Introduzione
Aveva un contratto considerato difficilissimo da "spostare": ecco come Suns e Clippers sono riusciti a sbloccare l'impasse e confezionare una mossa di mercato che potrebbe avere un grande impatto sulla lega. Inseguito da altre 5 squadre (che hanno avuto colloqui col suo agente Mark Bartelstein), Beal alla fine ha scelto L.A. che ora vanta un roster di tutto rispetto.
Quello che devi sapere
IL CONTRATTO FIRMATO NEL 2022
Al termine della sua decima stagione NBA, tutte con la maglia degli Washington Wizards, nell'estate del 2022 - dopo aver chiuso le stagioni 2019-20 e 2020-21 oltre i 30 punti di media - Beal firma un contratto al super max con la squadra della capitale: 5 anni per 251 milioni di dollari. Il contratto comprende anche una "no-trade clause": Washington non può cedere Beal a una squadra che non sia di suo gradimento. Con LeBron James, è l'unico giocatore in tutta la NBA ad avere tale clausola nel contratto.

LO SCAMBIO CHE LO MANDA A PHOENIX
L'estate successiva alla firma del contratto (nel giugno 2023) uno scambio a tre tra Washington, Indiana e Phoenix manda Beal in Arizona, a completare un terzetto di tutto livello con Devin Booker e Kevin Durant. Beal ha giocato solo 90 partite nelle ultime due stagioni a Washington, 40 la prima (nel 2021-22), 50 la seconda (nel 2022-23).

I "BIG THREE" NON FUNZIONANO
Sulla carta poteva essere uno dei terzetti più forti della lega, nella realtà finirà per disputare unicamente un turno di playoff in due anni (nel 2025), con una secca eliminazione per 4-0. Le cifre di Beal nel biennio in Arizona parlano di 17.6 punti con il 50.5% dal campo e il 40.7% da tre, facendo registrare anche il miglior dato in carriera nei tiri da due (con il 57%) nel 2024-25, quando ha chiuso anche con il 66% su sottomano e schiacciate, altro massimo in carriera.

PHOENIX SMONTA I "BIG THREE": DURANT A HOUSTON
La volontà dei Suns di smantellare il prima possibile i "Big Three" e chiudere con un esperimento fallimentare si evidenzia nella cessione estiva di Kevin Durant, mandato agli Houston Rockets in cambio di Jalen Green e Dillon Brooks. A Devin Booker, invece, viene prolungato il contratto con un'estensione biennale da 145 milioni di dollari, investendolo ancor più del ruolo di giocatore-franchigia. Resta da sciogliere il nodo Beal, che i Suns non vogliono più.

ESTATE 2025: LA SITUAZIONE DI BEAL
A 32 anni già compiuti, Beal è un giocatore che negli ultimi due anni ha prodotto statistiche mai così basse dalla sua quarta stagione nella lega ed è titolare di un contratto che ancora gli deve 110 milioni di dollari per due anni. A questo va ad aggiungersi la "no trade clause" che limita la libertà di sondare il mercato del front office dei Suns, che non possono cedere Beal a una squadra se non con il suo consenso.

INTERESSATI A BEAL: MIAMI HEAT
Pat Riley ha sempre le antenne dritte quando un All-Star è scontento e vuole cambiare destinazione. I Suns hanno intavolato discussioni con gli Heat ma l'affare non è andato in porto.

INTERESSATI A BEAL: LOS ANGELES LAKERS
Anche i Los Angeles Lakers hanno sondato il terreno con i Suns per capire quale sarebbe stata una possibile soluzione per aggiungere un attaccante del calibro di Beal a una squadra a cui già non mancano i grandi nomi. Ma altra fumata nera.

INTERESSATI A BEAL: MILWAUKEE BUCKS
Figurarsi se nell'estate che ha rivoluzionato il roster dei Bucks (con l'epurazione di Lillard e la firma a sorpresa di Myles Turner), il GM di Milwaukee John Horst non ha fatto un pensierino anche a Bradley Beal. Tutto pur di portare più talento possibile alla corte di Giannis Antetokounmpo, e mantenere contento il greco in Wisconsin.

INTERESSATI A BEAL: GOLDEN STATE WARRIORS
Altra squadra chiamata a massimizzare la finestra temporale delle sue superstar (su tutti Steph Curry, ma anche Draymond Green), Golden State si è mossa poco, pochissimo in questa estate. Per questo molti si aspettavano che il colpo finale a sorpresa fosse proprio Beal, ma così non è stato.

INTERESSATI A BEAL: MINNESOTA TIMBERWOLVES
Sono state settimane concitate quelle dell'agente di Beal Mark Bartelstein, che tra le tante squadre contattate ha annoverato anche i Timberwolves, alla ricerca di quel tassello mancante che può trasformare le ultime due avventure in finale di conference in un viaggio alle finali NBA.

