NBA, risultati della notte: i Lakers fanno 5 in fila, Tatum spinge i Celtics

Antetokounmpo prova a fare le veci di Lillard travestendosi da playmaker, chiudendo in doppia cifra per assist già nel primo tempo e apparecchiando una tripla doppia da 22 punti, 15 rimbalzi e 12 assist insieme a due stoppate. Il greco però va solo una volta in lunetta in tutta la partita e sbaglia il tiro decisivo a pochi secondi dal termine, con la sua conclusione dalla media distanza che si stampa sul ferro. Agli ospiti non servono i 23 punti di Taurean Prince e i 21 dalla panchina di Bobby Portis

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Si allunga a cinque la striscia di successi consecutivi dei Lakers, che approfittano delle tante assenze in casa Pelicans per superare infliggere loro la decima sconfitta nelle ultime 12 partite. I padroni di casa toccano anche il +15 in un primo tempo controllato fino all’intervallo, ma vengono rimontati e definitivamente piegati nei minuti finali da due triple di LeBron James, che vede interrompersi la sua striscia di quattro triple doppie in fila (record in carriera) ma chiude con 21 punti, 7 rimbalzi e 5 assist in 37 minuti in back-to-back dopo il successo a San Antonio

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L’MVP della stagione dei gialloviola continua però a essere Anthony Davis, che sul campo che è stato suo per diversi anni a inizio carriera ne mette 31 con 14 rimbalzi. È l’ottava volta in 12 partite che AD supera quota 30 punti a referto, accompagnato per l’occasione dal miglior Dalton Knecht della carriera: il rookie segna 5 triple su 10 tentativi e chiude a quota 27 punti, dando una mano fondamentale ai Lakers per continuare la scalata nella Western Conference

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Alla lista infinita di infortunati (Williamson, Murray, McCollum, Hawkins, Jones e Alvarado) si aggiunge anche Trey Murphy, a cui viene risparmiato il back-to-back dopo un inizio di stagione saltato quasi interamente per un problema al bicipite femorale. La sua assenza viene in parte colmata dalla prestazione da 32 punti e 8 assist di Brandon Ingram, a cui però si aggiungono solamente i 16 di Jaylen Nowell, i 12 di Brandon Boston Jr. e i 10 di Jeremiah Robinson-Earl in una serata in cui i Pelicans hanno solo dieci giocatori a disposizione, crollando nella ripresa

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I Raptors vanno vicini al colpo grosso sul campo dei campioni in carica, ma devono arrendersi davanti alla prodezza di Jayson Tatum. Il leader dei Celtics suggella una prestazione da 24 punti, 11 rimbalzi e 9 assist con la tripla sulla sirena che spezza la parità al termine di un tempo supplementare, evitando ai suoi il terzo ko interno di questo inizio di stagione. È lui a spingere Boston al successo guidando un quintetto tutto in doppia cifra, tra cui spiccano i 27 punti di Jaylen Brown e i 12 con 8 rimbalzi di Neemias Queta, decisivo con il canestro della parità a 43 secondi dalla fine dei regolamentari (al termine dei quali Tatum aveva avuto già il tiro per vincerla, sbagliando dalla media distanza) e una stoppata ai danni di RJ Barrett a 21 secondi dalla fine dell’overtime

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Toronto rimane tristemente all’ultimo posto in classifica a Est con un record di 2-12 complice la settima sconfitta consecutiva, anche se ha poco da rimproverarsi in questo match se non una certa mancanza di lucidità nel finale. Jakob Poeltl firma il suo massimo in carriera da 35 con 16/19 al tiro  esponendo i problemi nel pitturato dei Celtics (78-42 per Toronto nei punti in area) e RJ Barrett realizza una tripla doppia da 25 punti, 10 rimbalzi e 15 assist, ma non bastano per interrompere la striscia di sconfitte

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Si ferma invece a quattro la striscia di ko in fila di Dallas, che vince il derby texano contro una San Antonio priva di Victor Wembanyama, fermato da una contusione al ginocchio subita nel finale del match contro i Lakers. Kyrie Irving e Daniel Gafford segnano 22 punti a testa in una serata in cui la panchina dei Mavs produce 54 punti, sopperendo anche alla peggior prestazione stagionale di Luka Doncic, fermo a soli 16 punti, 6 rimbalzi e 6 assist con 6/16 al tiro in appena 28 minuti. Agli Spurs non bastano i 20 punti di Zach Collins (massimo stagionale) in una serata in cui tirano solamente col 32% di squadra

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Privi di Domantas Sabonis, DeMar DeRozan e Malik Monk, i Kings si affidano con anima e corpo a De’Aaron Fox e ritrovano la vittoria dopo il pesante ko interno al supplementare della sera precedente contro Minnesota. I Jazz vanno avanti anche di 11 lunghezze nella ripresa grazie ai 25 punti di Lauri Markkanen e i 19 di Keyonte George, ma vengono rimontati e infine battuti dalla seconda prestazione sensazionale consecutiva di Fox

Dopo aver realizzato il suo massimo in carriera da 60 punti contro Minnesota, De’Aaron Fox concede il bis mettendone 49 con 9 assist, caricandosi la squadra sulle spalle con 16/30 al tiro, 3/4 dalla lunga distanza e 14/19 ai liberi (tra cui due pesanti nel finale che avrebbero potuto riaprire i giochi). Uno sforzo sostenuto solamente dai 18 punti di Kevin Huerter e i 17 di Trey Lyles, e che non si era mai visto nella storia dei Kings: DeMarcus Cousins era arrivato al massimo a 104 punti in due gare consecutive, e anche se il record ogni epoca è lontanissimo (161 punti, ovviamente di Wilt Chamberlain) Fox non è così distante dai 118 di James Harden (2019), Kobe Bryant (2006) e Michael Jordan (1990) in era moderna, anche se non erano in back-to-back come Fox. Negli ultimi 50 anni solo Kobe Bryant nel 2007 ha fatto meglio di lui con 110 punti in due giorni consecutivi

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Boston rimane in scia a Cleveland in attesa dello scontro diretto nella notte tra martedì e mercoledì, mentre Charlotte risale all’ottavo posto lasciando Milwaukee tristemente al 12°. La settima sconfitta consecutiva di Toronto (unica squadra in tutta la NBA a non aver ancora vinto in trasferta) vale l’ultimo posto nella conference

I Lakers agganciano Houston e Phoenix con un record di 9-4, continuando la loro scalata in classifica. Sacramento risale al settimo posto, così come Dallas rientra in zona play-in. Sempre ultimi i Jazz con 9 sconfitte in 12 partite

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