe anche pensare di lasciare Los Angeles per accasarsi in un’altra squadra che necessiti di un centro solido dal minutaggio limitato
9/15
- Con l’arrivo di James Harden i suoi spazi ai Clippers si sono ristretti, per non dire che sono scomparsi. Gioca senza paura, a volte anche senza coscienza di ciò che sta facendo, ma il talento offensivo è lì da vedere. Potrebbe essere una scommessa interessante per squadre alla ricerca di una guardia in grado di portare punti partendo dalla panchina
10/15
- Ha tiro (43.5% da tre in carriera) e capacità di muoversi sul perimetro, un contratto malleabile e, visto come sta andando la stagione, a Memphis non dovrebbero fare le barricate per trattenerlo
11/15
- A proposito di tiratori puri, Joe Harris è stato uno dei migliori in circolazione negli ultimi anni (43.6% da tre in carriera). Le gambe non sono più quelle di una volta, ma come cecchino a cui recapitare palloni potrebbe tornare ancora utile. Così come utile per il monte salari potrebbe rivelarsi l’importante contratto (poco meno di 20 milioni di dollari) che scade a fine stagione
13/15
- Altro ex All-Star avviato alla fase finale di carriera. L’incognita, ormai da troppi anni, è la tenuta fisica, su tutto il resto è un giocatore che nel giusto contesto potrebbe ancora dire la sua ad alto livello (e va in scadenza a giugno 2024, particolare non di poco conto)
14/15
- Scelta da lottery finita male soprattutto a causa dell’interminabile calvario di infortuni. Ora sembra stare bene e come lungo versatile in uscita dalla panchina potrebbe suscitare l’interesse di diverse squadre. La sua (non indimenticabile) avventura a Orlando, poi, sembra essere arrivata al termine
15/15
- Forse l’uomo simbolo del "Black Friday" NBA. Giocatore tutta sostanza, che Brooklyn potrebbe anche poter lasciar partire perché il reparto ali dei Nets è molto affollato. In una squadra con ambizioni importanti e stelle a roster potrebbe diventare un eccellente equilibratore