BEAL SCEGLIE I CLIPPERS
Alla fine invece a spuntarla sono i Clippers, con cui Beal firmerà una volta risolto ufficialmente (e vedremo come) il contratto con i Suns. A Los Angeles trova un'altra squadra fondata su due veterani - James Harden e Kawhi Leonard - con una finestra temporale ridotta: l'idea di Steve Ballmer è quella di vincere e di doverlo fare in fretta. Perso Norman Powell, a Beal potenzialmente vengono aperte le porte del quintetto base nella sua naturale posizione di guardia tiratrice

COSA VUOL DIRE "BUYOUT"
Per liberarsi - Beal dai Suns, e i Suns di Beal - le due parti hanno scelto la via del buyout. Il giocatore ha accettato di rinunciare a quasi 14 milioni di dollari di quanto dovutogli dalla franchigia dell'Arizona per i prossimi due anni, mentre Phoenix pagherà al giocatore il restante importo, ovvero 96 milioni di dollari (110-14), ammortizzando le uscite nell'arco delle prossime cinque stagioni.

IL SALARIO DI BRADLEY BEAL
La certezza di incassare ogni anno per i prossimi cinque oltre 19 milioni di dollari dai Suns, permette a Bradley Beal una maggiore flessibilità nell'accettare un contratto più modesto, e ai Clippers di non dover investire sul giocatore cifre esorbitanti. L'accordo tra Beal e L.A. è quindi per un biennale a "soli" 11 milioni di dollari con una player option al termine della prossima stagione. Nell'estate 2026, quindi, Bradley Beal potrà essere nuovamente free agent e cercarsi un'altra destinazione anche (potenzialmente) a cifre maggiori.

I NUOVI CLIPPERS
Mettendo le mani su Beal, come detto, i Clippers "tappano" il buco lasciato dalla partenza verso Miami di Norman Powell, a lungo il miglior realizzatore della squadra lo scorso anno. Il roster a disposizione di coach Lue sulla carta è di gran qualità e con un'ottima profondità: ma più di un giocatore ha una storia "clinica" sospetta, e la variabile infortuni potrebbe condizionare la stagione dei Clippers.

PG: JAMES HARDEN
In cabina di regia, confermatissimo dopo l'ultima ottima stagione (in cui è tornato a essere un All-Star) c'è "Il Barba"

SG: BRADLEY BEAL
Il neo-acquisto va a inserirsi nella sua naturale posizione di guardia tiratrice, ma può anche dividersi i compiti in regia con Harden.

SF: KAWHI LEONARD
Forse il pezzo più importante del progetto Clippers: un due volte campione NBA (e due volte MVP delle Finals). Se L.A. vuole avere ambizioni di titolo, Kawhi Leonard dev'essere Kawhi Leonard, come fatto vedere sul finire della scorsa stagione. Ancora uno dei migliori giocatori della lega.

PF: JOHN COLLINS
Si tratta della seconda novità nel quintetto di caoch Lue, un'ala dinamica in arrivo dagli Utah Jazz dopo tanti anni ad Atlanta. Lungo mobile e atletico, dà una nuova dimensione al frontcourt dei Clippers.

C: IVICA ZUBAC
Reduce dalla sua miglior stagione NBA, ai massimi in carriera per punti (quasi 17 a sera), rimbalzi (oltre i 12) e assist (quasi 3), il centro croato si è dimostrato un eccellente punto di riferimento tanto per l'attacco (ottima l'intesa con Harden) quanto per la difesa, a protezione del ferro.

PANCHINA: KRIS DUNN
L'ex 5^ scelta assoluta (nel 2016 per Minnesota) a L.A. sembra finalmente aver trovato la sua dimensione, da giocatore di impatto soprattutto difensivo (i suoi 1.7 recuperi a sera sono il suo massimo in carriera).

PANCHINA: BOGDAN BOGDANOVIC
Arrivato in corsa ai Clippers lo scorso anno, con un processo di inserimento ancora da completare, il serbo è comunque stato capace di produrre oltre 11 punti a partita, con percentuali nettamente migliori (il 47% dal campo e quasi il 43% da tre punti) di quelle messe in mostra ad Atlanta (il 37% al tiro).

PANCHINA: DERRICK JONES
Solo due anni fa era un pezzo importante dei Dallas Mavericks capaci di arrivare in finale NBA a giocarsi il titolo contro i Celtics. Jones rimane atleta di livello assoluto e difensore che sa essere asfissiante, anche sulle linee di passaggio grazie a braccia interminabili e doti di tempismo e intuito. Un lusso averlo dalla panchina.

PANCHINA: NICOLAS BATUM
Sarà, lo ha annunciato lui stesso, la sua "last dance" NBA, e l'esperienza del francese - la sua saggezza difensiva e il suo tiro da tre, che sa ancora essere mortifero - non può che far comodo a Tyron Lue.

PANCHINA: BROOK LOPEZ
Forse una delle novità più intriganti nel roster di L.A., per il pedigree del giocatore (miglior marcatore all-time ai Nets, campione NBA con i Bucks) ma anche perché dà a coach Lue la possibilità (volendo) di schierare il doppio lungo con Zubac, mettnedo così in campo un muro difensivo che promette di poter essere complementare (anche per pochi minuti a partita).

I CLIPPERS 2025-26
A Los Angeles, quindi, Steve Ballmer e Lawrence Frank hanno costruito un roster che va oltre una nuova e riveduta versione dei "Big Three" (Harden-Beal-Leonard) ma che mette nelle mani di caoch Lue un roster lungo, profondo, coperto in ogni ruolo da giocatori di gran talento e sicura esperienza. Quel che ci vuole, di solito, per arrivare a giocarsi il titolo. Il dubbio più grosso rimane, forse, la tenuta fisica di giocatori non più giovanissimi.
