Nba, sarà Cooper Flagg l'erede di 'Re' LeBron James?

Nei giorni delle elezioni americane sono stati chiamati alle urne anche i cittadini del Maine, piccolo e freddo stato nel nord-est degli Stati Uniti al confine con il Canada. Senza entrare nei meandri nelle questioni politiche, il Maine non è esattamente una destinazione di grande interesse turistico: nessuna città supera i 70mila abitanti, e le uniche ragioni per cui è famoso sono lo scrittore Stephen King, le novelle de ‘La signora in giallo’ e la grande varietà di frutti di mare. Fino a oggi almeno. Pur essendo uno stato senza una grande tradizione sportiva dal piccolo borgo di Newport arriva Cooper Flagg, un diciassettenne che promette di far parlare di sé nei prossimi anni. Pare sia la prima scelta annunciata per il draft Nba del 2025, e fin qui nulla di strano, solo un adolescente con un grande talento per la palla a spicchi. La particolarità di Flagg, non tanto banale, è che secondo la stampa specializzata dovrebbe essere il giocatore capace di proteggere la supremazia del basket americano, tanto da essere stato definito “il più grande prospetto dai tempi di LeBron James”. Non uno qualsiasi. Di lui si parla come di un futuro fenomeno Nba da almeno 4/5 anni, tanto che alla Nokomis High School c’era sempre il tutto esaurito, con tifosi che arrivavano da ogni parte dello stato dal momento che nel Maine non esistono squadre professionistiche di qualsiasi sport e che l’università locale è uno dei pochissimi grandi atenei a non essere mai arrivata alla March Madness, la fase finale del torneo di basket collegiale americano. La famiglia, consapevole delle sue abilità, ha deciso di seguire la strada del basket e di trasferirsi in Florida per iscriverlo alla Montverde Academy, liceo non molto distante da Orlando con una grandissima tradizione cestistica, frequentato prima di Flagg da giocatori ora in Nba del calibro di Joel Embiid, Cade Cunningham, Ben Simmons, R.J Barrett e D’Angelo Russell . Nemmeno a dirlo, durante il suo ultimo anno ha portato la squadra a un record di 33-0 e al titolo di campione nazionale. Lui, ovviamente, viene nominato come il liceale più talentuoso d’America. Gli anni in Florida sono serviti solo come percorso formativo per il grande salto a Duke University, uno dei college più famosi e vincenti del basket americano. I ‘Blue Devils’ lo ingaggiano addirittura un anno fa, l’8 novembre 2023, strappandolo alla concorrenza dell’università del Connecticut, vincitrice delle ultime due edizioni del torneo NCAA. L’esordio invece è stato pochi giorni fa, curiosa coincidenza proprio contro Maine, il suo college ‘di casa’ e Flagg ha festeggiato l’inizio della sua carriera collegiale con 18 punti, 7 rimbalzi, 5 assist e 3 rubate, mettendo già in mostra una completezza che a nemmeno 18 anni interessa parecchio agli scout Nba. Per la cronaca, Duke ha vinto di 34 punti, 96-62, ma il vero test sarà la prossima settimana, quando ci sarà lo scontro tra ‘teste di serie’ contro Kentucky, un’altra delle favorite per la vittoria del titolo. Non per niente, ‘Blue Devils’ contro ‘Wildcats’ sarà trasmessa davanti in diretta televisiva nazionale dalla State Farm Arena di Atlanta, l’impianto che ospita le partite degli Hawks. Ma che tipo di giocatore è Cooper Flagg? E perché ha tutte queste aspettative intorno? Ancora prima di entrare al college si è creato molte aspettative grazie alla sua maturità, sia fisica che cestistica. Il profilo dell’università lo presenta con un’altezza di 6 piedi e 9 e un peso di 205 libbre , una struttura assolutamente fuori scala per il contesto collegiale e già da oggi pronta per fare a sportellate con i corpi della Nba. Il tutto su un ragazzo minorenne