NBA, Denver: Jokic è il miglior giocatore del pianeta, ma basterà per vincere ancora?
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Nikola Jokic ha vinto il suo terzo premio di MVP nelle ultime quattro stagioni, dominando l'intera NBA per larghi tratti, eppure Denver non è riuscita nemmeno ad arrivare alle finali della Western Conference. Dopo tanti alti e bassi visti durante la regular season, i Nuggets sono crollati nella seconda parte di gara-7 della serie con Minnesota. E ora il futuro appare meno chiaro di quanto ci si sarebbe aspettati anche solo qualche settimana fa
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- Ad un certo punto di gara-7 della serie con Minnesota, sul +20 e con il pubblico di casa già intento a preparare i festeggiamenti, quella dei Nuggets sembrava la più classica delle stagioni in cui la squadra campione gestisce gli sforzi durante la regular season, fatica un po’ a ingranare ai playoff ma poi trova la quadratura e procede spedita verso un alto possibile successo. E poi…
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- Pur giocando buona parte della regular season con il classico braccio fuori dal finestrino, i Nuggets sono riusciti a mandare a referto 4 vittorie i n più rispetto all’anno precedente. Le 57 vittorie, però, non sono bastate a superare Oklahoma City e il secondo posto nella Western Conference ha finito per mettere Denver dalla stessa parte del tabellone dell’unica squadra davvero temuta
4/11
- La rimonta subita dai Timberwolves in gara-7 delle semifinali di Conference rimarrà nella storia e forse potrebbe segnare una cesura nel percorso di una squadra che sembrava avere davvero tutto ciò che serviva per dare vita a una qualche forma di dinastia
5/11
- Dopo aver vinto il suo terzo premio di MVP in quattro anni, anche ai playoff Nikola Jokic ha dato segnali di grandezza assoluta. I Nuggets per come esistono, nel bene e nel male, ruotano attorno al serbo, che continuerà a essere il punto centrale della squadra anche negli anni a venire
6/11
- Una stagione tormentata dagli infortuni e da una forma fisica mai apparsa nemmeno vicino all’ideale, in particolare nel momento più delicato della stagione. Eppure non ci possono essere dubbi sul fatto che se Jokic è la superstar della squadra, i possibili successi futuri di Denver passano dalla capacità di Jamal Murray di giocare a livello almeno di All-Star
7/11
- L’incantesimo che la scorsa stagione aveva reso Michael Porter Jr. un giocatore estremamente efficace sembra essersi rotto durante questa primavera. Nella serie persa contro Minnesota Porter Jr. ha tirato con il 37.1% dal campo e il 32.5% da tre, risultando a dir poco decisivo per la sconfitta di Denver
8/11
- A separare Denver dal possibile bis, fin da inizio stagione c’erano due incognite: i minuti senza Jokic e l’esiguità delle rotazioni a disposizione di coach Mike Malone. Zeke Nnaji, in teoria, avrebbe potuto essere la risposta alla prima e dare una mano anche sulla seconda, ma durante la stagione regolare si è visto poco, anche a causa di qualche guaio fisico, e arrivati ai playoff è praticamente sparito. Le aspettative, quando Denver l’ha scelto al Draft del 2020, erano decisamente diverse
10/11
- Kentavious-Caldwell Pope, pezzo fondamentale della squadra campione nel 2023, ha una player option per la prossima stagione ma sembra tentato dal provare la free agency per portare all’incasso le eccellenti prestazioni fornite negli ultimi anni. Per il resto, come detto, non ci sono grandi margini per cambiare qualcosa, ragion per cui si punterà sulla voglia di rivincita del nucleo storico e magari sulla possibilità di pescare qualche jolly al minimo salariale o giù di lì
11/11
- Due scelte, la 28 e la 56, con cui Denver potrebbe provare a portarsi a casa dei progetti a lungo termine oppure tentare di abbellire qualche tentativo di trade, peraltro reso difficile dalle condizioni della struttura salariale sopra descritta