Introduzione
Quella tra Luka Doncic e Nikola Jokic è una coppia da sogno, perché sul campo con la stessa maglia lo sloveno e il serbo rischierebbero di essere davvero infermabili. Eppure, quel sogno avrebbe potuto diventare realtà, perché al Draft del 2018, ha raccontato Mike Singer, ex firma del Denver Post che ora lavora per i Nuggets, Denver aveva fatto un tentativo concreto per scalare posizioni e portarsi a casa il giovane talento allora in uscita dal Real Madrid
Quello che devi sapere
LUKA E NIKOLA: FATTI UNO PER L’ALTRO
Nella NBA di oggi è difficile immaginare un’accoppiata di stelle dal potenziale più esplosivo di quella tra Luka Doncic e Nikola Jokic. I due, ultimi rappresentanti in ordine di tempo della formidabile scuola cestistica slava e forti candidati a contendersi il ruolo di miglior giocatore europeo di sempre al termine delle rispettive carriere, sembrano fatti per giocare uno con l’altro. La combinazione di talento, istinto e visione di gioco tra Luka e Nikola li renderebbe quasi infermabili qualora dovessero mai riuscire a giocare nella stessa squadra
LA COPPIA DEI SOGNI POTEVA ESSERE REALTÀ
Quella che oggi ha tutto per essere definita una coppia da sogno, a quanto pare, avrebbe potuto diventare realtà nel 2018. A rivelarlo è stato Mike Singer, ex cronista del Denver Post che ora lavora direttamente per i Nuggets, ospite dell’ultima puntata del podcast “The Hoop Collective”. Secondo Singer, infatti, Denver avrebbe fatto un tentativo concreto di portarsi a casa il giovane talento allora in uscita dal Real Madrid, senza però riuscire a scalare fino alle posizioni alte del Draft
LA SITUAZIONE AL DRAFT 2018
Nei giorni precedenti al Draft del 2018, tra gli addetti ai lavori si era ormai affermata la convinzione che Phoenix, titolare della prima scelta assoluta, avrebbe puntato su Deandre Ayton, centro reduce da un’annata vissuta in doppia doppia per punti e rimbalzi con la maglia di Arizona. Dalla seconda posizione in giù, però, l’ordine delle scelte pareva destinato a rimanere fluido fino al momento effettivo delle chiamate
DENVER AL DRAFT 2018
I Nuggets, che avevano solo sfiorato il ritorno ai playoff dopo cinque anni d’assenza, si presentavano al Draft del 2018 con tre scelte: la 14, la 43 e la 58. Di queste tre, solo la prima si sarebbe rivelata significativa, perché Denver si sarebbe portata a casa Michael Porter Jr., talento di primo livello in uscita da Missouri ma finito fuori dalla top ten a causa dei tanti problemi alla schiena e poi punto fermo della squadra campione NBA nel 2023
IL RUOLO DI DIVAC E L’INTUIZIONE DEI NUGGETS
Una volta stabilito che i Suns avrebbero puntato su Ayton, la palla, metaforicamente parlando, passava in mano a Sacramento. I Kings, titolari della seconda scelta, potevano scegliere uno dei tanti giovani promettenti a disposizione. Nei giorni precedenti al Draft, però, i Nuggets, così come il resto della NBA, pareva aver compreso che Vlade Divac, allora GM di Sacramento, per motivi mai davvero chiariti del tutto non avrebbe scelto Doncic. Il resto è storia nota, con il flop clamoroso di Marvin Bagley III
ATLANTA E LE SUE IDEE
Anche Atlanta, chiamata a scegliere in terza posizione, non sembrava affatto convinta di scegliere lo sloveno, già MVP dell’Eurolega a 19 anni. Gli Hawks, infatti, avrebbero poi accettato di scambiare la loro terza scelta con la quinta di Dallas, portandosi a casa Trae Young e una scelta aggiuntiva, poi trasformatasi in De’Andre Hunter l’anno successivo
LA PROPOSTA DI DENVER
Secondo quanto riportato da Singer, quindi, i Nuggets avrebbero provato a bussare alla porta di Sacramento per sondare le possibilità di scalare posizioni e arrivare a scegliere Doncic, da cui la dirigenza dell’epoca, capeggiata da Tim Connelly, era molto affascinata. L’offerta di Denver, due prime scelte future e Gary Harris, veniva però respinta da Divac, dando così il via alla catena di scelte sopra descritta
L’UOMO CHIAVE: JAMAL MURRAY
Sempre secondo quanto raccontato da Singer a “The Hoop Collective”, la trade con Sacramento avrebbe potuto avere qualche chance di andare in porto qualora i Nuggets si fossero dimostrati disposti a inserire Jamal Murray nel pacchetto delle contropartite. Una disponibilità che, a quanto apre, Denver non aveva nell’estate del 2018
LUKA AI NUGGETS PER 30 SECONDI
Una fonte interna alla franchigia, citata in via anonima da Singer, avrebbe ammesso che “Per 30 secondi abbiamo pensato di aver preso Luka”. La trade, insomma, secondo quanto riportato da Singer, era una possibilità concreta che il front office di Denver non aveva solo accarezzato a livello teorico, bensì provato a mettere davvero in pratica
UN FUTURO DA COMPAGNI?
Le sliding doors del Draft 2018 hanno quindi mandato Doncic e Jokic in due direzioni diverse, e Luka e Nikola ormai da diversi anni si danno battaglia ai piani alti della Western Conference. I due, però, non hanno mai fatto nulla per nascondere la stima reciproca e, anche se i rispettivi contratti in essere e i meccanismi del mercato NBA rendono il tutto di difficile realizzazione, nulla vieta di sognare che prima o poi la coppia dei sogni possa formarsi davvero. A Dallas, a Denver o magari in una terza squadra…