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NBA, da tiratore a tiratore: JJ Redick incorona già il suo rookie Dalton Knecht

NBA
©Getty

Per l'allenatore dei Lakers la sua matricola da Tennesse è in una ristretta élite ("l'1%") quando si tratta del fondamentale oggi forse più importante nella pallacanestro moderna: il tiro. Motivo per cui, assicura Redick, Knecht "ha una buona chance di guadagnarsi un posto nelle nostre rotazioni"

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“Game recognizes game”, dicono in America. Ovvero: chi sa giocare è il primo a riconoscere il talento anche negli altri. E se c’era un talento che da giocatore sicuramente aveva JJ Redick, oggi allenatore esordiente sulla panchina dei Lakers, era quello per tirare. Un tiratore sopraffino, capace di chiudere una carriera di 15 anni in NBA con il 41.5% dall’arco, vantando un’annata (quella 2015-16 in maglia Clippers) chiusa addirittura con il 47.5% da tre punti, miglior percentuale di tutta la lega. E a Redick è bastato vedere un paio di volte in palestra il rookie gialloviola Dalton Knecht per non avere dubbi: “È in quell’1% che riunisce i migliori tiratori di questa lega”, ha detto il coach dei Lakers della sua matricola da Tennessee, che proprio al college ha costruito la sua reputazione, terminando la sua ultima stagione con i Vols solo un soffio sotto il 40% dall’arco. 

E si sa quanto i Lakers abbiano bisogno di tiro da fuori per aprire il campo per il gioco interno di LeBron (lui stesso miglioratissimo da tre) e Anthony Davis. Anche per questo Redick sul suo rookie ha aggiunto: “Ha una buona chance di guadagnarsi un posto nelle nostre rotazioni”.

 

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