NBA, le pagelle della regular season: Boston e OKC al top, delusione Bucks
La regular season 2023-24 si è conclusa, e anche se per 20 squadre su 30 c’è ancora una post-season da disputare, possiamo già tracciare un bilancio di quello che hanno detto le 82 partite di stagione per le 30 squadre. Passiamole in rassegna una per una dando un voto a quanto visto in campo, anche considerando le aspettative che c’erano su di loro sulla base degli over-under dei bookmakers a inizio anno per capire se sono andati sopra o sotto quello che ci si attendeva
- Record finale: 36-46
- Posizione in classifica: 10
- Over/under prestagionale: 42,5
- Risultato: Under
- È vero che le aspettative non erano altissime, ma non sono riusciti neanche a riconfermare la passata stagione già non esattamente esaltante. Se non altro sono giunti alla conclusione che la convivenza tra Trae Young e Dejounte Murray non funziona e non può continuare: in estate si vedrà chi rimarrà dei due. Nota positiva: Jalen Johnson è un titolare fatto e finito, e non era scontato. Stenta ancora a vedersi la mano di coach Quin Snyder da quando è arrivato: quanto è colpa sua e quanta del roster?
- Record finale: 64-18
- Posizione in classifica: 1
- Over/under prestagionale: 54,5
- Risultato: Over
- Mancano la perfezione solo per qualche sconfitta di troppo negli scontri contro le migliori della classe (tra cui i due ko subiti per mano di Denver) e un rendimento non sempre eccelso nei finali punto a punto, ma cosa si può dire a una squadra che non ha mai perso tre gare in fila per tutta la stagione? Testa e spalle la migliore della classe con un quintetto a prova di bomba: non tornare in finale sarebbe un delitto
- Record finale: 32-50
- Posizione in classifica: 11
- Over/under prestagionale: 37,5
- Risultato: Under
- Stagione interlocutoria in cui nemmeno il cambio in panchina allontanando coach Jacque Vaughn ha sortito un qualsivoglia effetto. Con ogni probabilità è stata messa la parola fine alla carriera di Ben Simmons dopo l’ennesimo tentativo fallito di rimetterlo in piedi. Rimangono ancora con diversi asset in mano, ma più passa il tempo e più perdono di valore. La scelta del nuovo allenatore dirà molto delle loro ambizioni
- Record finale: 21-61
- Posizione in classifica: 13
- Over/under prestagionale: 30,5
- Risultato: Under
- Devono ringraziare la presenza di Detroit e Washington sotto di loro, evitando di finire sotto i riflettori per la loro incapacità di competere. LaMelo Ball ormai passa più tempo in infermeria che in campo, la proprietà è passata di mano e anche la panchina è vacante dopo l’addio di coach Steve Clifford. L’aspetto positivo è che Brandon Miller ha risposto presente e i dubbi sull’averlo preferito a Scoot Henderson in sede di Draft sono stati sedati: vale mezzo punto in più già solo questo, ma resta poco altro da salvare
- Record finale: 39-43
- Posizione in classifica: 9
- Over/under prestagionale: 37,5
- Risultato: Over
- Incredibilmente hanno finito con un record superiore a quello che ci si attendeva, e hanno avuto il merito di continuare a lottare anche quando il resto del mondo si chiedeva perché lo stessero facendo e non stessero cedendo i (pochi) pezzi pregiati per ricominciare da capo. Il fatto che abbiano mostrato orgoglio e voglia non appena si è infortunato Zach LaVine non depone a favore del teorico uomo franchigia. Ma che si fa in estate con DeMar DeRozan?
