Il controverso finale di gara-2 aveva lasciato diverse scorie, e in gara-3 la sfida tra Sixers e Knicks è stata subito animata dal fallo di Joel Embiid su Mitchell Robinson. Dopo aver visionato il replay, gli arbitri hanno deciso di assegnare un "Flagrant 1" al camerunese, che ha così evitato l'espulsione e ha quindi potuto trascinare Philadelphia alla vittoria segnando 50 punti. A New York, però, non hanno preso bene il gesto di Embiid e l'atmosfera della serie si fa sempre più elettrica
Che la serie tra Knicks e Sixers sarebbe stata all'insegna della fisicità lo si era capito ancor prima che fosse alzata la palla a due di gara-1, perché tutte e due le squadre sono note per non disdegnare affatto i contatti e il gioco duro in difesa. A infiammare la rivalità tra Philadelphia e New York, già basata sulla lunga storia di confronti tra le due franchigie, ci ha pensato poi il controverso finale di gara-2, con il fallo non fischiato in favore dei Sixers e il time out pare negato a coach Nick Nurse che è costato la partita e il momentaneo 0-2 a Tyrese Maxey e compagni. E l'inizio di gara-3, la prima della serie giocata al Wells Fargo Center, si è trasformato nel proseguimento di quanto successo due giorni prima. Con 4:34 ancora da giocare nel 1° quarto infatti, Joel Embiid si è reso protagonista di un fallo piuttosto evidente su Mitchell Robinson, aggrappandosi da terra alla gamba destra del centro avversario. Dopo aver visionato il replay, gli arbitri hanno deciso di assegnare ad Embiid un "Flagrant 1", fallo antisportivo che, a differenza del "Flagrant 2", non comporta l'espulsione immediata del giocatore interessato. Il camerunese è così potuto rimanere in campo, trascinando i suoi alla vittoria con una prestazione mostruosa da 50 punti. In casa Knicks, però, il suo gesto ha creato non poco risentimento.
Una giocata "sporca", ma Embiid si giustifica
"È stata una giocata sporca" ha commentato la guardia dei Knicks Donte DiVincenzo subito dopo la partita. "Per fortuna Mitchell [Robinson] non si è infortunato proprio su quella giocata" ha rincarato la dose Josh Hart, riferendosi al compagno che in effetti ha dovuto abbandonare in anticipo la gara a causa del riacutizzarsi del problema alla caviglia che l'aveva tenuto fermo per buona parte della regular season. "Non volevo far male a nessuno" si è poi giustificato Embiid nel dopo partita, "volevo solo proteggermi perché mentre vedevo cadere Robinson ho avuto un flashback di quanto successo con Jonathan Kuminga". Il riferimento della stella dei Sixers è alla meccanica dell'azione in cui, nella partita del 30 gennaio contro Golden State, l'ala degli Warriors aveva causato l'infortunio poi costato due mesi di stop a Embiid. Flashback o meno, c'è da scommettere che anche per gara-4, in programma domenica 28 aprile sempre a Philadelphia (diretta su Sky Sport NBA dalle 19.00), l'atmosfera sarà elettrica.