con ancora grandi margini di crescita fisica, soprattutto muscolare. Sempre il sito di Duke lo descrive come ‘guard/forward’, tradotto: sia guardia che ala. Flagg in campo può coprire a oggi quattro ruoli, sia in attacco sia in difesa, dal play all’ala grande con naturalezza. Merito di madre natura, come detto, ma anche di una proprietà tecnica e di un’intelligenza cestistica non comuni per un teenager. Nella partita contro Maine ha messo in mostra tutte le qualità che potrebbero portarlo al piano superiore. Quando si è reso contro che per il tiro da 3 non era serata , ha deciso di spostarsi su un terreno a lui più congeniale, sfruttando il fisico e la sua verticalità per attaccare il ferro con decisione. Il 6/15 dal campo all’esordio non rende giustizia della completezza della sua partita: i 7 rimbalzi e le 3 palle rubate descrivono un giocatore già da oggi fortissimo nella fase difensiva, mentre i 5 assist raccontano di un’ala in grado di portare la palla e di giocare il pick&roll sia da bloccante sia da palleggiatore. Un tipo di giocatore molto cercato in Nba, una ‘point forward’ sullo stile di LeBron James o di Paolo Banchero. Certo, se sulla difesa è già pronto per impattare al livello superiore, c’è ancora molto da lavorare in attacco. Non è uno specialista del tiro da 3 punti né nel tiro dal palleggio in generale. Ha fatto vedere di essere molto più capace nelle situazioni di catch&shoot o ancora meglio quando deve attaccare il canestro da distanza ravvicinata o in transizione. E attenzione alle capacità di playmaking, ancora tutte da scoprire: contro Maine quando si è accorto che la palla faticava a entrare ha iniziato a fare gioco per i compagni, dimostrando un’intelligenza cestistica non comune per un adolescente. Lo stesso roster di Duke è stato costruito per sposare le sue caratteristiche tecniche e permetterne lo sviluppo ottimale. In squadra con lui giocano il centro Khaman Maluach e l’ala piccola Kon Knueppel: il primo è un centro ideale per attaccare il ferro, il secondo un’ala piccola/guardia fenomenale nel tiro da 3. Due prospetti a oggi da prime 10 chiamate Nba che rendono Duke una seria candidata al titolo. Due giocatori che potrebbero valorizzare le caratteristiche di Flagg e far decollare le sue quotazioni. Le aspettative intorno a Cooper Flagg non erano così alte dai tempi di Zion Williamson , ma qualcuno parla addirittura del giocatore più interessante dai tempi di ‘The King’ LeBron James. Una reputazione a cui negli Stati Uniti tengono molto, perché le ultime Olimpiadi hanno fatto vedere che la loro supremazia nel basket è e sarà messa a dura prova nei prossimi anni, e Flagg potrebbe essere il paladino della nuova generazione americana insieme a Anthony Edwards, Jayson Tatum e Paolo Banchero. In estate ha lavorato proprio con Team Usa in preparazione dei Giochi, facendo da spalla insieme ad altri adolescenti agli 'adulti' e marcando a uomo i migliori cestisti del pianeta e facendo alzare più di un sopracciglio per la sorpresa. Chiedere per dettagli a Kevin Durant, uno che di solito non si spertica in grandi manifestazioni di stima per gli avversari. A chi potrebbe fare comodo Cooper Flagg? Detto che ogni franchigia Nba farebbe carte false per averlo, perché un giocatore con quel potenziale si vede una volta ogni 15/20 anni, le squadre dove potrebbe fare meglio sono per forza di cose le peggiori della lega: Utah Jazz, Portland Trail Blazers, Brooklyn Nets e Toronto Raptors, franchigie in piena ricostruzione senza un leader designato, che non avrebbero problemi a dare le chiavi della squadra a un diciottenne. Ma poco cambia, perché Cooper Flagg è destinato a fare grandi cose. Victor Wembanyama è avvisato.