Introduzione
Nella prima trasferta stagionale i Celtics campioni in carica passano senza grandi problemi a Washington, mentre i Mavs vice-campioni, guidati dal solito Luka Doncic che sfiora la tripla doppia, battono nettamente San Antonio. Oklahoma City si impone sul campo dei Nuggets grazie alle grandi prestazioni di Shai Gilgeous-Alexander e Chet Holmgren, mentre Minnesota passa di misura a Sacramento
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Quello che devi sapere
WASHINGTON WIZARDS-BOSTON CELTICS 102-122
La prima partita in trasferta della stagione dei campioni in carica dura di fatto un solo quarto, perché nel 2° parziale di gioco i Celtics cambiano marcia e chiudono con un vantaggio già in doppia cifra grazie anche a un parziale di 10-1 prima di rientrare negli spogliatoi per l’intervallo lungo. Boston gestisce nella seconda parte di gara e manda a referto solide prestazioni da parte di Jaylen Brown (27 punti e 8 rimbalzi) e Jayson Tatum (25 punti e 10 rimbalzi), lasciando poi ampio spazio alle seconde linee. Il migliore per gli Wizards è Jordan Poole, ma 20 dei suoi 26 punti arrivano già nel primo tempo, poi l’ex Warriors si spegne insieme alla squadra
PAYTON PRITCHARD: PROVE DA 6° UOMO DELL’ANNO
Il ritmo, a dire il vero non forsennato, della partita lascia a Payton Pritchard la possibilità di mettere in mostra le sue qualità, e la guardia dei Celtics non si lascia pregare. Per lui 27 minuti in campo e 15 punti frutto di un eccellente 5/10 dalla lunga distanza che sa di candidatura, per quanto molto prematura, al premio di 6° uomo dell’anno
WASHINGTON PUNTA SUL FUTURO
Che gli Wizards considerino questa stagione come una sorta di lungo esperimento con l’obiettivo di cominciare a costruire il futuro della squadra non è una sorpresa, tanto che contro i Celtics nello starting fivedei padroni di casa ci sono i rookie Bub Carrington (3 punti e 3 rimbalzi) e Alex Sarr (2 punti e 5 rimbalzi), oltre a un Bilal Coulibaly (8 punti, 6 rimbalzi e 6 assist) che al suo secondo anno in NBA comincia a mostrare concreti progressi
DALLAS MAVERICKS-SAN ANTONIO SPURS 120-109
L’esordio stagionale dei nuovi Mavs usciti fortemente cambiati dal mercato estivo gira attorno alla precisione dal tiro da tre: dopo aver tirato solo 6/23 dalla lunga distanza nel primo tempo, lasciando gli Spurs in partita, i campioni della Western Conference chiudono con il 43.2% complessivo e prendono possesso della partita nel 3° quarto. Per San Antonio le note positive si limitano alla buona gara di Jeremy Sochan(18 punti e 6 rimbalzi), mentre sul risultato finale pesano le 19 palle perse
LUKA AL LAVORO
La regular season di Luka Doncic inizia sfiorando la tripla doppia con 28 punti, 10 rimbalzi e 8 assist. Lo sloveno tira male dal campo (9/25 dal campo e 4/11 da tre), ma guida i compagni nel momento in cui piazzano lo strappo decisivo e conferma di essere il vero punto fermo di una squadra che punta a tornare alle Finals
KLAY: IL DEBUTTO È OK
Sulla sua presenza in quintetto c’erano e continuano a esserci molti dubbi, perché l’ex Warriors complica non poco gli equilibri tattici dei Mavs. All’esordio con la nuova maglia, però, Klay Thompson manda a referto una prova eccellente: per lui 22 punti con 6/10 da tre (miglior debutto al tiro dalla lunga distanza nella storia di Dallas) a cui aggiunge anche 7 rimbalzi in 26 minuti trascorsi sul parquet
CP3: LA PRIMA È DA DIMENTICARE
Altro veterano e altro esordio parecchio atteso, ma per Chris Paul la serata di Dallas non è stata affatto indimenticabile. Solo 3 punti per CP3, che ha parzialmente compensato la sua prestazione con 8 assist e 7 rimbalzi, ma dando l’impressione di dover ancora trovare la forma fisica migliore e soprattutto la sua dimensione all’interno degli Spurs
