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NBA, Lonzo Ball torna in campo dopo 1.006 giorni: com’era la lega il 14 gennaio 2022

NBA

Introduzione

Nella notte Lonzo Ball ha fatto il suo ritorno al basket giocato dopo quasi tre anni d’assenza per infortunio, visto che la sua ultima partita risaliva al 14 gennaio del 2022. Da allora sono cambiate molte cose, comprese le maglie indossate da molti dei protagonisti e diverse panchine in giro per la NBA. E tra le stelle della lega c’è anche chi nel frattempo ha traslocato più di una volta

 

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Quello che devi sapere

IL CALVARIO DI LONZO

Quasi tre anni d’assenza e un ginocchio sinistro che appariva irrecuperabile. Nella notte Lonzo Ball è tornato in campo nell’amichevole vinta dai Bulls sui Timberwolves, rimettendo quindi piede sul parquet dopo 1.006 giorni. E l’ultima volta che Lonzo è stato un giocatore di basket, il 14 gennaio 2022, la NBA era decisamente diversa da quella che abbiamo sotto gli occhi oggi

IL CALVARIO DI LONZO

LA NBA A GENNAIO 2022

La stagione 2021-22, anche per la NBA ha rappresentato una sorta di ritorno alla normalità, con un calendario dalle tempistiche classiche dopo le due annate precedenti segnate dalle difficoltà dovute alla pandemia da Covid-19. E nel corso della stagione la lega ha anche festeggiato il suo 75° compleanno aggiornando la lista dei migliori giocatori di ogni epoca già stilata dopo i primi 50 anni della NBA nel 1996

LA NBA A GENNAIO 2022

BUCKS CAMPIONI IN CARICA, SUNS PRIMI SFIDANTI

Nel gennaio del 2022 i Bucks erano reduci dalle finali vinte nel luglio precedente e che avevano regalato a Milwaukee il suo secondo titolo NBA a distanza di mezzo secolo da quello precedente. E gli sconfitti di quelle Finals, i Suns di Chris Paul e Devin Booker, stavano ribadendo la loro candidatura al ruolo di primi sfidanti e avrebbero chiuso la regular season con il miglior record di tutta la lega

BUCKS CAMPIONI IN CARICA, SUNS PRIMI SFIDANTI

JRUE COLONNA DI MILWAUKEE

A gennaio del 2022 Jrue Holiday era ancora una colonna portante dei Bucks campioni in carica, anche perché era stato proprio il suo arrivo a Milwaukee all’inizio della stagione precedente a far fare il salto di qualità alla squadra. Eppure, a un anno e mezzo di distanza, Holiday sarebbe stato sacrificato sull’altare dello scambio per Damian Lillard, andando poi a consolarsi vincendo un altro titolo con i Celtics nel giugno 2024

JRUE COLONNA DI MILWAUKEE

UNA PHOENIX COMPLETAMENTE DIVERSA

Dei cinque titolari con cui Phoenix era arrivata alle Finals nel luglio del 2021, e con cui a gennaio del 2022 stava dominando la regular season, è rimasto solo Devin Booker. Chris Paul nel frattempo è passato (solo virtualmente) da Washington per poi andare prima a Golden State e poi a San Antonio. Sorte simile per Mikal Bridges, approdato prima a Brooklyn e ora a New York, così come per Jae Crowder e Deandre Ayton. E anche in panchina non c’è più Monty Williams, mentre i Suns nel frattempo hanno già cambiato altri due allenatori

UNA PHOENIX COMPLETAMENTE DIVERSA

I BIG THREE DI BROOKLYN

Anche se la stagione era di quelle tormentate, in particolare a causa delle controversie che accompagnavano Kyrie Irving e la sua decisione di non vaccinarsi, il trio formato con Kevin Durant e James Harden vestiva ancora la maglia di Brooklyn. La speranza di vincere il primo titolo nella storia della franchigia si sarebbe però dissolto molto presto

I BIG THREE DI BROOKLYN

PORTLAND E IL SUO BACKCOURT

Damian Lillard e CJ McCollum, a gennaio del 2022, erano ancora uno dei backcourt dal talento offensivo più letale della lega e Portland basava le sue speranze di rimanere competitiva su loro due. Poco dopo, però, McCollum sarebbe stato scambiato con New Orleans, aprendo la profondo fase di ricostruzione della squadra che l’anno successivo avrebbe portato anche all’addio di Lillard

PORTLAND E IL SUO BACKCOURT

DAL TEXAS ALLA EASTERN CONFERENCE, CON SUCCESSO

A gennaio del 2022 Derrick White e Kristaps Porzingis, colonne dei Celtics campioni NBA 2024, vestivano ancora rispettivamente le maglie di San Antonio e di Dallas. E tra i Mavs, accanto a Luka Doncic, spiccava il talento emergente di Jalen Brunson, che presto avrebbe fatto le valigie per diventare una vera e propria superstar a New York

DAL TEXAS ALLA EASTERN CONFERENCE, CON SUCCESSO

OGGI AI KNICKS, NEL 2022 SPARSI PER LA NBA

Oggi accanto a Brunson nella nuova e ambiziosissima versione dei Knicks ci sono quattro giocatori che a gennaio del 2022 si trovavano sparsi in giro per la lega: Mikal Bridges era come detto a Phoenix, Josh Hart a New Orleans, OG Anunoby a Toronto e Karl-Anthony Towns a Minnesota

