Introduzione
Con la serie sull’1-1 e passata sul campo dei Pacers, Indiana ritrova l’energia con cui ha giocato in tutti questi playoff, mette le mani sulla partita nel cuore del 4° quarto e si prende gara-3 sorpassando Oklahoma City. Oltre al solito Tyrese Haliburton, i padroni di casa pescano un doppio jolly dalla panchina con Bennedict Mathurin e T.J. McConnell, mentre sono proprio i cosiddetti ‘role player’, a partire da Alex Caruso, a steccare per i Thunder
Quello che devi sapere
INDIANA PACERS
Inizio complicato per i Pacers in gara-3, che hanno bisogno dell’energia portata dalla loro second unit per ritrovare il loro ritmo di gioco. E quando i Thunder calano nel 4° quarto, Indiana torna a spingere in contropiede e si prende la partita, dimostrando anche un’efficacia difensiva di assoluto livello

TYRESE HALIBURTON
- Voto: 7.5
- L’impressione, almeno all’inizio, è che il problema alla caviglia lo limiti un po', ma alla distanza Tyrese Haliburton trova il passo giusto, si prende le responsabilità quando conta, come sulla tripla del 101-98 a 6:40 dalla fine che segna l’avvio della fuga dei Pacers e costringe Daigneault al time out. E anche in difesa, non certo la sua specialità, non sfigura affatto

ANDREW NEMBHARD
- Voto: 7
- Le statistiche individuali, 8 punti e 4 rimbalzi, non dicono del sacrificio continuo che Andrew Nembhard fa su Gilgeous-Alexander, rendendo la vita davvero difficile al connazionale. E quando viene chiamato in causa in attacco, il canadese conferma la sua freddezza nei momenti chiave delle partite

AARON NESMITH
- Voto: 6
- A lungo ai margini della partita, Aaron Nesmith non commette comunque errori particolarmente pesanti, provando a fare il suo in difesa e muovendosi senza sosta in attacco. Nel parziale che lancia i Pacers nel 4° quarto, poi, c’è anche una sua tripla

PASCAL SIAKAM
- Voto: 7
- Quando nel primo tempo, soprattutto nel 1° quarto, Indiana fatica parecchio a trovare il suo ritmo, è Pascal Siakam a mettere i punti che consentono ai Pacers di non far scappare OKC e quindi di recuperarla. 13 dei suoi 21 punti arrivano nella prima metà di gara, e quando i compagni salgono di livello lui non forza nulla in attacco, facilitando viceversa la manovra offensiva della squadra

MYLES TURNER
- Voto: 6.5
- Fatica parecchio in difesa contro Holmgren, di cui soffre la maggiore mobilità di piedi, e sui cambi difensivi è spesso in ritardo, mentre in attacco non riesce proprio a trovare il canestro. Prima del 4° quarto Myles Turner è molto semplicemente il peggiore in campo per i Pacers. Le due stoppate rifilate a Holmgren nei passaggi decisivi della partita, però, pesano tantissimo sul risultato finale e lo riscattano in maniera sostanziale

T.J. MCCONNELL
- Voto: 7
- Il suo ingresso in campo a inizio del 2° quarto cambia la direzione della partita, fin lì tutto sommato nelle mani dei Thunder. La consueta energia portata da T.J. McConnell entrando dalla panchina rimette in ritmo Indiana e lui chiude con 10 punti, 5 assist e 5 rimbalzi, passando alla storia come il primo ‘panchinaro’ a mandare a referto un tabellino del genere in una gara delle Finals

BENNEDICT MATHURIN
- Voto: 8
- Non che il talento sia mai mancato a Bennedict Mathurin, anzi, ma l’ala dei Pacers l’aveva fin qui quasi sempre accompagnato a tanta confusione nei minuti passati in campo. Di confusione, invece, non ce n’è nella sua gara-3, che Mathurin decide segnando 27 punti in 22 minuti giocati, tirando 9/12 dal campo. L’ultimo a riuscire in un’impresa del genere in una gara delle Finals? Jason Terry con i Mavs del 2011

BEN SHEPPARD
- Voto: 6.5
- Coach Rick Carlisle gli chiede di sacrificarsi in alternanza su Gilgeous-Alexander e Williams in difesa, e Ben Sheppard risponde presente con 18 minuti di pura sostanza che aiutano i Pacers a non perdere mai quell’intensità così essenziale per il loro stile di gioco

OBI TOPPIN
- Voto: 7
- A lui, invece, coach Carlisle affida soprattutto il destino del quintetto ‘basso’ dei Pacers, e l’ex Knicks non delude, giocando poco meno di 28 minuti in cui la sua presenza si fa sentire e nel quale Obi Toppin chiude con un eccellente plus/minus di +18, miglior dato tra tutti i giocatori scesi in campo

