Introduzione
Nella sua seconda edizione, al termine della fase a gruppi la Emirates NBA Cup ha già regalato nuove sorprese. Fuori dal torneo i Lakers vincenti meno di un anno fa, così come i Celtics campioni NBA in carica. E anche i Cavs, protagonisti di una avvio di stagione sfolgorante con il miglior record della lega e i Suns, squadra di veterani che sembrava candidata a essere la vera outisder di coppa, hanno già dovuto dire addio al sogno di andare al Las Vegas
EMIRATES NBA CUP: TUTTE LE CLASSIFICHE E I VERDETTI
Quello che devi sapere
UNA FORMULA NUOVA, TANTE SORPRESE
Era successo già un anno fa, con le ultime due squadre campioni NBA, Denver e Golden State, a restare fuori dai quarti di finale del nuovo torneo istituito dalla NBA. E l’imprevedibilità della formula della Emirates NBA Cup ha dato i suoi frutti anche al secondo tentativo, perché il format con poche partite a decidere tutto nel giro di poche settimane, così inusuale per le abitudini della NBA, ha spiazzato molti, comprese alcune vittime illustri della fase a gruppi
A EST RESTANO FUORI LE DUE SQUADRE DI TESTA
In questo avvio di stagione, la Eastern Conference è girata attorno ad un’unica, granitica certezza: Cleveland e Boston sono le due migliori squadre a Est per distacco. Eppure, Cavs e Celtics non ce l’hanno fatta a superare la fase a gironi della Emirates NBA Cup. Entrambe incluse nel gruppo C a Est, le due squadre hanno vissuto qualche passaggio a vuoto di troppo e, a grande sorpresa, hanno quindi dovuto accontentarsi di osservare Atlanta chiudere in testa e volare ai quarti di finale
CAMPIONI DI IERI, PERDENTI DI OGGI A OVEST
Il trionfo a Las Vegas di un anno fa era stato l’ultimo e unico momento di vera gioia per i Lakers dopo la conquista del titolo nel 2020, e i gialloviola, forti di un roster di grandissima esperienza e in grado di giocarsela con chiunque sulla gara singola, sembravano poter dire la loro anche nella seconda edizione della Emirates NBA Cup. Così come sembravano in grado di dire la loro i Suns, esattamente per gli stessi motivi, ma la classe dei vari Kevin Durant e Devin Booker da una parte e del duo formato da LeBron James e Anthony Davis dall’altra non è bastata per uscire al gruppo B dell’Ovest, vinto dai Thunder
CAVALIERS: L’UNICA NOTA STONATA DELLA STAGIONE
Titolari del miglior record della lega con 19 vittorie e 3 sconfitte, i Cavs hanno fin qui vissuto un avvio di stagione da sogno, coronato con le 15 vittorie consecutive, la miglior partenza nella storia della franchigia, e da una consistenza su entrambi i lati del campo difficile da prevedere in estate. Eppure, quando si è trattato di giocare le partite valide anche per la Emirates NBA Cup, Donovan Mitchell e compagni hanno saputo vincere solo contro Chicago e nella notte contro i derelitti Wizards, dovendo dire in fretta addio ai sogni di gloria
LE POSSIBILI RIPERCUSSIONI SULLA STAGIONE
Cleveland è senza dubbio la sorpresa più clamorosa di questo avvio di stagione, anche perché nessuno si immaginava che l’avvento in panchina di Kenny Atkinson potesse far fare alla squadra un salto di livello così ampio e così rapido. I Cavs, a dispetto della straordinaria partenza in regular season, rimangono però una contender con molti punti di domanda e la precoce eliminazione in Emirates NBA Cup potrebbe forse in una certa misura minare la fiducia della squadra nei propri mezzi
CELTICS: DA GIUGNO A DICEMBRE UN PASSO INDIETRO