OGGI AI KNICKS, NEL 2022 SPARSI PER LA NBA

SIMMONS ANCORA PARTE DEL “PROCESS”

I suoi giorni a Philadelphia erano contati, perché in meno di un mese Ben Simmons sarebbe andato a Brooklyn con James Harden a compiere il percorso inverso, ma il 14 gennaio del 2022 l’australiano, sebbene di fatto separato in casa, era ancora a tutti gli effetti un giocatore dei Sixers

 SIMMONS ANCORA PARTE DEL “PROCESS”

RUSS E LA SUA AVVENTURA A LOS ANGELES

Arrivato sulla sponda gialloviola di Los Angeles nell’agosto dell’anno precedente, a gennaio del 2021 Russell Westbrook stava vivendo la prima fase della sua non fortunatissima avventura con i Lakers. Non molto più avanti sarebbe arrivato il “declassamento” a 6° uomo e quindi il divorzio dalla franchigia, accompagnato da non poche polemiche e dichiarazioni al veleno

RUSS E LA SUA AVVENTURA A LOS ANGELES

DEI KINGS MOLTO DIVERSI (E PERDENTI)

A gennaio del 2022 i Kings erano ancora distanti dal salto di qualità che la stagione successiva gli avrebbe consentito di mettere fine alla lunghissima assenza dai playoff. Un salto di qualità passato anche dallo scambio con Indiana, con Tyrese Haliburton destinato a diventare una stella ai Pacers e Domantas Saboins ad assumere il ruolo di punto fermo nella nuova versione di Sacramento

DEI KINGS MOLTO DIVERSI (E PERDENTI)

UDOKA, BOSTON E UN TITOLO SOLO SFIORATO

Reduci dall’eliminazione per mano di Brooklyn l’anno precedente, a gennaio del 2022 i Celtics erano alle prese con gli effetti della piccola rivoluzione che aveva portato Brad Stevens dalla panchina alla guida del front office e all’assunzione dell’esordiente Ime Udoka nel ruolo di allenatore. La stagione di Boston sarebbe decollata tra la fine dell’inverno e la primavera, trascinando Jayson Tatum e compagni fino a due vittorie dal titolo. L’avventura di Udoka in biancoverde, però, sarebbe finita presto e, dopo una stagione di pausa, l’ex giocatore degli Spurs sarebbe stato chiamato da Houston

UDOKA, BOSTON  E UN TITOLO SOLO SFIORATO

SMART L’ANIMA DI BOSTON

L’anima di quei Celtics guidati da Ime Udoka in panchina e dal duo Jaylen Brown-Jayson Tatum era senza dubbio alcuno Marcus Smart. A gennaio del 2022, il playmaker era il giocatore con la maggior anzianità a Boston e si avviava a concludere forse la sua miglior stagione di sempre, poi culminata con il premio di difensore dell’anno. Eppure, a distanza di un anno e mezzo le strade di Smart e della squadra si sarebbero separate

SMART L’ANIMA DI BOSTON

BANCHERO E WEMBY, STELLE ANCORA LONTANE

Paolo Banchero e Victor Wembanyama, prime scelte ai due successivi Draft e quindi acclamati rookie dell’anno al loro esordio, a gennaio del 2022 erano ancora piuttosto distanti dai radar della NBA. L’ala poi ai Magic era impegnato nella sua unica e non fortunatissima stagione a Duke in NCAA, mentre la futura stella di San Antonio si trovava ancora all’ASVEL, con cui a soli 18 anni avrebbe vinto il premio di miglior giovane del campionato francese 

BANCHERO E WEMBY, STELLE ANCORA LONTANE

I JAZZ DI MITCHELL, GOBERT E CONLEY

Quinti nella classifica della Western Conference a fine stagione, nel gennaio del 2022 i Jazz erano ancora una delle squadre più competitive di tutta la NBA sulle spalle del trio formato da Mike Conley, Donovan Mitchell e Rudy Gobert. Un trio che si sarebbe sfaldato a fine stagione per aprire una fase completamente nuova nella storia della franchigia, che in estate avrebbe salutato anche coach Quin Snyder

I JAZZ DI MITCHELL, GOBERT E CONLEY

L’ULTIMO BALLO DI GOLDEN STATE

A gennaio del 2022 gli Warriors viaggiavano a passo spedito e avrebbero poi chiuso la regular season al 3° posto a Ovest, ma non erano considerati tra i favoriti per il titolo. I pianeti si sarebbero però allineati in primavera per favorire la “Last Dance” del trio Steph Curry-Draymond Green-Klay Thompson, prossimo al quarto titolo nel giro di sette anni

L’ULTIMO BALLO DI GOLDEN STATE

JOKER MVP IN CARICA E PRONTO AL BIS

Reduce dal suo primo MVP, vinto al termine della stagione 2020-21, il 14 gennaio 2022 Nikola Jokic è già a tutti gli effetti il miglior giocatore di pallacanestro del pianeta, anche se in molti devono ancora accorgersene. Il bis dell’MVP e un anno dopo la vittoria del titolo consacreranno il serbo tra i grandi della storia del gioco

JOKER MVP IN CARICA E PRONTO AL BIS