Introduzione
Era successo a Milwaukee e si è ripetuto a Boston, così come per ben due volte con Team USA. La tua squadra arriva vicina al traguardo ma non riesce a fare l’ultimo passo verso la vittoria? Chiama Jrue Holiday, il giocatore che risolve tutti i problemi. Fresco del suo secondo oro olimpico, a poche settimane dalla conquista del secondo titolo NBA della sua carriera, Holiday è più che mai il vincente per antonomasia degli ultimi anni
TEAM USA GUARDA AL FUTURO: CHI CI SARÀ A LOS ANGELES 2028?
Quello che devi sapere
UN RAGAZZO DI NOME JRUE
Giocatore poco appariscente, di quelli che raramente finiscono negli highlights della partita, Jrue Holiday rappresenta il prototipo del vincente nella NBA di questi anni. La sua versatilità lo rende un elemento prezioso su entrambi i lati del campo e praticamente ogni spogliatoio che ha frequentato l’ha eletto a leader silenzioso della squadra. E poi c’è quell’abitudine a fare le giocate decisive nei momenti chiave delle partite davvero importanti. Insomma, in NBA come in nazionale, se si vuole avere la garanzia di vincere, basta chiamare Jrue. Chiedere a Milwaukee, a Boston e a Team USA per conferme
I BUCKS E L’ULTIMO MIGLIO DA PERCORRERE
Arrivati nella celeberrima “Bolla di Orlando” approntata dalla NBA per portate a termine la stagione 2019-20 funestata dalla pandemia da Covid-19, i Bucks erano tra i favoriti per la conquista del titolo. Primi a Est e con il miglior record di tutta la NBA in regular season, Giannis Antetokounmpo e compagni andavano però a schiantarsi contro Miami già al secondo turno dei playoff, subendo un umiliante 4-1
ARRIVA JRUE: FINE DI MEZZO SECOLO DI ASTINENZA
Eric Bledsoe e quattro prime scelte, è questo il prezzo pagato da Milwaukee nel novembre del 2020 per portarsi a casa Jrue Holiday. L’idea è che l’ex New Orleans possa essere il pezzo mancante per arrivare finalmente alla conquista di quel titolo che manca da mezzo secolo. Detto, fatto: Holiday è decisivo nella cavalcata che porta alla vittoria su Phoenix alle Finals e al secondo, storico trionfo nella storia della franchigia
LA PRIMA CHIAMATA DI TEAM USA
I Mondiali del 2019, per Team USA, si rivelano un fiasco storico. La Francia elimina gli americani già ai quarti di finale, e scatta subito l’allarme in vista delle Olimpiadi di Tokyo. Gli Stati Uniti non possono permettersi di fallire la missione olimpica, occorre mettere mano a un roster che è sembrato mancare prima di tutto di leadership
JRUE RISPONDE: LA MEDAGLIA È D’ORO
A Tokyo, sempre per via della pandemia, si gioca nell’estate del 2021 invece che in quella del 2020. La stella di Team USA, ancora una volta, è Kevin Durant, ma le redini della squadra sono saldamente in mano a Holiday, che insieme al compagno ai Bucks Khris Middleton passa direttamente dalle Finals vinte contro i Suns alle Olimpiadi senza avere nemmeno un giorno di pausa. Nessun problema, comunque, perché arriva il quarto oro consecutivo per gli Stati Uniti
BOSTON E L’OSSESSIONE DEL 18° TITOLO
Una finale persa contro Golden State nel 2022 quando tutto sembrava andare nella loro direzione, una finale di Conference persa contro Miami un anno dopo quando erano per distacco la miglior squadra a Est. I Celtics, tra l’estate e l’autunno del 2023, sono messi così. A fine settembre, però, la trade che porta Damian Lillard a Milwaukee rende di fatto disponibile Holiday, palesemente solo di passaggio a Portland. Brad Stevens non si lascia sfuggire l’occasione e spedisce ai Blazers Robert Williams III, il sesto uomo dell’anno in carica Malcolm Brogdon e due prime scelte future al Draft
CI PENSA JRUE: LA VITTORIA È UNA LIBERAZIONE
Con Holiday ad agire ancora una volta da anima e motore della squadra, i Celtics dominano la stagione 2023-24 e spazzano via la concorrenza ai playoff, travolgendo Dallas per 4-1 alle Finals e riportando a Boston il titolo che mancava dal 2008. E Jrue diventa il primo giocatore nella storia della NBA a vincere l’anello al suo primo anno con due squadre diverse
LA STORIA SI RIPETE
Se per Team USA i Mondiali del 2019 erano stati un fiasco, quelli del 2023 non vanno molto meglio. La squadra arriva quarta e, come successo quattro anni prima, in vista di Parigi 2024 sale l’ansia per assicurarsi la disponibilità dei migliori talenti a stelle e strisce e tornare sulla vetta del mondo del basket
LA STORIA SI RIPETE, PARTE SECONDA: JRUE È ANCORA D’ORO
Quando si comincia a discutere dei nomi che potrebbero far parte del roster olimpico di Team USA, i punti fermi sono da subito quattro: LeBron James, Steph Curry e Kevin Durant, ovvero i migliori giocatori della loro generazione e tra i più grandi di sempre, e Jrue Holiday. Grant Hill e coach Steve Kerr mettono da subito in chiaro che avere Jrue in squadra rappresenta una priorità assoluta. Il risultato? È storia, in tutti i sensi, anche storia recente
COSA RISERVA IL FUTURO A JRUE
A 34 anni, con due anelli di campione NBA alle dita e due medaglie d’oro olimpiche al collo, la carriera di Holiday, partito come 17° scelta al Draft del 2009, ha già superato le più rosee aspettative. Lui, però, non sembra ancora aver esaurito la voglia di buttarsi su ogni pallone, di marcare gli attaccanti avversari più pericolosi e di prendersi i tiri decisivi quando serve. L’estensione contrattuale da 4 anni per 135 milioni di dollari concessagli dai Celtics la scorsa primavera sa di riconoscimento del valore portato alla squadra, ma anche di investimento su un giocatore che sembra avere ancora avere molto da dare e, considerati i precedenti appena elencati, da vincere
- UN RAGAZZO DI NOME JRUE
- I BUCKS E L’ULTIMO MIGLIO DA PERCORRERE
- ARRIVA JRUE: FINE DI MEZZO SECOLO DI ASTINENZA
- LA PRIMA CHIAMATA DI TEAM USA
- JRUE RISPONDE: LA MEDAGLIA È D’ORO
- BOSTON E L’OSSESSIONE DEL 18° TITOLO
- CI PENSA JRUE: LA VITTORIA È UNA LIBERAZIONE
- LA STORIA SI RIPETE
- LA STORIA SI RIPETE, PARTE SECONDA: JRUE È ANCORA D’ORO
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