Il duello diretto tra Tyrese Haliburton e LeBron James è solo la copertina di una sfida che mette di fronte la 2^ migliore panchina NBA (quella dei Pacers) contro dei Lakers che nelle sei gare valide per l'In-Season Tournament sono apparsi completamente trasformati, assomigliando seriamente a una delle migliori squadre NBA. L'appuntamento - con il commento di Flavio Tranquillo e Davide Pessina - è per le 2.30 di stanotte
Due squadre imbatutte, 6 vinte 0 perse gli Indiana Pacers, 6 vinte 0 perse anche i Los Angeles Lakers. Due leader che stanno entusiasmando, Tyrese Haliburton da una parte, LeBron James dall'altra. E poi una città che (in attesa di avere, forse, la sua franchigia NBA) fa le prove generali ospitando la finale della prima edizione della NBA Cup. Las Vegas, T-Mobile Arena, ore 2.30 italiane (in diretta su Sky Sport Uno e Sky Sport NBA e in streaming su NOW con il commento di Flavio Tranquillo e Davide Pessina): Indiana Pacers-Los Angeles Lakers assegna il primo trofeo stagionale, in attesa delle battaglie di giugno per l'anello. E se ovviamente si tratterà di una sfida tra due squadre (entrambe quinte al momento nelle rispettive conference) la tentazione di mettere in copertina le due superstar è tantissima: Tyrese Haliburton vs. LeBron James - ed è la stessa star dei Pacers ad alimentare la suggestione: "Come per ogni ragazzino nato nell'anno 2000, LeBron era il mio giocatore preferito. Sono stato un tifoso dei Cavs, poi degli Heat, quindi ancora dei Cavs e pure dei Lakers, prima di essere stato scelto al Draft", ha raccontato il n°0 di Indiana. "Oggi avere la possibilità di sfidarlo per vincere un trofeo è una sorta di lieto fine, per me - e sarà divertentissimo. Misurarsi contro i propri idoli, sera dopo sera, è una delle parti più belle di essere in NBA", assicura Haliburton.
Che dovrà vedersela contro un LeBron James che nelle due sfide da dentro-o-fuori ha ancora una volta dimostrato di essere tra i migliori giocatori (se non il migliore) della lega. Contro Phoenix ha segnato 15 dei suoi 31 punti nel quarto conclusivo, decidendo la gara nei momenti più caldi; contro New Orleans invece ne ha messi 30 in due quarti e mezzo (e solo 23 minuti), ha chiuso con +36 di plus/minus, ha non vinto ma stravinto il confronto diretto con Zion Williamson, in maniera a tratti imbarazzanti. "È ancora dicembre, non mi esalto troppo", ha dichiarato nel post-partita, come a ricordare che sono altri gli obiettivi su cui uno come lui mette gli occhi. "Ma faremo di tutto per vincere", ha aggiunto. C'è da credergli.