- Record finale: 48-34
- Posizione in classifica: 4
- Over/under prestagionale: 50,5
- Risultato: Under
- Sarebbero stati da 7.5 se avessero agguantato il secondo posto, risultato alla loro portata che hanno scientemente deciso di non raggiungere perdendo l’ultima in casa contro le riserve delle riserve degli Hornets. Sono sopravvissuti a infortuni importanti a tutti i membri del quintetto a partire da Donovan Mitchell, la cui prima metà di stagione è stata da All-NBA nonostante le voci sul suo futuro. Il bilancio finale però dipende troppo da come andranno i playoff: uscendo al primo turno salterebbero tante teste
- Record finale: 50-32
- Posizione in classifica: 5
- Over/under prestagionale: 45,5
- Risultato: Over
- Impantanati attorno al 50% di vittorie fino alla deadline del mercato, da febbraio in poi hanno svoltato vincendo 24 delle ultime 33 partite di regular season, tra cui 15 delle 17 prima di far riposare tutti i titolari nelle ultime due a posizione già acquisita. Luka Doncic ha giocato a livelli da MVP e Kyrie Irving si è presentato nella sua miglior versione possibile, rendendoli la vera mina vagante della Western Conference. Ora Jason Kidd deve dimostrare di poter guidare questa squadra a fare strada nei playoff
- Record finale: 56-26
- Posizione in classifica: 2
- Over/under prestagionale: 52,5
- Risultato: Over
- Sarebbero stati da 8.5 abbondante se non avessero buttato via malamente il primo posto a Ovest con quella inspiegabile sconfitta a San Antonio alla penultima stagionale. Nikola Jokic ha veleggiato di nuovo a livelli da MVP e i Nuggets sono sembrati andare a velocità di crociera, accelerando quando necessario per tenere il passo di quelle davanti ma senza mai davvero sprecare troppe energie, gestendo anche i soliti acciacchi di Jamal Murray. Qualche timida risposta dalla panchina è arrivata, ma senza granitiche certezze come lo scorso anno
- Record finale: 14-68
- Posizione in classifica: 15
- Over/under prestagionale: 27,5
- Risultato: Under
- Se non ci fosse stato quel periodo tra febbraio e marzo in cui hanno trovato 4 vittorie in 8 partite, staremmo parlando probabilmente della peggior stagione di sempre. Entrano nella storia con la peggior striscia di sconfitte di tutti i tempi perdendone 28 in fila tra novembre e dicembre, e anche una stagione quasi sana di Cade Cunningham non è servita a tenere in piedi la squadra, facendo nascere dubbi anche sul suo status di uomo franchigia. La proprietà ha già annunciato scossoni in estate, anche se Monty Williams sembra al sicuro (per ora)
- Record finale: 46-36
- Posizione in classifica: 10
- Over/under prestagionale: 48,5
- Risultato: Under
- Una delle squadre più indecifrabili di tutta la lega, capace di tenere un passo da oltre 50 vittorie con Draymond Green in campo ma anche di non riuscire più davvero a competere ai massimi livelli. Sono profondi, eppure contemporaneamente Steph Curry-dipendenti; versatili, eppure facili da battere specialmente in casa; orgogliosi, ma inclini a batoste poco spiegabili. Vanno sotto la soglia della sufficienza per la posizione finale in classifica: per uscire dal play-in partendo dal 10° posto servirà un’impresa mai riuscita a nessuno
- Record finale: 41-41
- Posizione in classifica: 11
- Over/under prestagionale: 31,5
- Risultato: Over
- Nessuno si aspettava che fossero davvero competitivi, eppure con una striscia di 11 vittorie consecutive a marzo hanno messo pressione agli Warriors quando tutti si aspettavano che lasciassero andare questa stagione, specialmente dopo l’infortunio di Alperen Sengun. Coach Ime Udoka ha dato loro un’impronta difensiva, ma hanno bisogno di esperienza e durezza mentale: due aspetti che arrivano solo con l’andare del tempo. Un record al 50% rimane comunque un successo, e hanno tanto talento giovane
- Record finale: 47-35
- Posizione in classifica: 6