WEMBY E UN INIZIO COMPLICATO
Non è un veterano, ma anche per Victor Wembanyama l’attesa per il ritorno in campo era altissima. Il rookie dell’anno fa il suo esordio stagionale con una prestazione da 17 punti e 9 rimbalzi, ma fatica molto al tiro, dove chiude con un 5/18 complessivo segnato dal pessimo 1/8 da tre e lasciando la sensazione di non essere ancora al meglio dal punto di vista atletico
SACRAMENTO KINGS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 115-117
La tripla, un po’ acrobatica, di Keegan Murray (23 punti e 11 rimbalzi) che potrebbe regalare la vittoria ai Kings sulla sirena e Minnesota porta a casa un prezioso successo in trasferta. I T’Wolves sembrano avere qualcosa in più nel corso della gara, ma Sacramento non perde mai contatto nel punteggio grazie soprattutto ai 26 punti e 8 rimbalzi di DeMar DeRozan e ai 24 con 8 rimbalzi di Domantas Sabonis. Minnesota, però, fa pesare la classe delle sue stelle e, con un pizzico di fortuna, ha la meglio nel finale punto a punto
ANT C’È E SI VEDE
Senza Karl-Anthony Towns in attacco le spaziature dovrebbero essere migliori, e anche se i T’Wolvesdevono evidentemente ancora lavorare parecchio sulla loro nuova identità tattica, Anthony Edwards fa subito capire di essere pronto a prendersi la squadra sulle spalle. Contro i Kings per lui 32 punti e 7 rimbalzi, con il 2/2 dalla lunetta che suggella il vantaggio poi definitivo nel finale
RANDLE GIÀ A SUO AGIO
Tra l’infortunio che l’ha tenuto fuori nella seconda metà della scorsa stagione e la trade che qualche settimana fa l’ha portato da New York a Minnesota, Julius Randle in teoria non dovrebbe essere ancora al meglio della forma e pronto a lasciare il segno in campo. A Sacramento, però, si vede un Randle quasi vintage, che chiude da miglior marcatore in campo con 33 punti e un eccellente 13/17 al tiro
DENVER NUGGETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 87-102
Prova di maturità e di forza per Oklahoma City, che fin dai primi possessi impone il proprio ritmo di gioco su Denver, conquistano una vittoria in trasferta nettissima anche al di là del punteggio finale. Shai Gilgeous-Alexander (28 punti, 8 assist e 7 rimbalzi) guida come di consueto i suoi, e i Thunder pescano anche i 15 punti in uscita dalla panchina di Aaron Wiggins. I padroni di casa mandano tutto il quintetto base in doppia cifra, ma tirano con il 35.4% dal campo e con il 17.9% da tre, senza mai dare l’impressione di poter impensierire gli avversari
DI FRONTE C’È L’MVP: CHET SI ESALTA
Una delle sfide individuali più attese della partita riguardava il confronto tra Chet Holmgren e l’MVP in carica Nikola Jokic. Privi del nuovo acquisto Isaiah Hartenstein e di Jaylin Williams, Holmgren era di fatto l’unico lungo a disposizione per i Thunder e ha risposto con una grande prestazione: 25 punti, 14 rimbalzi, 5 assist e 4 stoppate che hanno finito per intimidire Jokic e tutti i Nuggets
MURRAY NON VEDE ANCORA LA LUCE
Reduce da un finale di stagione complicatissimo e da un’avventura olimpica da dimenticare con il Canada, Jamal Murray conferma tutte le sue difficoltà anche contro i Thunder. Per lui 12 punti con 4/14 dal campo e 3 palle perse, primo a cedere sotto i colpi della difesa di Oklahoma City
- WASHINGTON WIZARDS-BOSTON CELTICS 102-122
- PAYTON PRITCHARD: PROVE DA 6° UOMO DELL’ANNO
- WASHINGTON PUNTA SUL FUTURO
- DALLAS MAVERICKS-SAN ANTONIO SPURS 120-109
- LUKA AL LAVORO
- KLAY: IL DEBUTTO È OK
- CP3: LA PRIMA È DA DIMENTICARE
- WEMBY E UN INIZIO COMPLICATO
- SACRAMENTO KINGS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 115-117
- ANT C’È E SI VEDE
- RANDLE GIÀ A SUO AGIO
- DENVER NUGGETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 87-102
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- MURRAY NON VEDE ANCORA LA LUCE