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La lunga carriera di Danilo Gallinari: tutte le tappe

NBA
©Getty

Introduzione

Danilo Gallinari a 37 anni ha annunciato il ritiro dalla pallacanestro, mettendo così fine a una carriera cominciata oltre 20 anni fa. Dagli esordi a Casalpusterlengo fino all'ultimo Eurobasket in maglia azzurra, riviviamo tutte le tappe più importanti della carriera del Gallo, uno dei più grandi talenti nella storia della nostra pallacanestro

Quello che devi sapere

GLI INIZI DI CARRIERA

Nato l’8/8/1988 a Sant’Angelo Lodigiano ma cresciuto a Graffignana, il figlio di papà Vittorio (ex giocatore e leggenda dell’Olimpia Milano) si è fatto notare sin dalla giovanissima età, entrando nel giro dell’Olimpia nel 2005. Il suo esordio tra i professionisti è avvenuto a 16 anni nella serie B d’Eccellenza con il Casalpusterlengo

Gallinari e i tram di Milano

L'ESORDIO IN EUROLEGA

Nella stagione 2005-06 viene veduto in prestito a Pavia dove vince il premio di miglior giocatore di Legadue, ma fa in tempo a esordire — senza segnare — in Eurolega il 17 novembre 2005. Solamente dall’anno successivo però entra stabilmente a far parte del roster delle Scarpette Rosse

Gallinari in maglia Olimpia
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IL BIENNIO A MILANO

Dal 2006 al 2008 Gallinari fa stabilmente parte dell’Olimpia, disputando due stagioni in cui viene incoronato come miglior Under-22 del campionato e, l’anno successivo, come miglior realizzatore italiano. In entrambe le annate viene eliminato ai playoff in semifinale, prima perdendo contro la Virtus e poi contro Siena. Nel 2007-08 viene anche nominato come Rising Star dell’Eurolega e nel 2011, durante il lockout della NBA, tornerà per 8 partite di campionato prima di rientrare in NBA

Gallinari si è sempre dichiarato "primo tifoso" dell'Olimpia

IL DRAFT E LO SBARCO IN NBA

Il 27 giugno 2008 viene scelto alla numero 6 del Draft dai New York Knicks, guidati al tempo in panchina da Mike D’Antoni, ex compagno di squadra del padre. Diversi problemi alla schiena rallentano il suo percorso di inserimento in quei Knicks, chiudendo il suo anno da rookie con appena 28 presenze di cui due da titolare

Anche in NBA lo ha accompagnato il suo immancabile numero 8
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L’ESPLOSIONE E LO SCAMBIO A DENVER

Già dal secondo anno in NBA però le quotazioni di Gallinari cambiano, guadagnandosi un posto in quintetto (74 partenze da titolare su 81 presenze) e viaggiando a oltre 15 punti di media con 38% da tre punti su 6 tentativi a partita. Anche grazie a lui i Knicks iniziano a migliorare, ma nel febbraio del 2011 viene inserito nel maxi-scambio che porta Carmelo Anthony nella Grande Mela e lui a Denver

Gallinari e 'Melo Anthony, due carriere intrecciate

LA CONSACRAZIONE E IL PRIMO GRAVE INFORTUNIO

Gallinari continua a mantenersi sui livelli visti a New York anche in Colorado, dove nella stagione 2012-13 vive forse la sua miglior annata in termini di prospettive di squadra. Quei Nuggets guidati da George Karl in panchina vincono 57 partite in regular season (record nella storia della franchigia solo pareggiato nell’era Jokic) e chiudono al terzo posto nella Western Conference, ma in una partita di inizio aprile contro Dallas l’azzurro si procura il primo grave infortunio della carriera, la rottura del legamento crociato anteriore che lo costringe a saltare tutta l’annata successiva

Gallinari e Iguodala, che lo ha definito come "uno dei migliori compagni che ho mai avuto"
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GLI ANNI DA STELLA A DENVER

Quando rientra in campo nel 2014-15 i Nuggets sono già in un momento molto diverso della loro storia e non sono più competitivi per il titolo come un anno prima. Gallinari ci mette un po’ a ritrovare il suo ritmo (solo 24.2 minuti di media in 59 presenze, di cui solo 27 in quintetto) ma nel biennio 2016-2017 produce due annate a oltre 18 punti di media, diventando la prima stella di una squadra che aveva appena scelto al Draft sia Nikola Jokic che Jamal Murray, poi protagonisti del titolo nel 2021

