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NBA, da Cunningham a Daniels: nove giovani che hanno fatto il salto di qualità

NBA

Introduzione

Non sono stelle da prima pagina, o forse non lo sono ancora, ma la prima parte della stagione 2024-25 li ha visti comunque protagonisti. Da Cade Cunningham a Dyson Daniels, “ESPN” ha provato a individuare i nove giovano che in questi primi due mesi di regular season hanno fatto il salto di qualità e stanno contribuendo in misura e con una continuità mai viste prima all’andamento delle rispettive squadre 

 

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Quello che devi sapere

UN SALTO NELLE STATISTICHE INDIVIDUALI

I nove giovani scelti da “ESPN”, in questa prima parte di stagione hanno alzato in maniera significativa il livello delle loro prestazioni. Un salto di qualità che appare quasi sempre evidente nelle statistiche di squadre e che, almeno in qualche caso, si riflette anche nell’andamento complessivo delle squadre per cui giocano queste stelle in rampa di lancio 

UN SALTO NELLE STATISTICHE INDIVIDUALI

DYSON DANIELS, ATLANTA HAWKS

Con il passaggio da New Orleans a Atlanta all’interno della trade con al centro Dejounte Murray, Daniels sembra aver trovato il contesto tattico ideale. Al fianco di Trae Young nel backcourt dei sorprendenti Hawks, l’australiano è diventato un difensore di estrema efficacia e comanda la classifica delle palle recuperate con 3.1 a partita. Non solo, con i suoi 13 punti di media a partita, Daniels ha più che raddoppiato il dato fatto registrare durante le sue due prime stagioni in NBA

DYSON DANIELS, ATLANTA HAWKS

CADE CUNNINGHAM, DETROIT PISTONS

A proposito di squadre sorprendenti, i Pistons, dopo tante stagioni a dir poco disastrose, sono attualmente in zona play-in a Est. E il trascinatore della squadra è senza dubbio Cunningham, che con i suoi 24.2 punti, 9.7 assist e 6.9 rimbalzi di media a partita sta facendo registrare i massimi in carriera. Non solo, nel complesso Cunningham contribuisce a 49.3 punti a partita per Detroit, e si tratta dl 6° miglior dato della lega dietro a MVP di ieri e di oggi come Nikola Jokic e Giannis Antetokounmpo

CADE CUNNINGHAM, DETROIT PISTONS

JEREMY SOCHAN, SAN ANTONIO SPURS

L’anno scorso, così come nella sua stagione d’esordio, Sochan era sembrato un po’ un oggetto misterioso all’interno di una versione in piena ricostruzione degli Spurs. La prima parte di questa regular season, però, è stata decisamente più positiva per l’ala polacca, che sta viaggiando a 15.1 punti e 8.4 rimbalzi di media a partita, tirando con il 54.3% dal campo. Si tratta per distacco delle sue migliori statistiche da quando è approdato in NBA e, cosa forse ancora più importante, a San Antonio sembrano avergli trovato un posto nel supporting cast chiamato a giocare attorno al talento unico di Victor Wembanyama

JEREMY SOCHAN, SAN ANTONIO SPURS

OCHAI AGBAJI, TORONTO RAPTORS

Se si parla di squadre in fase di ricostruzione, i Raptors di questa stagione possono ben dire la loro. E a Toronto sta finalmente trovando spazio anche Agbaji, che ha raddoppiato la sua media punti a partita (11.5 contro 5.8) e migliorato sensibilmente quella dei rimbalzi (4 contro 2.8) in confronto con la stagione precedente. Il balzo più evidente, però, l’ex Jazz l’ha fatto nella precisione al tiro, dove è passato dal 41.1% dal campo e 29.4% da tre della scorsa stagione agli attuali 51.6% e 41.7%

OCHAI AGBAJI, TORONTO RAPTORS

CHRISTIAN BRAUN, DENVER NUGGETS

L’addio estivo di Kentavious Caldwell-Pope, volato a Orlando da free agent, gli ha aperto le porte del quintetto base di Nuggets e Braun, dopo qualche passaggio a vuoto iniziale, si sta dimostrando all’altezza della sfida. L’ex Kansas ha raddoppiato la sua produzione a partita, passando da 7.3 a 14 punti di media, aumentando nel contempo anche l’efficacia al tiro (54.3% complessivo contro il 46% della scorsa stagione). Le speranze di Denver di tornare a competere per il titolo passano anche dalle sue mani

CHRISTIAN BRAUN, DENVER NUGGETS

GRADEY DICK, TORONTO RAPTORS

Come e più di Agbaji, in questa versione dei Raptors, molto fluida e alla ricerca di una nuova identità, Dick sta mettendo a frutto lo spazio che gli viene concesso. Passato dai 21.1 minuti di media giocati nel suo anno da rookie agli attuali 32, l’ex 13° scelta al Draft del 2023 è passato da 8.5 punti a 18 punti di media a partita. La precisione dalla lunga distanza, che in teoria sarebbe il pezzo forte del suo repertorio offensivo, deve ancora migliorare, ma nel frattempo Dick sta dimostrando di poter fare canestro con continuità anche in NBA 

GRADEY DICK, TORONTO RAPTORS

JAKE LARAVIA, MEMPHIS GRIZZLIES

A Memphis, diversamente da quanto accade a Toronto, non attraversano affatto una fase di ricostruzione, bensì si punta alle zone alte della classifica della Western Conference. E, all’interno di un contesto di squadra tornato a essere più che competitivo dopo un’annata segnata dai tanti infortuni, LaRavia sta dimostrando non solo di saper tenere il campo, ma di poter essere ancora più efficace rispetto alle sue due prime stagioni in NBA. La percentuale dal campo è passata dal 38.9% della scorsa stagione all’attuale 49.5% e il plus/minus di media, che l’anno scorso segnava -3.3, ora dice +5.8

JAKE LARAVIA, MEMPHIS GRIZZLIES

BRANDON BOSTON, NEW ORLEANS PELICANS

L’annata segnata dagli infortuni la stanno vivendo ora i Pelicans, a lungo costretti ad affidarsi alla panchina per via dell’indisponibilità di titolari e stelle. Ne ha approfittato Boston, arrivato dai Clippers in estate, che nelle tre stagioni precedenti a Los Angeles non aveva mai trovato un minutaggio consistente. Con i suoi 12 punti di media in 26.3 minuti trascorsi in campo, l’ex Kentucky sembra finalmente essere riuscito a mettere in mostra quelle doti di realizzatore che potrebbero aprirgli spiragli di carriera fin qui impensabili

JULIAN CHAMPAGNIE, SAN ANTONIO SPURS

Anche per Campagnie la nuova stagione sembra aver aperto nuove possibilità, perché l’ala degli Spurs sta fin qui trovano un modo molto più efficace rispetto al passato di mettere a frutto le sue notevoli doti atletiche. I 12.4 punti, 5 rimbalzi e 1.4 assist di media rappresentano il massimo in carriera in ogni singola voce, e l’ex Philadelphia sta dimostrando anche una buona attitudine difensiva che gli consente di marcare con successo alcuni tra gli esterni avversari più pericolosi

 JULIAN CHAMPAGNIE, SAN ANTONIO SPURS