Introduzione
Oggi negli Stati Uniti si festeggia il Thanksgiving Day, e il sito ufficiale della NBA ha selezionato dieci giocatori che, per quanto fatto vedere fin qui nella stagione, si meritano un “grazie” da parte di tifosi e appassionati. Tra vecchie conoscenze e nuove stelle, ecco chi si è guadagnato un posto nella top 10 dopo il primo mese di regular season
Quello che devi sapere
10. IVICA ZUBAC, L.A. CLIPPERS
I Clippers, in questo primo mese di regular season, non hai potuto schierare la loro stella Kawhi Leonard, che probabilmente resterà ferma ancora a lungo per i noti problemi fisici. Nonostante la pesante assenza dell’es Spurs e Raptors e la perdita dell’altra stella Paul George durante l’estate, i ragazzi di coach Lue al momento sono 6° a Ovest e hanno sorpreso molti. Tra le ragioni dell’ottimo avvio dei Clippers c’è anche il centro croato, che sta viaggiando in doppia doppia con 15.7 punti e 12.6 rimbalzi di media, oltre a tirare con il 61.1% dal campo
9. JALEN WILLIAMS, OKLAHOMA CITY THUNDER
In testa alla Western Conference, invece, come da previsioni, ci sono i Thunder. Non che a OKC non abbiano avuto problemi con gli infortuni, anzi, a partire da quello a Chet Holmgren. Eppure, la squadra ha confermato tutte le sue potenzialità e, oltre a un candidato MVP come Shai Gilgeous-Alexander, può contare su una seconda stella del calibro di Williams, ormai prossimo alla convocazione all’All-Star Game con i suoi 21.6 punti, 6.4 rimbalzi e 5.3 assist di media a partita, frutto di una versatilità con pochi eguali nella lega
8. FRANZ WAGNER, ORLANDO MAGIC
Tra le sorprese più clamorose di questo primo di stagione ci sono i Magic, che a proposito di infortuni stanno giocando ormai da diverse settimane senza il loro All-Star Paolo Banchero, ma sono comunque terzi nella Eastern Conference. E di All-Star, il prossimo febbraio, Orlando dovrebbe averne un altro, perché il più giovane dei fratelli Wagner sta trascinando la squadra con 23.3 punti, 5.7 assist e 5.4 rimbalzi di media a partita
7. PAYTON PRITCHARD, BOSTON CELTICS
Se, come appare quasi scontato, i Celtics dovessero chiudere la regular season occupando una delle prime due o tre posizioni a Est, Payton Pritchard potrebbe essere un forte candidato al premio di 6° uomo dell’anno. La guardia dei Celtics, entrando dalla panchina, sta viaggiando a 14.8 punti di media tirando con il 42.6% da tre. E la fiducia nei suoi mezzi sembra crescere di partita in partita…
6. JAKOB POELTL, TORONTO RAPTORS
Le aspettative, in apertura di stagione, erano alquanto modeste a Toronto, e in effetti i Raptors stanno faticando parecchio. Tra le note positive di questo primo mese di regular season, però, c’è il rendimento del centro austriaco, modello di solidità e continuità con i suoi 15.5 punti e 12 rimbalzi a partita
5. SCOTTY PIPPEN JR., MEMPHIS GRIZZLIES
Quel cognome non è proprio dei più facili da portare in giro se si gioca a basket, ma dopo un paio di stagioni complicate il figlio del leggendario Scottie sembra aver trovato la sua dimensione. Entrando dalla panchina o sostituendo Ja Morant nella cabina di regia dei Grizzlies, l’ex Lakers si è fin qui dimostrato più che all’altezza con 12.1 punti e 5.8 assist di media in 25.6 minuti giocati a partita. E contro i Bulls, sul campo dove il padre ha scritto diverse pagine di storia del gioco, Scotty ha mandato a referto una doppia doppia da 30 punti e 10 rimbalzi
4. TY JEROME, CLEVELAND CAVALIERS
A proposito di giocatori che hanno faticato a trovare la propria dimensione, Jerome è in NBA dal 2019 ma solo arrivando a Cleveland, la quarta squadra della sua carriera, ha davvero ingranato. Nel grande avvio di stagione dei Cavs c’è anche il suo contributo con 12.3 punti a partita e soprattutto uno strabiliante, e forse insostenibile sul lungo periodo, 53.2% da tre
3. BUDDY HIELD, GOLDEN STATE WARRIORS
Quando l’hanno firmato in estate, gli Warriors si sono da subito affettati a chiarie che non si aspettavano che Hield sostituisse un insostituibile come Klay Thompson. L’ex Sixers e Pelicans, però, ha dimostrato di non temere paragoni e, accettando di entrare quasi sempre dalla panchina, con i suoi 15.6 punti e il suo 44.1% da tre è stato un pezzo fondamentale del sorprendente avvio di stagione di Golden State
2. DYSON DANIELS, ATLANTA HAWKS
Quando Daniels è arrivato da New Orleans nello scambio che ha mandato Dejounte Murray nell’altra direzione, l’impressione era che a coach Snyder fosse stato regalato un giocattolo pressoché perfetto per la sua idea di approccio difensivo. E l’australiano, fin qui, ha rispettato le attese del suo allenatore e di tanti addetti ai lavori, finendo per comandare la classifica delle palle rubate con 3.1 “furti” a partita, accompagnati anche da 14.2 punti di media assai preziosi
1. LAMELO BALL, CHARLOTTE HORNETS
La NBA ha sempre fame di giocatori che, per usare un’espressione parecchio in voga fino a qualche tempo fa, “valgono il prezzo del biglietto”. E Ball, al netto dei tanti aspetti del suo gioco ancora da sgrezzare, lo è di certo. I risultati di squadra sono altalenanti, ma LaMelo, che recentemente ha fatto segnare il suo massimo in carriera con i 50 punti mandati a referto nella sconfitta contro Milwaukee, si sta confermando come una delle stelle più talentuose di tutta la lega
- 10. IVICA ZUBAC, L.A. CLIPPERS
- 9. JALEN WILLIAMS, OKLAHOMA CITY THUNDER
- 8. FRANZ WAGNER, ORLANDO MAGIC
- 7. PAYTON PRITCHARD, BOSTON CELTICS
- 6. JAKOB POELTL, TORONTO RAPTORS
- 5. SCOTTY PIPPEN JR., MEMPHIS GRIZZLIES
- 4. TY JEROME, CLEVELAND CAVALIERS
- 3. BUDDY HIELD, GOLDEN STATE WARRIORS
- 2. DYSON DANIELS, ATLANTA HAWKS
- 1. LAMELO BALL, CHARLOTTE HORNETS