Gallinari guida il contropiede seguito da un giovanissimo Jokic

IL PASSAGGIO AI CLIPPERS

Nell’estate del 2017, free agent per la prima volta, firma un accordo da oltre 65 milioni di dollari in tre anni con gli L.A. Clippers, anche se tecnicamente si tratta di uno scambio a tre che coinvolge anche Atlanta (squadra a cui poi finirà successivamente). Sotto la guida di Doc Rivers, Gallinari vive una stagione difficile all’esordio (solo 21 gare disputate) e una splendida nel 2018-19, sfiorando i 20 punti di media (massimo in carriera) e confermandoli anche nella serie di primo turno di playoff persa contro i Golden State Warriors campioni in carica

Gallinari contro Kevin Durant, che ha sempre definito come il giocatore più difficile da marcare
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LO SCAMBIO A OKC (CHE HA CAMBIATO LA STORIA NBA)

Oggi lo scambio dell’estate del 2019 è passato alla storia come quello che ha portato Shai Gilgeous-Alexander (e molto altro in termine di scelte) agli Oklahoma City Thunder, ma al tempo il giocatore "più rinomato" incluso nello scambio tra OKC e Clippers per portare Paul George a Los Angeles era il Gallo. A OKC, nella stagione contrassegnata dallo stop per la pandemia, ma estremamente soddisfacente insieme al suo grande amico Chris Paul, con cui raggiunge i playoff nella bolla di Orlando venendo eliminato al primo turno da Houston

Nella bolla di Orlando, con la scritta "Giustizia" al posto del cognome

LE FINALI DI CONFERENCE CON ATLANTA

Nell’autunno del 2020 Gallinari firma un contratto di tre anni a 61.5 milioni di dollari con gli Atlanta Hawks, accettando per la prima volta in carriera di uscire dalla panchina ma togliendosi la soddisfazione di raggiungere le finali di conference, perdendo contro i Milwaukee Bucks in sei gare. Memorabile la sua rubata ai danni di Joel Embiid nella gara-7 di secondo turno vinta a Philadelphia, suggellando una prova da 17 punti. L’anno successivo però il rendimento della squadra non è più lo stesso, uscendo al primo turno contro Miami

Il saluto tra Embiid e Gallinari al termine di gara-7
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IL SECONDO GRAVE INFORTUNIO E L’ANNO A BOSTON

Nell’estate del 2022 gli Hawks lo cedono a San Antonio nello scambio per arrivare a Dejounte Murray, ma la franchigia texana taglia subito Gallinari che firma con i Boston Celtics per dare l’assalto al titolo NBA. Ancora una volta però l’azzurro subisce il secondo gravissimo infortunio della carriera, rompendosi il legamento crociato sinistro in un incontro con la nazionale e saltando l’intera stagione 2022-23, in cui i Celtics — da finalisti l’anno precedente — arrivano fino a gara-7 delle finali di conference, ma senza che lui possa scendere in campo

Gallinari in panchina con i Celtics durante tutta la stagione

L’ULTIMO ANNO TRA WASHINGTON, DETROIT E MILWAUKEE

Boston decide di cederlo a Washington nell’estate del 2023 per prendere Kristaps Porzingis, poi membro chiave del titolo del 2024, e Gallinari al suo ritorno in campo si divide tra Wizards (26 partite), Pistons (6 partite) e Bucks (17 partite), chiudendo la sua 16^ stagione in NBA al fianco di Giannis Antetokounmpo e Damian Lillard ma senza trovare spazio

L'ultima maglia NBA del Gallo, quella dei Bucks
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L'APPENDICE A PORTO RICO

Nella stagione 2024-25 attende una chiamata dalla NBA che però non arriva mai, e allora nel corso della primavera decide di accettare la corte dei Vaqueros de Bayamon del campionato di Porto Rico. Nell’estate vince il titolo nazionale (il primo della sua carriera a livello di club) da miglior giocatore della finale

Gallinari MVP a Porto Rico

LA LUNGA STORIA IN NAZIONALE

Del suo lunghissimo rapporto con la maglia azzurra ha già scritto tutto il nostro Dario Costa su Sky Sport Insider, ma comunque Gallinari nel corso della sua carriera ha disputato 83 gare e segnato 1.129 punti, di cui gli ultimi 10 in un memorabile secondo tempo contro la Slovenia ai quarti di finale di Eurobasket, regalando un’ultimissima chance agli azzurri ma senza riuscire a superare lo scoglio Doncic agli ottavi di finale. Oggi sappiamo che quella è stata la sua ultima partita in carriera

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