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NBA, Durant e il no a Golden State: "Non aveva senso, ma vedremo che succederà in estate"

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Introduzione

Kevin Durant è tornato a parlare delle vicende di mercato che l’hanno coinvolto prima dell’ultima trade deadline e l’ha fatto nel podcast dell’ex compagno Draymond Green, provando a spiegare le ragioni del suo no al ritorno a Golden State. Durant, però, ha anche ammesso di non essere affatto sicuro di chiudere la sua carriera con la maglia dei Suns e ha aperto a nuovi possibili cambiamenti durante l’estate

 

TUTTE LE FIRME E GLI SCAMBI DEL MERCATO NBA

 

Quello che devi sapere

DURANT E UN CAMBIAMENTO SENZA SENSO

Quando in ballo c’è una superstar del calibro di Kevin Durant, ogni piccola o grande decisione diventa una notizia. E la decisione da parte del giocatore di rifiutare il ritorno a Golden State, arrivata poco prima dell’ultima trade deadline, non è stata affatto piccola. Logico, quindi, che se ne continui a parlare anche ora, a mercato chiuso e con gli Warriors che dopo il no rimediato da KD hanno deciso di puntare su Jimmy Butler, fin qui con eccellenti risultati. Era quindi forse inevitabile che prima o poi fosse il diretto interessato a fornire la sua versione dei fatti, e Durant ha deciso di farlo all’interno del podcast dell’ex compagno Draymond Green. “Non sentivo di dover fare un cambiamento così grande ora” ha spiegato l’ex anche di Oklahoma City e Brooklyn, “tornare a Golden State non aveva senso per me”

DURANT E UN CAMBIAMENTO SENZA SENSO

LE VOCI SUL POSSIBILE RITORNO A GOLDEN STATE

Durant ha quindi chiarito le motivazioni della sua scelta, sottolineando subito che il ‘no’ rifilato agli Warriors non è stato frutto dell’inimicizia dei giocatori al servizio di Steve Kerr o dell’ambiente attorno alla squadra. “So cosa hanno detto in molti: non vuole tornare a giocare con Draymond Green, non vuole tornare a Golden State” ha dichiarato Durant, “certo, tutta quella roba mi da fastidio e di sicuro non mi piace, ma non è quello il motivo per cui ho detto di no: sono in grado di giocare sopportando ogni tipo di pressione”

LE VOCI SUL POSSIBILE RITORNO A GOLDEN STATE

AGLI WARRIORS È COMUNQUE ANDATA BENE

Nelle parole di Durant c’è anche la consapevolezza del proprio status di superstar e di cosa avrebbe significato un suo arrivo a Golden State: “Un giocatore come me costa parecchio, e il mio arrivo in una squadra a metà stagione creerebbe uno sconvolgimento di notevoli dimensioni”. E per avvalorare le ragioni del suo rifiuto, Durant ha voluto anche sottolineare come gli Warriors siano comunque usciti rafforzati dal mercato: “Gli Warriors con Jimmy [Butler] vanno alla grande e adesso hanno anche Jonathan Kuminga pronto a rientrare, insomma non credo che il mio arrivo avesse senso”

AGLI WARRIORS È COMUNQUE ANDATA BENE

LE DIFFERENZE CON IL 2016

Come era inevitabile, la conversazione tra Green e Durant è scivolata quindi sulle differenze tra l’estate del 2016, quando l’allora stella dei Thunder, diventata free agent, decideva di firmare un triennale con gli Warriors, e il secco ‘no, grazie’ arrivato qualche settimana fa. “Ovviamente nemmeno allora sapevo con certezza come sarebbe andata” ha chiarito Durant, “ma avevo la sensazione che sarebbe stata una cosa importantissima non solo per gli appassionati di basket, ma anche per l’evoluzione del gioco stesso”. In sintesi, l’ala ora ai Suns ha ricordato: “Quella si prospettava come un’opportunità che non avrei potuto rifiutare, e la storia ci ha dato ragione”

LE DIFFERENZE CON IL 2016

TUTTO RUOTA ATTORNO A PHOENIX

Le motivazioni che hanno portato Durant a rifiutare Golden State, quindi, hanno più a che fare con la sua squadra attuale. “Sto cercando di portare fino in fondo il progetto che abbiamo qui e di capire dove possiamo arrivare” ha detto KD riferendosi alla sua avventura ai Suns, “mi sono preso un impegno con l’allenatore e i miei compagni attuali e voglio portarlo a termine”. Phoenix, però, al momento continua a vivere una stagione complicatissima e sarebbe addirittura fuori dal play-in a Ovest, ma Durant rimane convinto della sua scelta: “Abbiamo avuto un sacco di infortuni, ma io voglio continuare fino alla fine e vedere cosa riusciremo ad ottenere. Per questo ho detto di no allo scambio: perché volevo concentrarmi sulla stagione dei Suns”

TUTTO RUOTA ATTORNO A PHOENIX

IL FUTURO DI DURANT

Ad un certo punto, l’ex NBA Baron Davis, terzo in comodo nella discussione tra Durant e Green, ha chiesto senza mezzi termini: “Vorresti chiudere la tua carriera a Phoenix?”. E la risposta di KD è stata allo stesso tempo chiara e sfuggente: “Voglio chiudere la mia carriera alle mie condizioni, questa è l’unica cosa che mi interessa davvero, perché vedo un sacco di giocatori che non ne hanno la possibilità e io invece voglio continuare a impegnarmi in modo da avere quel tipo di scelta”. Anche se la sua testa oggi è sulla stagione dei Suns, quindi, il futuro di Durant appare tutto ancora da decidere

IL FUTURO DI DURANT

L’ESTATE E LE POSSIBILI NOVITÀ IN ARRIVO

“Capisco perché in tanti vogliano inserirmi in uno scambio” ha quindi detto Durant, “è così che funziona il business della NBA”. Nel caso della trade che l’avrebbe riportato a Golden State, però, KD ha avuto la possibilità di dire no e non si è tirato indietro: “Se uno scambio non ha senso per me e ho la possibilità di fermarlo, perché non farlo?”. La questione mercato, e anche quella con gli Warriors, però, non sembra affatto chiusa. “Arriviamo alla fine di questa stagione e se in estate uno scambio sarà ancora la mossa che vorremo fare nella offseason, allora troveremo un modo di farla accadere”

L’ESTATE E LE POSSIBILI NOVITÀ IN ARRIVO