NBA, la lista dei delusi: Giannis, SGA e gli altri che dicono addio a Parigi
NBA
fotogallery
11 foto
FIBA BASKETBALL
Erano in dodici, sono rimaste in quattro: USA, Serbia, Germania e Francia si giocheranno le tre medaglie olimpiche in palio. Per tutti gli altri è ora di tornare a casa, e tra i grandi delusi ci sono molti protagonisti della NBA rimasti a mani vuote. I Giochi Olimpici di Parigi 2024 sono in diretta su Eurosport, con 10 canali a disposizione degli abbonati Sky
1/11
- Gli Stati Uniti erano i grandi favoriti a inizio del torneo e lo rimangono, la Serbia si aggrappa al totem Nikola Jokic, la Francia punta su Victor Wembanyame e sull’effetto generato dal giocare in casa, la Germania vuole confermarsi al vertice dopo aver vinto i Mondiali un anno fa. Sono queste le quattro squadre rimaste in lotta per le tre medaglie in palio al torneo maschile di basket di Parigi 2024
2/11
- I suoi 25 punti non sono bastati all’Australia, capitolata sotto i colpi della Serbia dopo un supplementare. Per il playmaker passato da OKC a Chicago, però, il torneo olimpico è stato più che positivo. Con 17.5 punti, 7.8 rimbalzi e 6 assist di media, Giddey è stato il motore dell’attacco dei Boomers. E quel 47.4% da tre tenuto nelle quattro partite disputate fa ben sperare i Bulls e i loro tifosi
3/11
- Se Giddey, contro la Serbia, ce l’ha messa davvero tutta, Patty Mills è stato molto semplicemente eroico: 26 punti e il canestro del pareggio che ha mandato la partita al supplementare. Il grande veterano, al momento senza contratto, ha chiuso con 16.5 punti di media a partita, dando l’impressione di avere ancora qualcosa da dire anche in NBA
4/11
- Giannis chiude l’avventura parigina da miglior marcatore del torneo, titolo che potrebbe anche conservare fino alla conclusione della manifestazione. I suoi 25.8 punti a partita, però, non sono bastati alla Grecia per andare oltre ai quarti. E, contro la Germania, anche lui ha dovuto arrendersi alla superiorità degli avversari
5/11
- Forse il vero, grande deluso del torneo. Lui e il Canada partivano con grandi aspettative, per molti addirittura con il ruolo di sfidanti principali di Team USA. Aspettative deluse dalla sorprendente sconfitta con la Francia ai quarti, dove SGA ha provato a tenere a galla i suoi con 27 punti, senza però riuscire a condurre la squadra alla rimonta. La stella dei Thunder lascia le Olimpiadi con 21 punti di media a partita e l’amarezza per una medaglia sfuggita di mano sul più bello
6/11
- Se le aspettative per il Canada erano molto alte, quelle riservate a Barrett erano decisamente più modeste. Reduce da una stagione NBA molto complicata, l’ala dei Raptors ha invece disputato una ottima prima parte di torneo, sfiorando i 20 punti di media e rappresentando la prima alternativa a SGA in attacco
7/11
- Assente ai Mondiali un anno fa, chiusi al 3° posto dal Canada, Murray doveva essere il valore aggiunto della squadra a Parigi. Invece la guardia dei Nuggets ha giocato delle olimpiadi pessime, tirando con il 29% dal campo e il 14.3% da tre. Nell’eliminazione prematura dei canadesi, poi, pesa molto la sua sostanziale assenza nei momenti decisivi della partita con la Francia
8/11
- Protagonista ai Mondiali del 2023, Brooks ha giocato una buona fase di qualificazione, steccando però clamorosamente ai quarti. 1/9 dal campo e 2 palle perse in 21 minuti giocati contro la Francia, dove lui, che del gioco fisico fa il suo marchio di fabbrica, è stato sovrastato da praticamente ogni avversario su entrambi i lati del campo
10/11
- La stagione NBA, in cui aveva recitato una parte importante per i Mavs arrivati alle Finals, Exum si è confermato un giocatore recuperato ai massimi livelli anche con la nazionale. Il suo contributo, anche nella sconfitta con la Serbia costata l’eliminazione (12 punti e 5 assist), non è mai mancato
11/11
- Definirlo un protagonista della NBA è certamente azzardato, ma dalle parti di Golden State si aspettano che il brasiliano dia un contributo sempre maggiore nella nuova versione uscita dal mercato della squadra. Tanti minuti per lui alle Olimpiadi, 29 di media a partita, ma anche tanta imprecisione al tiro (37% complessivo dal campo). Gli aspetti del gioco su cui lavorare, a 22 anni, rimangono ancora tantissimi