- Over/under prestagionale: 38,5
- Risultato: Over
- Avevano cominciato alla grandissima, poi sono calati insieme ai problemi fisici di Tyrese Haliburton, salvo risollevarsi con un buonissimo finale di stagione. Hanno un’identità tattica molto chiara cucita attorno alle caratteristiche del loro leader, e l’aggiunta di Pascal Siakam (pur non immediata da inserire nel motore) va nella giusta direzione. Sono riusciti a tornare ai playoff senza passare dal play-in: prima dell’inizio della stagione ci avrebbero messo non una ma due firme. Mezzo voto in più per l’ottimo percorso all’In-Season Tournament
- Record finale: 51-31
- Posizione in classifica: 4
- Over/under prestagionale: 46,5
- Risultato: Over
- Per due mesi interi tra dicembre e gennaio sono stati la miglior squadra NBA, prima e dopo… non così tanto. Kawhi Leonard è stato sano per gran parte della stagione fino all’inevitabile infortunio dai contorni nebulosi che lo ha costretto a saltare le ultime sette di regular season, e anche James Harden non sembra stare benissimo. Il tempo però passa e le scuse stanno a zero: hanno il fattore campo al primo turno e non avranno molte altre chance migliore di questa, specie con Paul George in scadenza di contratto
- Record finale: 47-35
- Posizione in classifica: 8
- Over/under prestagionale: 47,5
- Risultato: Under
- Un buonissimo finale di stagione permette loro di darsi due chance per agguantare i playoff in una conference che comunque è salita di livello rispetto allo scorso anno. Certo che dopo aver avuto LeBron James e Anthony Davis in salute per quasi tutto l’anno ci si aspettava un po’ di più del torneo play-in, pagando un po’ la lentezza di coach Ham nell’affidarsi al quintetto con Hachimura e Reaves che lo scorso anno li ha portati in finale di conference. Mezzo voto in più per la vittoria dell’In-Season Tournament
- Record finale: 27-55
- Posizione in classifica: 13
- Over/under prestagionale: 45,5
- Risultato: Under
- Che voto di può dare a una squadra che ha visto scendere in campo 33 giocatori diversi, 51 quintetti base differenti e ha avuto un totale di 578 partite perse per via di infortuni? Non si è mai vista una squadra martoriata dagli infortuni quanto questi Grizzlies, a partire da un Ja Morant che ha disputato solo 9 partite. Rimane comunque lo spirito di una squadra che, nonostante mancasse davvero ogni giocatore di talento, si è battuta al meglio delle sue possibilità ogni singola sera, raccogliendo anche scalpi pesanti
- Record finale: 46-36
- Posizione in classifica: 8
- Over/under prestagionale: 46,5
- Risultato: Under
- Sono in linea con quanto ci si attendeva, ma anche con un record di 10 partite superiore al 50% non sono riusciti a tirarsi fuori dal play-in. Coach Spoelstra ha inventato nuovi giocatori dal niente pescando il jolly Jaime Jaquez e dando spazio a Nikola Jovic nella seconda metà di stagione, ma l’attacco continua a essere asfittico: Cercasi disperatamente il vero Jimmy Butler: se c’è un momento della stagione in cui deve salire di livello, ormai è questo (anche perché ci sarà da discutere del suo contratto in estate)
- Record finale: 49-33
- Posizione in classifica: 3
- Over/under prestagionale: 56,5
- Risultato: Under
- Tecnicamente avrebbero lo stesso record dei Knicks secondi, ma considerando le aspettative che c’erano attorno a questa squadra (con l’over-under più alto di tutta la NBA) è indiscutibile che siano stati una delusione, anche al di là del record finale che comunque è competitivo. La coppia Lillard-Antetokounmpo non ha mai davvero ingranato se non per sporadiche apparizioni, il passaggio da coach Griffin a Doc Rivers non ha dato gli esiti sperati. Per salvare la stagione devono almeno arrivare in finale di conference, ma non è scontato
- Record finale: 56-26
- Posizione in classifica: 3
- Over/under prestagionale: 44,5
- Risultato: Over
