Mercato NBA, uno scambio a tre squadre per cedere Jonathan Kuminga

Fuori nell’ultima partita di regular season. Fuori nella gara di play-in con Memphis. E fuori anche da gara-1 contro Houston. Arrivati al momento decisivo della stagione, coach Steve Kerr ha deciso di togliere Jonathan Kuminga dalla sua rotazione, mettendo definitivamente in panchina un giocatore che ha viaggiato a 15.3 punti di media in questa stagione. Pur saltando diversi mesi di regular season per un brutto infortunio alla caviglia, a 22 anni e con una restricted free agency che lo attende è impossibile che una scelta del genere non lasci strascichi ed è molto improbabile che il prossimo anno Kuminga sia ancora sulla Baia. In estate il suo contratto è in scadenza, lasciando a Golden State la possibilità di pareggiare qualsiasi offerta: immaginandosi un primo anno di partenza a 28 milioni di dollari, ecco uno scambio a tre che potrebbe fare comodo a tutti

• Corey Kispert
• Jonas Valanciunas
• Una scelta al primo giro 2031 da Washington (protetta-5)

• Jonathan Kuminga
• Malik Monk

• Marcus Smart
• Buddy Hield
• Saddiq Bey
• Trayce Jackson-Davis
• Una scelta al primo giro 2030 da Washington (protetta-20)

Pur avendolo tolto dalla rotazione, gli Warriors comunque valutano Kuminga come un asset da non perdere a zero. In questo scenario ipotetico perderebbero Kuminga in cambio di una scelta potenzialmente interessante come quella del 2031, sostituirebbero Hield con un tiratore più giovane (e meno ondivago in difesa) come Kispert e un centro di stazza come Jackson-Davis (ormai fuori dalla rotazione) con un veterano come Valanciunas

Cedere multiple scelte al primo giro per un giocatore che finora non ha dimostrato tantissimo in carriera può sembrare un rischio, ma gli Wizards hanno assolutamente bisogno di talento e Kuminga è sicuramente un giocatore di talento. Per di più si inserisce perfettamente nella timeline giovane coi vari Alex Sarr, Bilal Coulibaly, Bub Carrington e Kyshawn George (più la prima scelta in arrivo a giugno), per di più aggiungendo un ulteriore veterano come Monk ai vari Jordan Poole e Khris Middleton per tenere la barra dritta

Qualcosa deve necessariamente cambiare ai Kings, reduci da una stagione disastrata con il licenziamento di coach Mike Brown e l’allontanamento del GM Monte McNair. Domantas Sabonis ha detto chiaramente che a questa squadra manca una point guard, cosa che Monk evidentemente non era, e Smart — sempre che sia in condizioni accettabili dopo aver giocato solo 54 partite negli ultimi due anni — sicuramente può ricoprire quel ruolo con esperienza. Jackson-Davis è un’alternativa molto più giovane di Valanciunas, mentre Hield e Bey potrebbero allungare la rotazione