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NBA, ultimi due giorni di mercato: i possibili ultimi colpi e i nodi ancora da sciogliere

NBA

Introduzione

La chiusura del mercato NBA è prevista per le 21 di giovedì 6 febbraio, e dopo le clamorose trade che hanno coinvolto Luka Doncic, Anthony Davis, De’Aaron Fox e Zach LaVine gli ultimi due giorni prima della trade deadline promettono altri colpi e sorprese. Dal caso Jimmy Butler a Miami all’esigenza di trovare un lungo da parte di Lakers, molti nodi potrebbero venire scioli proprio nelle prossime 48 ore

 

COME CAMBIA LA NBA DOPO IL MERCATO: I PROBABILI QUINTETTI

Quello che devi sapere

IL CASO JIMMY BUTLER

Il caso che riguarda Jimmy Butler è al centro delle voci di mercato e non da oggi. Il giocatore, ormai a tutti gli effetti separato in casa a Miami, vorrebbe cambiare aria e gli Heat paiono aver capito che uno scambio converrebbe a entrambe le parti. Le pretendenti non sembrano mancare, fino ad ora, però, Pat Riley e soci non sembrano aver ricevuto delle offerte con contropartite ritenute all’altezza, ed è possibile che la possibile trade rimanga in sospeso quasi fino all’ultimo secondo in attesa di trovare la giusta quadratura tra le squadre coinvolte

IL CASO JIMMY BUTLER

IL CASO BRANDON INGRAM

Non è stato al centro delle voci quanto Jimmy Butler, ma anche il caso che riguarda Brandon Ingram pare necessitare una soluzione a breve. Le trattative per il rinnovo del contratto non sono di fatto mai davvero partite e, con il giocatore in scadenza a giugno, è probabile che New Orleans finirà con accettare contropartite sensibilmente inferiori rispetto al teorico valore di Ingram sul mercato pur di non perderlo a zero

IL CASO BRANDON INGRAM

UN LUNGO PER I LAKERS

L’arrivo di Luka Doncic e la partenza di Anthony Davis hanno creato un terremoto mediatico con pochi eguali nella storia della NBA, che ha però lasciato i Lakers a corto di talenti e centimetri nel reparto lunghi. Già prima di cedere Davis a Dallas i gialloviola stavano monitorando il mercato per un centro e ora quella necessità si fa ancora più impellente, perché appare ovvio che con Doncic e LeBron James in squadra si punti a tornare almeno alle Finals, ma con i soli Christian Koloko e Maxi Kleber (oltre al fantasma di Christian Wood) sotto canestro l’impresa appare quasi impossibile

UN LUNGO PER I LAKERS

DALLAS, ALTRI MOVIMENTI IN ARRIVO?

A Dallas, viceversa, il reparto lunghi appare alquanto affollato. Vero è che la stagione di Dereck Lively II potrebbe anche essere già finita e che Davis, finalmente, potrebbe veder accontentata la sua richiesta di giocare accanto a un vero centro come Daniel Gafford, ma non è da escludere che i Mavs provino a effettuare un’altra trade, magari senza portare in Texas grandi nomi ma riequilibrando un roster uscito fortemente trasformato dallo scambio con i Lakers

DALLAS, ALTRI MOVIMENTI IN ARRIVO?

GOLDEN STATE SEMPRE A CACCIA DI UNA STELLA

La stagione degli Warriors prosegue tra alti e bassi che ormai sembrano condannare la squadra a lottare al massimo per un posto al play-in a Ovest, ma sulla Baia continuano a coltivare il sogno di portarsi in casa una stella di prima grandezza da affiancare a Steph Curry per tornare a sognare. L’obiettivo più concreto sembrerebbe ancora Jimmy Butler, anche se molti rumors vorrebbero Golden State più orientata verso un profilo tattico diverso, magari un lungo in grado di poter coesistere con Draymond Green

GOLDEN STATE SEMPRE A CACCIA DI UNA STELLA

PHOENIX: BUTLER E NON SOLO

I Suns, al momento, rimangono la prima destinazione possibile per Butler, ma il mercato di Phoenix potrebbe andare in diverse direzioni. Jusuf Nurkic e soprattutto Bradley Beal sono palesemente scontenti del loro minutaggio, ma il primo non ha praticamente pretendenti e il secondo si porta dietro una ‘no-trade clause’ che limita parecchio le possibili opzioni per la dirigenza dei Suns