- Hanno fatto corsa di testa praticamente per tutto l’anno e sono riusciti a rimanere in vetta anche dopo l’infortunio di Karl-Anthony Towns, sviluppando una granitica identità difensiva attorno al totem Gobert e all’esplosione al rango di superstar di Anthony Edwards. Nulla di tutto questo era scontato per una franchigia che non è che abbia vissuto chissà quante altre stagioni come questa: solo nello storico 2003-04 dell’MVP Kevin Garnett avevano fatto meglio con 58 vittorie. Scusate se è poco
- Record finale: 49-33
- Posizione in classifica: 7
- Over/under prestagionale: 44,5
- Risultato: Over
- Il roster è profondo e si è dimostrato capace di sopperire anche alle assenze pesanti di diversi suoi membri chiave, cogliendo anche diverse vittorie di prestigio. Eppure nei momenti decisivi la squadra si è sciolta, come successo ad esempio nella semifinale dell’In-Season Tournament e ieri nell’ultima di regular season sempre contro i Lakers. Anche per loro molto del giudizio passa dall’ingresso o meno nel tabellone dei playoff, specialmente per Zion Williamson che deve rispondere presente
- Record finale: 50-32
- Posizione in classifica: 2
- Over/under prestagionale: 45,5
- Risultato: Over
- Sulle spalle di un glorioso Jalen Brunson sono arrivati fino al secondo posto a Est nonostante il grave infortunio che li ha privati di Julius Randle da gennaio in poi (quando già avevano cominciato a volare) e a lungo anche di OG Anunoby per un problema al gomito. Il terzetto di Villanova formato da Brunson, Josh Hart e Donte DiVincenzo però si è già guadagnato un posto nel cuore dei tifosi della Grande Mela, che da anni non avevano una squadra così tosta e divertente da sostenere
- Record finale: 57-25
- Posizione in classifica: 1
- Over/under prestagionale: 44,5
- Risultato: Over
- In tanti prevedevano la loro esplosione, nessuno avrebbe potuto immaginare che arrivasse già quest’anno. Solamente due anni fa sceglievano alla 2 del Draft, ora sono primi in una conference ultra-competitiva sulle spalle di un candidato MVP come Shai Gilgeous-Alexander e due futuri All-Star come Jalen Williams (candidato MIP) e Chet Holmgren (ROY senza discussioni, se solo non ci fosse l’alieno di San Antonio). Coach Daigneault merita il riconoscimento come allenatore dell’anno per questa squadra gioca proprio bene
- Record finale: 47-35
- Posizione in classifica: 5
- Over/under prestagionale: 36,5
- Risultato: Over
- Hanno evidenti limiti offensivi, ma riescono a sopperire grazie a una voglia e a una coesione di squadra rara da vedere a questi livelli. Non mollano niente andando anche al di là di quello che il loro talento complessivo consentirebbe, e Paolo Banchero ha già raggiunto lo status di All-Star alla sua seconda stagione in NBA. Si presentano ai playoff con la quinta testa di serie: considerando da dove partivano, è da considerarsi un risultato strepitoso
- Record finale: 47-35
- Posizione in classifica: 7
- Over/under prestagionale: 48,5
- Risultato: Under
- Con Embiid in campo hanno dimostrato di potersela giocare con chiunque, peccato però che lo abbiano avuto per meno di metà stagione. Coach Nick Nurse alla sua prima esperienza a Philadelphia ha messo le pezze come ha potuto, ma grazie anche a Tyrese Maxey sono riusciti a rimanere in linea di galleggiamento fino al ritorno del loro MVP, con il quale hanno inanellato otto vittorie consecutive per chiudere la stagione. Nessuno vuole incontrarli ai playoff, ma la strada è comunque in salita partendo dal play-in
- Record finale: 49-33
- Posizione in classifica: 6
- Over/under prestagionale: 51,4
- Risultato: Under
