Introduzione
Chiamateli "X factor" osservati speciali, giocatori chiave: ogni squadra ne ha almeno uno. Un nome per cui la stagione 2024-25 sarà senza dubbio speciale: c'è chi ha qualcosa da dimostrare, chi è fondamentale per gli equilibri del gruppo, chi deve riscattarsi, chi è nuovo e vuole impressionare. Iniziamo a individuare - partendo dalla Central Division - i 30 giocatori che possono fare la differenza per i destini delle proprie squadre. Nei prossimo giorni l'analisi continuerà con le altre division
5 GIOCATORI CHIAVE: ATLANTIC
Quello che devi sapere
CENTRAL DIVISION
Il sito ufficiale NBA americano da tradizione presenta la nuova stagione con l'analisi, una per una, delle 30 squadre al via. E Shaun Powell per ogni franchigia mette l'accento su un particolare giocare da tenere d'occhio, l'uomo che potrebbe rivelarsi la chiave per l'andamento dell'intera stagione. Andiamo a scoprire i cinque prescelti per la Central Division, che vede darsi battaglia tre squadre con importanti ambizioni da playoff (Milwaukee, Indiana, Cleveland) e due che pensano a costruire il futuro (Detroit e Chicago)
CHICAGO BULLS
- RECORD 2023-24: 39-43
- Eliminati ai play-in
ZACH LAVINE
I Bulls sono in ricostruzione, hanno voltato pagina e guardano al futuro ma è come se del vecchio libro gli fosse rimasta "attaccata" una pagina: pagina 8, come il numero di maglia di Zach LaVine. Volevano cederlo, come hanno fatto con DeRozan, e lui voleva andarsene, ma nel trovare acquirenti non ha aiutato il fatto che per via degli infortuni l'ex UCLA abbia giocato solo 25 partite e che il suo contratto fosse per 5 anni e 215 milioni e abbia ancora tre anni di validità (LaVine quest'anno ne guadagnerà 43, più del doppio del secondo giocatore a roster, Lonzo Ball). I riflettori saranno gioco forza su di lui
CLEVELAND CAVALIERS
- RECORD 2023-24:
- Eliminati in semifinale di conference
DARIUS GARLAND
Anche per la guardia dei Cavs stagione funestata dagli infortuni (ha dovuto saltare 25 partite) ma i dubbi più grossi riguardano la sua coesistenza con Donovan Mitchell. C'erano state voci di mercato insistenti che volevano uno dei due in uscita, e così non è stato. Garland nel 2022 - non a caso l'ultima stagione senza Mitchell - era stato un All-Star. Oggi appare lontanissimo dall'avere quel tipo di impatto e con giocatore come "Spida" che tende a dominare il pallone, lo spazio per poter esprimere appieno il suo talento ai Cavs potrebbe non esserci
DETROIT PISTONS
- RECORD 2023-24: 14-68
- Mancata qualificazione ai play-in o playoff
TOBIAS HARRIS
A Philadelphia (non senza sue responsabilità) era diventato il capro espiatorio di tutto. Ricomincia da Detroit, che per lui è un ritorno - era già stato ai Pistons per due anni e mezzo dal 2015 fino a inizio 2018 - e lo fa con molte meno responsabilità rispetto alla sua avventura ai Sixers. Potrebbe trovare il suo ruolo sia in campo che in spogliatoio (a 32 anni può essere il veterano che serve a un gruppo di buon talento ma molto giovane). E potrebbe rimettersi sulla "mappa" NBA dopo un paio di stagioni meno brillanti
INDIANA PACERS
- RECORD 2023-24: 47-35
- Eliminati in finale di conference
BENNEDICT MATHURIN
A marzo è finito sotto i ferri e la sua stagione è finita lì, senza poter partecipare (e dare il suo prezioso contributo) all'entusiasmante cavalcata playoff dei Pacers. Gioca per un'estensione contrattuale e lo fa in un ruolo in cui coach Carlisle ha già tante alternative e anche valide, ma Mathurin da rookie era stato capace di viaggiare a 16.7 punti di media e l'anno scorso, in uscita dalla panchina, ne portava in dote comunque 14.5. Fisico bestiale, capace di crearsi il proprio tiro, può aiutare molto Indiana, a patto che riesca a trovare il giusto spazio nelle rotazioni
MILWAUKEE BUCKS
- RECORD 2023-24: 49-33
- Eliminati al primo turno di playoff
DAMIAN LILLARD
A fine anno lo ha amesso lui stesso: nel suo primo anno ai Bucks, non abbiamo visto il vero "Damian" Lillard. Resta un giocatore di élite NBA, sia chiaro, un All-Star, ma l'anno scorso ha chiuso tirando poco oltre il 35% da tre punti, uno dei suoi punti di forza (oltre il 37% in carriera fino a quel momento). Il gioco a due con Antetokounmpo non è stata quell'arma totale che tanti pronosticavano, ma dal miglior inserimento di Lillard nei meccanismi dei Bucks (e dal suo rendimento difensivo, che dev'essere quanto meno accettabile) dipendono i destini della squadra del Wisconsin ad altissimo livello. Una sfida in più per coach Rivers