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NBA, Sasha Vezenkov: "In NBA non si difende? Lo pensavo anche io, ma è totalmente falso"

NBA

Introduzione

L’avventura in NBA di Sasha Vezenkov è durata una sola stagione, disputando 42 partite per i Sacramento Kings a 5.4 punti di media. L'ex MVP dell’Eurolega e stella dell’Olympiacos non ha però rimpianti e ha parlato a lungo della sua esperienza in NBA, descrivendone pregi e difetti ma soprattutto sfatando un mito: "Ero uno di quelli che pensava che non si difendesse, ma è un mito. Sono i migliori al mondo senza nessun dubbio"

Quello che devi sapere

L’UNICA STAGIONE DI VEZENKOV IN NBA

Scelto alla numero 57 del Draft del 2017, Sasha Vezenkov ha atteso sei anni prima di fare il suo debutto in NBA, affermandosi in Europa come miglior giocatore dell’Eurolega prima di passare ai Sacramento Kings. Nonostante l’insistenza di coach Mike Brown per portarlo in California, però, la sua stagione d’esordio non ha avuto buoni esiti: il bulgaro ha giocato solamente 42 partite con i Kings più che altro per scelta tecnica, chiudendo con medie poco encomiabili da 5.4 punti, 2.3 rimbalzi in 12.2 minuti a partita, realizzando al massimo 14 punti in due occasioni (entrambe, curiosamente, a Phoenix). Vezenkov ha però deciso di tornare in Europa dopo un solo anno, venendo di nuovo messo sotto contratto dall’Olympiacos che aveva lasciato nell’estate del 2023 per provare l’avventura in NBA, per la quale non ha alcun rimpianto

L’UNICA STAGIONE DI VEZENKOV IN NBA

VEZENKOV: "IN NBA NON SI DIFENDE? FALSO, SONO I MIGLIORI"

"Sono contento di averci provato perché lo dovevo a me stesso" ha detto in un’intervista con il canale YouTube Amerikanos24. "Volevo affrontare i migliori perché è totalmente diverso dal guardarli in tv. Il loro talento è incredibile. Ero uno di quelli che diceva: 'Non difendono per niente, non sono così o cosà'. Ma è totalmente sbagliato. È un mito. Sono i migliori giocatori al mondo, senza nessun dubbio"

VEZENKOV: "IN NBA NON SI DIFENDE? FALSO, SONO I MIGLIORI"

OGNI SERA UNA SUPERSTAR DIVERSA

Vezenkov ha poi spiegato cosa rende la NBA così difficile: "Il calendario e tutto l’ambiente in generale è durissimo. Ogni singola sera devi marcare giocatori come Anthony Edwards, LeBron James, De’Aaron Fox o Jimmy Butler — ogni sera c’è una superstar diversa. È davvero tosta, ma sono contento di averci provato: Sacramento è una bella città in cui giocare a pallacanestro. In alcuni momenti è stato divertente, in altri difficile. Ma rifarei la stessa scelta al 100%".

OGNI SERA UNA SUPERSTAR DIVERSA

UN ROOKIE DI 28 ANNI

Vezenkov ha però ammesso che le porte per lui sono probabilmente chiuse, un po’ perché non è riuscito a dimostrare il suo valore e un po’ perché — con un contratto da 18.5 milioni di euro in cinque anni — il suo futuro è legato all’Olympiacos, dove si trova bene anche con la famiglia. Se proprio deve rimpiangere qualcosa, è di averlo fatto così tardi. “La cosa che più mi ha dato fastidio è quando mi dicevano ‘Hai tempo, sei un rookie’. Ma a 28 o 29 anni avevo la sensazione di non avere più tempo da perdere. Lì si ricomincia da capo: non importa chi sei, cosa hai fatto o dove hai giocato. Anche a 29 anni sei un rookie e riparti da zero"

UN ROOKIE DI 28 ANNI

IL POCO TEMPO A DISPOSIZIONE

Ad aggiungersi alle difficoltà, ci sono anche le condizioni particolari della stagione NBA e del dover dimostrare tanto in pochissimo tempo: "Le possibilità di fare allenamento sono limitate e ogni singolo giorno devi dimostrare chi sei. Per quello è stata dura per me. Avevo la sensazione che non avessero davvero capito l’Eurolega. Non è che non la rispettano, è che proprio non la conoscono. Non sanno chi sono i giocatori o la competizione, e nemmeno gli importa. Sei solo uno dei tanti, a meno che non dimostri che si sbagliano"

IL POCO TEMPO A DISPOSIZIONE