NBA, Indiana corre e ci prova, ma Denver vince con le marce basse

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Nikola_Jokic_Nuggets

I Pacers, privi della loro stella Tyrese Haliburton, fuori per infortunio, restano in partita giocando con grande slancio e personalità, ma i campioni in carica controllano e danno lo strappo decisivo nel 4° quarto. A fare la differenza per Denver, come sempre, è Nikola Jokic, che sfiora la tripla doppia e guida i Nuggets alla vittoria 117-109

 

 

Indiana si presenta sul campo dei campioni in carica priva di Tyrese Haliburton, stella della squadra e guida del miglior attacco della lega, e deve rinunciare anche ad Aaron Nesmith, elemento di notevole importanza nelle rotazioni di coach Rick Carlisle. I Pacers, però, dimostrano da subito di non aver alcuna intenzione di affrontare la partita con un atteggiamento rinunciatario, e come d’abitudine provano a spingere il contropiede appena possibile. E l’impresa riesce per tutta la prima metà di gara, soprattutto grazie al grande ex di serata. È infatti Bruce Brown (18 punti e 10 rimbalzi), poco dopo aver ricevuto l’anello vinto con i Nuggets nel giugno dello scorso anno, a guidare gli ospiti, che rispondo colpo su colpo ai tentativi di fuga di Denver. Nei primi due quarti Nikola Jokic sembra voler aspettare la partita e con lui i Nuggets, che tirano con un eccellente 6/9 dalla lunga distanza ma vanno inaspettatamente sotto a rimbalzo e rientrano negli spogliatoi per l’intervallo lungo con sole tre lunghezze di vantaggio sul 60-57.

La decide il Joker, quasi senza sudare

Anche l’inizio del 3° quarto è caratterizzato da una certa pigrizia da parte dei padroni di casa, pigrizia che non piace affatto a coach Malone che chiama time out dopo poco più di un minuto di gioco. L’idea con cui escono dal time out i Nuggets, alzare il ritmo di gioco, trova d’accordo i Pacers, che riescono a rimanere attaccati alla partita grazie anche all’apporto dalla panchina di Isaiah Jackson (12 punti e 7 rimbalzi). Denver accetta di cambiare su ogni possesso in difesa e continua a pagare care le distrazioni, finendo per giocare forse troppo a lungo con le marce basse. Paradossalmente i campioni lo strappo lo danno con in campo il secondo quintetto, che però a inizio del 4° quarto perde DeAndre Jordan, espulso dopo il secondo tecnico ricevuto a seguito di un fallo in attacco contestato in maniera troppo energica. L’espulsione costringe in qualche modo coach Malone ad affrettare il rientro in campo di Jokic, che pur senza dare mai la sensazione di ingranare le marce alte conduce i suoi alla vittoria con 25 punti, 12 rimbalzi, 9 assist e 12/13 dal campo. A Indiana non basta una prova coraggiosa perché i Pacers pagano il 27.6% da tre, dato maturato soprattutto in una seconda parte di gara in cui Myles Turner e compagni hanno perso fluidità in attacco, pagando dazio alla discrepanza di talento con gli avversari. Vittoria viceversa frutto di quello che normalmente viene definito minimo sforzo per i Nuggets, che trovano anche 25 punti a testa da Jamal Murray e Michael Porter Jr.