Introduzione
Al netto delle critiche che lo accompagnano fin dal suo debutto in NBA, prima del pesante infortunio subito lo scorso gennaio Julius Randle era uno dei punti fermi dei Knicks. Senza di lui, però, la squadra ha fatto comunque molto bene e le scelte di mercato effettuate durante l’estate sembrano destinarlo a un ruolo sempre più marginale. Il suo futuro, considerata anche la situazione contrattuale, potrebbe non essere più a New York
TUTTE LE FIRME E GLI SCAMBI DEL MERCATO NBA
Quello che devi sapere
UN MERCATO SENZA GRANDI NOMI
La firma dell’estensione contrattuale di Lauri Markkanen con i Jazz ha di fatto tolto dal mercato l’ultimo nome di alto livello che sembrava poter cambiare squadra e, anche se la novità clamorosa in NBA è sempre dietro l’angolo, per i prossimi mesi diventa difficile ipotizzare scambi che possano muovere gli equilibri della lega. Anche nomi magari non di primissimo piano, quindi, potrebbero diventare protagonisti di trade prima del prossimo febbraio
LA SITUAZIONE DI RANDLE
La stagione 2023-24 di Julius Randle, in cui il lungo dei Knicks stava viaggiando a 24 punti, 9.2 rimbalzi e 5 assist di media, si è di fatto chiusa il 27 gennaio scorso. Il pesante infortunio alla spalla destra patito contro i Miami Heat l’ha infatti costretto a fermarsi per i mesi successivi, primo di una serie di infortuni che hanno poi falcidiato la squadra allenata da Tom Thibodeau
NEW YORK SENZA RANDLE
Senza Randle in campo, che nelle stagioni precedenti era stato un elemento chiave della loro manovra offensiva, i Knicks sono comunque riusciti a conquistare il 2° posto nella classifica finale della Eastern Conference, finendo per cedere solo a gara-7 del secondo turno di playoff contro Indiana dopo aver dovuto rinunciare anche a Mitchell Robinson, OG Anunoby, Bojan Bogdanovic e Jalen Brunson
I CAMBIAMENTI A NEW YORK
Il nuovo assetto sperimentato dai Knicks dopo l’infortunio a Randle, insomma, ha dato grandi risultati, tanto che in estate la dirigenza di New York si è svenata per portare al Madison Square Garden Mikal Bridges, perfetto per l’identità nel frattempo maturata dalla squadra, e per confermare OG Anunoby, arrivato da Toronto nel corso della stagione
LE AMBIZIONI DEI KNICKS
Quello messo sul tavolo dai Knicks con la trade per Bridges e con il rinnovo del contratto di Anunoby è di fatto un all-in maturato nella convinzione che la versione della squadra vista in primavera possa davvero riportare alla gloria una franchigia da tempo immemore lontano dalla NBA che conta. Non c’è quindi dubbio sul fatto che New York vada considerata a tutti gli effetti una contendere per la stagione 2024-25
LA EASTERN CONFERENCE DI OGGI E DOMANI
Spuntarla, a Est, non sarò però affatto facile. I Celtics campioni in carica sembrano avere tutto ciò che serve per puntare a ripetersi, Philadelphia si è rafforzata tantissimo, Milwaukee pare aver colmato le lacune che l’hanno condannata la scorsa stagione, Cleveland ha una nuova guida tecnica e Orlando e Indiana vogliono continuare il loro percorso di forte crescita. E poi ci sarebbe sempre anche Miami. Insomma, per primeggiare nella Eastern Conference i Knicks non dovranno lasciare nulla al caso e nulla di intentato, anche sul mercato se dovesse presentarsi l’esigenza o l’occasione
LE ESIGENZE DEI KNICKS
A una prima occhiata, il roster dei Knicks sembra ben fornito in ogni ruolo, con l’eccezione di quello di centro. La rinuncia forzata a Isaiah Hartenstein, volato a OKC, i continui problemi fisici di Robinson e i limiti acclarati di Precious Achiuwa, infatti, non sembrano fornire la garanzie necessarie per andare a dare battaglia ai vari Embiid, Porzingis e al resto dei lunghi della Eastern Conference
IL RUOLO DI RANDLE NEI NUOVI KNICKS
La nuova identità della squadra, forgiata nei mesi di assenza di Randle con una eccellente seconda parte di regular season e attraverso le serie di playoff con Sixers e Pacers, non appare l’ideale per le caratteristiche dell’ex Lakers. Abituato ad avere spesso la palla tra le mani, Randle dovrà ora adattarsi a una nuova impostazione che vede Brunson come primissima opzione e i vari Bridges e Anunoby come alternative più efficaci rispetto a lui, che oltretutto dovrà dimostrare di aver recuperato a pieno dal problema alla spalla
IL CONTRATTO DI RANDLE
In teoria, il contratto di Randle con New York scadrebbe al termine della prossima stagione, anche se il giocatore ha a disposizione una player option valida anche per l’annata successiva. L’impressione, però, è che a meno che durante i prossimi mesi le parti negozino una estensione al momento improbabile, Randle potrebbe provare a sondare il mercato da free agent la prossima estate
I KNICKS E LE OPZIONI APERTE
I 29 milioni di dollari a libro paga a nome di Randle per la stagione 2024-25, in questo senso rappresentano per la dirigenza di New York un possibile elemento da giocarsi sul tavolo di eventuali trade. Qualora il ruolo in campo del lungo dei Knicks risultasse effettivamente ridimensionato dal nuovo assetto tattico di squadra, insomma, l’idea potrebbe essere quella di usarlo come pedina di scambio, magari proprio per provare a coprire il buco nel ruolo di centro accennato in precedenza
IL FUTURO DI RANDLE
Alla soglia dei trent’anni e dopo dieci stagioni in NBA, per Randle pare essere arrivato un momento di potenziale svolta. I suoi pregi, così come i suoi difetti, sono ormai noti a tutti gli appassionati e ancor più agli addetti ai lavori, e a seconda di come andranno i prossimi mesi l’ex 7° scelta al Draft 2014 potrebbe trovarsi nella necessità di reinventarsi. Che questo avvenga con la maglia dei Knicks o altrove resta da vedere, ma è probabile che in un mercato senza grandi spunti il nome di Randle sia uno dei più caldi nelle settimane e nei mesi a venire