COACH RICK CARLISLE
- Voto: 7
- Per far ritrovare ai suoi l’energia e il ritmo di cui hanno bisogno per esprimersi al meglio, Carlisle non si fa problemi ad affidarsi alla panchina. E quando prima McConnell e poi Mathurin gli danno ragione, il coach li cavalca ottenendo così anche il risultato di far risposare a lungo le sue stelle (36 minuti per Haliburton e 32 per Siakam), ritrovandole fresche nel finale

OKLAHOMA CITY THUNDER
Avanti di 5 punti al termine del 3° quarto, Oklahoma City crolla nell’ultimo parziale, dove in difesa i Thunder non riescono a contenere le iniziative di Tyrese Haliburton e Bennedict Mathurin, mentre l’attacco ristagna e non basta il talento purissimo di Shai Gilgeous-Alexander e Jalen Williams a salvare la squadra

SHAI GILGEOUS-ALEXANDER
- Voto: 6.5
- Raddoppiato praticamente su ogni possesso, spesso già a metà campo, Shai Gilgeous-Alexander si trova ad agire da ball-handler secondario della squadra e per tutta la prima parte della partita sembra voler lasciare spazio ai compagni. Nel secondo tempo arrivano un paio di fiammate che sembrano poter spostare il risultato in favore dei Thunder, ma quando Indiana prende il volo nel 4° quarto il canadese non riesce a tenere a galla i suoi

CASON WALLACE
- Voto: 5
- La sua serie in attacco era già stata complicatissima nelle prime due gare, ma da Cason Wallace i Thunder si aspettano soprattutto una presenza fisica in difesa sugli esterni. Presenza che in gara-3 proprio non si vede, anzi, la guardia di OKC perde praticamente ogni duello individuale contro i vari avversari che si trova a marcare

JALEN WILLIAMS
- Voto: 7
- Si capisce fin dai primi possessi della partita che tra le priorità di Jalen Williams c’è quella di essere molto più aggressivo del solito nell’attaccare il canestro. Il fatto che Gilgeous-Alexander venga raddoppiato costantemente gli lascia spesso la palla in mano e l’ala dei Thunder ne approfitta a pieno. È lui l’ultimo ad alzare bandiera bianca con gli errori dalla lunetta nel finale, ma fin lì OKC era rimasta in partita quasi solo grazie alle sue giocate su entrambi i lati del campo

LU DORT
- Voto: 6.5
- Difende con la consueta ferocia, si fa trovare pronto sugli scarichi (4/5 da tre alla fine) e prova a fare ciò che può anche quando OKC perde contatto con gli avversari a metà del 4° quarto. Lu Dort non riesce a incidere come al solito in marcatura su Haliburton, ma la sua è comunque una presenza positiva

CHET HOLMGREN
- Voto: 6.5
- Il 1° quarto, in cui segna 13 dei suoi 20 punti complessivi sbagliando un solo tiro, è il suo territorio di caccia quasi esclusivo. Chiamato a portare palla e a correre in contropiede da rimbalzo difensivo, Chet Holmgren gioca una ottima partita, in cui strappa anche 10 rimbalzi, ma anche lui cala alla distanza e nel finale subisce due stoppate pesanti da parte di Myles Turner

ALEX CARUSO
- Voto: 4.5
- Prova insolitamente incolore per il veterano di OKC, che nei 32 minuti trascorsi in campo non si fa quasi mai sentire né in difesa né in attacco, commettendo viceversa diversi errori e imprecisioni che solitamente non gli appartengono

AARON WIGGINS
- Voto: 5
- Protagonista in gara-2 con 18 punti in uscita dalla panchina, in gara-3 Aaron Wiggins non sembra trovare la sua dimensione quando entra in campo. Diversi errori di lettura in difesa e un paio di forzature costringono di fatto Mark Daigneault a toglierlo molto presto dalla partita, chiusa con zero punti e tanta, tanta confusione

ISAIAH HARTENSTEIN
- Voto: 5
- La sua fisicità nel pitturato e la nota abilità nel portare i blocchi in attacco funzionano a intermittenza e Isaiah Hartenstein non sembra mai in grado di dare un contributo significativo alla causa dei Thunder, facendosi anche battere da Pascal Siakam in un paio di possessi alla fine risultati decisivi

ISAIAH JOE
- Voto: 5
- Due triple in 4 minuti giocati nel primo tempo, che poi sarebbero esattamente ciò che OKC chiede a Isaiah Joe, solo che l’intensità con cui la partita viene giocata nel secondo tempo ne esclude di fatto l’utilizzo per non pagare a caro prezzo una fragilità difensiva difficile da mascherare a questi livelli

COACH MARK DAIGNEAULT
- Voto: 5.5
- Quella con Rick Carlisle è una vera e propria partita a scacchi, tra aggiustamenti, cambi a specchio e continue mosse e contromosse facilitate dalla profondità di entrambi i roster. Alla fine, però, ad avere la meglio è il collega veterano, che trova risorse inaspettate soprattutto dalla panchina mentre OKC paga un calo vistoso nel momento più importante della partita
