Introduzione
Le carriere di Lonzo Ball e Kobe Bryant si sono solo sfiorate, perché la guardia ora ai Bulls è entrata in NBA con la maglia dei Lakers un anno dopo il ritiro della leggenda gialloviola. A sorpresa, però, Lonzo, cresciuto con il mito di Kobe, intervenendo nel podcast della stella della WNBA Angel Reese ha tenuto Bryant fuori dal suo “Monte Rushmore” della NBA
Quello che devi sapere
LONZO E KOBE: DESTINI (QUASI) INCROCIATI
Al ritiro di Kobe Bryant, avvenuto al termine della stagione 2015-16, era chiaro a tutti che per i Lakers si stava per chiudere un’epoca. E ad aprire quella nuova sarebbero dovute essere le giovani stelle arrivate al Draft, con Brandon Ingram nel 2016 e Lonzo Ball un anno dopo a essere reputati in grado di diventare la nuova faccia della franchigia. La storia, poi, è però andata in maniera decisamente
LONZO E IL SUO MONTE RUSHMORE DELLA NBA
Quello di individuare il proprio “Monte Rushmore” è un giochino da sempre di grande popolarità negli Stati Uniti e applicabile agli ambiti più vari. Il punto di parenza è ovviamente il monumento storico e localizzato nello stato del South Dakota, dove nella pietra sono scolpiti i volti degli ex Presidenti George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosvelt e Abraham Lincoln. Individuare il proprio “Monte Rushmore”, quindi, significa individuare quattro nomi che in un particolare ambito si ritiene abbiano scritto la storia. E Lonzo, ospire di Angel Reese nel suo podcast, non si è tirato indietro
LEBRON JAMES
La prima scelta di Lonzo riguarda il super veterano della NBA. I due, tra l’altro, hanno condiviso una stagione, non proprio memorabile, ai Lakers tra il 2018 e il 2019. Ball era poi finito a New Orleans nello scambio per Anthony Davis, ma sembra comunque ritenere che il nome di LeBron non possa mancare tra i quattro più importanti nella storia della NBA
MICHAEL JORDAN
Dopo James, Lonzo compie un altro passo quasi inevitabile. Michael Jordan non può mancare nel “Monte Rushmore” della NBA, anche perché Ball, che dal 2021 veste proprio la maglia dei Bulls. E a Chicago di certo si sarà più volte confrontato con la leggenda del sei volte campione NBA che negli anni ’90 ha portato la squadra a livelli mai toccati in precedenza e tantomeno in seguito
SHAQUILLE O’NEAL
La prima scelta un po’ a sorpresa di Lonzo arriva con Shaquille O’Neal. Non perché Shaq non sia all’altezza di entrare tra i più grandi di sempre, quanto perché il suo nome compare di rado nelle discussioni sui migliori cinque o sei giocatori e in molti lo reputano addirittura fuori dalla top 10 delle stelle che hanno scritto la storia della NBA. Il maggiore dei fratelli Ball, però, è di avviso diverso
STEPH CURRY
Il quarto e ultimo posto nel suo “Monte Rushmore” Lonzo lo destina a Steph Curry, avversario incrociato a più riprese e che la guardia dei Bulls ritiene meriti di avere il proprio volto scolpito nell’ipotetico monumento ai giocatori che hanno cambiato la storia della NBA. E, in effetti, è opinione diffusa che esista una NBA, e forse una pallacanestro prima dell’avvento di Curry e una, quasi completamente diversa, dopo
KOBE: L’ESCLUSIONE ECCELLENTE
A balzare subito all’occhio, tra le tante esclusioni eccellenti, è quella di Bryant, perché dal punto di vista generazionale per Lonzo Kobe dovrebbe essere un punto fermo. È il diretto interessato a offrire una spiegazione, anche se le ragioni della sua scelta paiono discutibili: “Amo Kobe, ma non l’ho mai ritenuto il migliore di tutti. Voglio dire, è suo il record di tiri sbagliati in carriera, giusto?”