Ospite a Guten Morgen su Sky Sport, Simone Fontecchio ha parlato del suo futuro in NBA, che l’azzurro vede ancora a Detroit e del recupero dall’infortunio che ne ha chiuso in anticipo l’ultima stagione e che l’ha costretto a dare forfait al Preolimpico con l’Italbasket. E il pensiero di Fontecchio va proprio ai compagni di nazionale, impegnati questa sera nell’esordio contro il Barhein in diretta dalle 23.30 su Sky Sport Max con commento di Geri De Rosa e Davide Pessina
Fermarsi, per un atleta, è sempre una pena, a maggior ragione per chi, come Simone Fontecchio tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, sta vivendo un momento molto positivo. Protagonista di prestazioni eccellenti dopo il passaggio da Utah a Detroit, l’ala azzurra ha dovuto fermarsi in anticipo rispetto al termine della regular season NBA a causa dell’infortunio patito al piede sinistro. E ospite a Guten Morgen (la trasmissione in onda dalle 10 alle 12 su Sky Sport 24) in collegamento proprio dalla palestra in cui sta eseguendo la riabilitazione, Fontecchio ha parlato del suo futuro partendo proprio dall’intervento chirurgico subito a fine maggio. “Mi trovare qui a nel pieno della riabilitazione” ha esordito l’ex Jazz, “sono trascorse ormai sei settimane dall’intervento che ho subito a New York. Su indicazione dei Pistons, mi sono affidato al chirurgo che aveva operato anche Kevin Durant. All’inizio purtroppo non si capiva bene la gravità dell’infortunio, ma poco dopo è diventato evidente come l’unica via percorribile fosse l’operazione. Ci vorrà ancora del tempo per recuperare a pieno, ma sarò certamente pronto per l’inizio della prossima stagione”.
La prospettiva di Detroit e quella di Simone
Una stagione in merito alla quale, al momento, Fontecchio non gode di grandi certezze. “Sono giorni un po’ delicati questi, con l’avvio della free agency” ha dichiarato l’azzurro, il cui contratto con Detroit è formalmente scaduto al termine dell’ultima stagione. “I miei agenti stanno parlando con i Pistons in questi giorni e c’è la volontà di continuare da entrambe le parti. Il mercato NBA è davvero imprevedibile, ma siamo fiduciosi”. In attesa di capire come evolverà la sua situazione a livello contrattuale, Fontecchio ha comunque fissato i suoi obiettivi per la stagione che si aprirà il prossimo ottobre: “A Detroit ci sono stati molti cambiamenti, a partire dal General Manager e dell’allenatore, e per quanto riguarda Monty Williams mi è dispiaciuto perché era stato lui a volermi qui” ha confessato l’ex Olimpia Milano e Alba Berlino, “A prescindere penso che l’idea sia quella di fare una stagione migliore rispetto all’ultima, che è stata parecchio complicata”. Anche a livello personale, Fontecchio dimostra di avere le idee chiare: “Sono contento di dove sono arrivato nel mio percorso di carriera, ma so che a 28 anni ho ancora tanto da migliorare per affermarmi e diventare un giocatore importante con un posto nelle rotazioni di una squadra che punta a far bene”.
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La testa alla NBA, il cuore con gli azzurri
Oltre a chiudere in anticipo la stagione a Detroit, l’infortunio al piede ha impedito a Fontecchio di poter prendere parte al torneo Preolimpico a Porto Rico in cui l’Italia proverà a strappare un posto per i giochi di Parigi. Pilastro della nazionale ormai da diversi anni, Fontecchio non si è affatto tirato indietro quando gli è stato chiesto dell’esordio che attende gli azzurri contro il Barhein. “Non dobbiamo sottovalutare nessuno”, ha subito risposto Fontecchio, quasi come se fosse sul parquet con i compagni”, di certo il Barhein è un avversario alla nostra portata, ma sono certo che i ragazzi non prenderanno sottogamba l’impegno di stasera”. Tra i segreti di questa Italbasket che cerca la seconda qualificazione consecutiva alle Olimpiadi dopo l’impresa di Belgrado di tre anni fa, c’è la capacità comunicativa del CT Gianmarco Pozzecco. “È sempre molto diretto, trasmette concetti semplici e chiari e dice le cose in faccia” ha raccontato Fontecchio,“la capacità di comunicare è senza dubbio la sua arma migliore e i giocatori lo stanno a sentire”.
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L’aneddoto con il Poz e l’augurio agli azzurri
Le comunicazioni di Pozzecco, però, non sempre sono piacevoli per i giocatori. “Ricordo uno dei primi allenamenti a Folgaria lo scorso anno, nella fase di preparazione ai Mondiali” ha raccontato Fontecchio, “io ero un po’ stanco e stavo difendendo in maniera forse troppo pigra. Il Poz mi riprende e dice: così se vuoi difendi in NBA, non qui in nazionale. E poi se ne è andato, lasciando l’allenamento”. Nulla di grave, però, perché sempre secondo Fontecchio “Pozzecco goni tanto si può arrabbiare, ma poco dopo è facile farci la pace”. Il rimpianto per non poter vestire la maglia dell’Italia e dare una mano a Capitan Melli e compagni, ovviamente, c’è, ma Fontecchio garantisce che seguirà gli azzurri anche da lontano: “Faccio un grosso in bocca al lupo ai ragazzi, li seguirò a distanza. Hanno bisogno di tutto il nostro supporto perché l’impresa che li attende non è semplice”.