- Hanno le attenuanti generiche, a partire dal fatto che Bradley Beal non si è visto per la prima metà di stagione, ma è indiscutibile che ci si aspettasse qualcosa di più anche quando i Big Three hanno giocato assieme. L’ultima partita vinta con autorità sul campo dei T’Wolves ha ricordato a tutti che quando girano a pieno regime hanno una quantità di talento offensivo difficile da arginare anche per la miglior difesa NBA, ma nella loro stagione ci sono troppe gare incolore come quella persa in casa coi Clippers finendo sotto di 30 in un quarto
- Record finale: 21-61
- Posizione in classifica: 15
- Over/under prestagionale: 28,5
- Risultato: Under
- Finiscono ultimi a Ovest e per larghi tratti non schierano una squadra degna di rimanere nella NBA, ma per loro fortuna non esistono le retrocessioni. Ci si poteva attendere che crollassero a livello di record dopo l’addio a Damian Lillard e in una conference ultra-competitiva come questa Western; il problema è che non sembrano nemmeno aver dato così tanta esperienza significativa a Scoot Henderson, il vero punto focale della franchigia negli anni a venire
- Record finale: 46-36
- Posizione in classifica: 9
- Over/under prestagionale: 44,5
- Risultato: Over
- Quanta differenza può fare un anno. Se i Kings avessero avuto questo tipo di stagione un anno fa sarebbe stato comunque un successo, dopo 16 stagioni passate fuori dai playoff. Invece passare dal terzo al nono posto in classifica lo fa passare come un passo indietro, nonostante siano sopra quelle che erano le aspettative su di loro a inizio anno. Non hanno più il sapore della novità, questo è indubbio, né l’entusiasmo di una città che non aspettava altro che una squadra bella da tifare, complici diverse sconfitte casalinghe pesanti
- Record finale: 22-60
- Posizione in classifica: 14
- Over/under prestagionale: 28,5
- Risultato: Under
- Rimangono insufficienti, e non potrebbe essere altrimenti visto che hanno flirtato con il peggior record nella storia della franchigia per lungo tempo. Ma hanno chiuso bene la stagione (7 vittorie e 4 sconfitte nelle ultime 11) sulle ali di un Victor Wembanyama che ha lanciato chiari messaggi di dominio in giro per la NBA, specialmente da quando è cominciato il 2024. Per fortuna gli Spurs avevano “tankato” abbastanza prima per potersi assicurare uno dei 5 peggiori record della lega, ma non rimarranno 14esimi a lungo
- Record finale: 25-57
- Posizione in classifica: 12
- Over/under prestagionale: 36,5
- Risultato: Under
- E dire che avevano approcciato la stagione con velleità di miglioramento rispetto alle 41 vittorie della passata stagione. Le cose invece sono andate rapidamente a sud, tanto da portare la dirigenza a premere il tasto rosso della ricostruzione cedendo Pascal Siakam e OG Anunoby per evitare un altro addio a zero come quello pesantissimo di Fred VanVleet. Ora si ricostruirà attorno a Scottie Barnes e ai nuovi arrivi RJ Barrett e Immanuel Quickley: ci si domanda però se sia abbastanza per competere davvero
- Record finale: 31-51
- Posizione in classifica: 12
- Over/under prestagionale: 35,5
- Risultato: Under
- Scarsi per scelta programmatica: anche loro hanno tirato i remi in barca dopo aver vinto fin troppe partite durante la stagione, mandando in scena sostanzialmente una fotocopia di quanto accaduto già un anno fa. Keyonte George sembra un pezzo sul quale ricostruire, ma non può bastare da solo per far ben sperare nel futuro in una Western Conference così competitiva. E quanti altri giocatori sono sicuri di far parte di questa squadra anche solo tra due anni?
- Record finale: 15-67
- Posizione in classifica: 14
- Over/under prestagionale: 24,5
- Risultato: Under
- Per certi versi anche peggio di Detroit, visto che avevano più giocatori NBA già formati a roster, a partire dai deludenti Kyle Kuzma e Jordan Poole. Qualche lampo di Deni Avdija e di Bilal Coulibaly non salvano una stagione disastrosa sotto ogni punto di vista, in cui neanche l’allontanamento di coach Wes Unseld Jr. ha sortito alcun effetto. C’era da aspettarselo dopo l’addio dell’uomo franchigia Bradley Beal, ma si può fare meglio di così