L’eccellente avvio di stagione dei Celtics, invece, non ha sorpreso nessuno, perché sulla scorta del dominio esercitato nella cavalcata che li a portati al titolo lo scorso giugno i biancoverdi erano quasi all’unanimità considerati favoritissimi al bis. A costare caro a Jayson Tatum e compagni in Emirates NBA Cup, però, è stata la sconfitta contro Atlanta e quindi le vittorie con Washington e Chicago, che avrebbero potuto essere più nette. La differenza canestri è infatti costata a Boston la possibile wild card in palio nella Eastern Conference, poi andata a Orlando
LE POSSIBILI RIPERCUSSIONI SULLA STAGIONE
L’obiettivo dei Celtics era, è e rimane fissato con orizzonte temporale più lungo, ovvero verso la prossima primavera. Confermarsi campioni NBA, impresa che non riesce a nessuno dal 2018, sarebbe un colpo eccezionale, e per quanto la conquista di un trofeo aggiuntivo non sarebbe certo dispiaciuta, l’impressione è che Boston continuerà imperterrita a macinare pallacanestro anche nei prossimi mesi
LAKERS: NIENTE FESTA A LAS VEGAS
Dopo aver conquistato la prima edizione della Emirates NBA Cup, i Lakers erano stati un po’ presi in giro. Eppure, un trofeo, per quanto nuovo e ancora non completamente assorbito nella percezione di tifosi e appassionati, rimane un trofeo. E in casa gialloviola avrebbero voluto sicuramente provare e ripetersi, ma gli alti e bassi di questo inizio di stagione si sono fatti sentire anche in coppa per i ragazzi allenati da JJ Redick. La brutta sconfitta di Phoenix, maturata alla terza giornata del calendario di gare valide anche per il nuovo torneo, è di fatto costata il passaggio del turno ai campioni in carica, che quest’anno guarderanno le Final Four di Las Vegas in televisione
LE POSSIBILI RIPERCUSSIONI SULLA STAGIONE
Difficile stabilire ora come ora che impatto potrà avere l’eliminazione dalla Emirates NBA Cup sulla stagione dei Lakers. Da una parte, infatti, non avere l’impegno pressante che sarebbe derivato dalla prosecuzione del torneo, potrebbe concedere di gestire con un po’ più di agio una fase non proprio felicissima di questa regular season. Dall’altra, però, considerata la concorrenza nella Western Conference, la formula più breve e immediata della coppa poteva forse rappresentare l’occasione di togliersi qualche soddisfazione che, viceversa, dalla primavera in poi sembra davvero difficile da ipotizzare
SUNS: SPRECATA UN’OCCASIONE FORSE IRRIPETIBILE
Quando si ha in squadra quello che è forse il miglior attaccante di sempre in Kevin Durant e due altre stelle del calibro di Devin Booker e Bradley Beal, ogni partita può essere vinta. E i Suns del nuovo corso targato Budenholzer, con un roster pieno di veterani e assai più equilibrato di quello delle ultime stagioni, sembravano avere le caratteristiche ideali per agire da potenziale outsider in Emirates NBA Cup. E Phoenix, vincendo tre delle quatto partite valide per il torneo, ha tutto sommato fatto il suo, ma a condannarla è stata la differenza canestri, che ha premiato Dallas
LE POSSIBILI RIPERCUSSIONI SULLA STAGIONE
Al momento la ripercussione più concreta riguarda l’infortunio alla caviglia sinistra occorso nella gara della notte contro gli Spurs a Durant, perché il rendimento di squadra in questa prima fase della stagione dipende in gran parte dalla sua presenza in campo. Con KD in campo i Suns hanno un record di 11 vittorie e 2 sconfitte, senza di lui, già costretto a fermarsi per un problema al polpaccio, hanno raccolto un misero 1-6. Il futuro di Phoenix passa proprio dalle mani di Durant, perché per nutrire ambizioni concrete la squadra ha bisogno che il suo veterano giochi e, come fatto in questo primo scorcio di regular season, giochi a livelli da MVP
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- LE POSSIBILI RIPERCUSSIONI SULLA STAGIONE
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