PHOENIX: BUTLER E NON SOLO

MINNESOTA, IL CONTRATTO DI RANDLE E LA PROSPETTIVA FUTURA

L’impressione, subito dopo la chiusura dello scambio che lo scorso autunno aveva portato Karl-Anthony Towns a New York, era che i T’Wolves avrebbero potuto usare il contratto in entrata di Randle (in scadenza il prossimo giugno, con player option per la stagione 2025-26) per provare a mettere le mani su un giocatore più giovane e in grado di affiancare Anthony Edwards anche in prospettiva. La prima parte di stagione dell’ex Knicks a Minnesota non è stata granché, e quell’idea potrebbe tornare d’attualità nell’ultimo scampolo di mercato

 MINNESOTA, IL CONTRATTO DI RANDLE E LA PROSPETTIVA FUTURA

I KNICKS E LA DECISIONE SU ROBINSON

Dopo aver portato a New York Towns e Mikal Bridges, i Knicks puntano senza mezzi termini al titolo NBA. La concorrenza, a Est, è però di quelle agguerritissime e per provare ad arrivare alle Finals servirà poter disporre del massimo possibile quanto a talento e opzioni tattiche. Al momento, New York si trova quindi nell’urgenza di decidere cosa fare con Mitchell Robinson, in teoria lungo di ricambio molto utile ma afflitto da problemi fisici che gli hanno impedito di giocare fin qui in questa stagione, e potenziale contropartita per provare ad aggiungere un altro elemento funzionale nelle rotazioni di coach Tom Thibodeau

I KNICKS E LA DECISIONE SU ROBINSON

JAZZ, RAPTORS, BULLS E NETS: PORTE APERTE

Utah, Toronto, Brooklyn e Chicago non hanno molto da chiedere a questa stagione e, con l’ovvia eccezione dei giovani talenti su cui intendono costruire il loro futuro, le porte dei rispettivi spogliatoi rimangono aperte in uscita. Collin Sexton, Jordan Clarkson, John Collins, Bruce Brown, Kelly Olynyk, Chris Boucher, Lonzo Ball, Nikola Vucevic, Cam Johnson, Nic Claxton e Ben Simmons: i giocatori che portano al collo il cartellino ‘vendesi’ in maniera più o meno palese non mancano e, almeno in teoria, non dovrebbero nemmeno mancare le squadre interessate ai loro servizi

JAZZ, RAPTORS, BULLS E NETS: PORTE APERTE

VETERANI IN ATTESA DELLA GIUSTA SISTEMAZIONE

La fase di ricostruzione da cui ogni squadra della NBA è costretta prima o poi a passare lascia i veterani a roster un po’ fuori contesto. Da Malcolm Brogdon, Kyle Kuzma e Jonas Valanciunas a Washington a Jerami Grant e Robert Williams III a Portland, sono tanti i giocatori d’esperienza che potrebbero far comodo a chi invece ha ambizioni importanti e cerca rinforzi per cui magari non svenarsi quanto a contropartite

VETERANI IN ATTESA DELLA GIUSTA SISTEMAZIONE

IL FATTORE LUXURY TAX

È l’aspetto forse meno avvincente del mercato NBA, ma di cui non si può non tenere conto: quello economico. Alcune squadre superano di poco la soglia che porta al pagamento della salatissima luxury tax, come Cleveland (per 1.9 milioni di dollari) e New Orleans (per 1.4 milioni di dollari), e potrebbero provare a cedere contratti per evitare l’ulteriore esborso. Altre, come Indiana, Brooklyn, Atlanta e Memphis sono al momento poco sotto a quella soglia, ed è probabile che le loro scelte di mercato saranno orientate anche dall’esigenza di non superarla

IL FATTORE LUXURY TAX

UN ALTRO COLPO A SORPRESA?

Superare quanto avvenuto negli ultimi giorni con le trade che hanno coinvolto Doncic, Davis, Fox e LaVine appare quasi impossibile, ma non è affatto da escludere che i prossimi due giorni regalino almeno un altro colpo a sorpresa. A cambiare maglia potrebbe essere una stella di prima grandezza il cui nome non è quasi mai comparso tra i rumors di mercato, come ad esempio Zion Williamson o addirittura Kevin Durant

UN ALTRO COLPO A SORPRESA?