Introduzione
Come da pronostico, la finalissima della terza edizione di NBA Cup si rivela combattuta, con San Antonio che guida per buona parte della partita nonostante un Victor Wembanyama quasi normale da 18 punti e 6 rimbalzi e con un Dylan Harper (21 punti e 7 rimbalzi) molto incisivo in uscita dalla panchina. A cavallo tra il 3° e il 4° quarto, però, New Yorkcambia marcia e sulle spalle del solito Jalen Brunson, autore di una prova da 25 punti e premiato come MVP della manifestazione, e di un OG Anunoby da 28 punti e decisivo su entrambi i lati del campo conquista il trofeo
Quello che devi sapere
NEW YORK KNICKS-SAN ANTONIO SPURS 124-113
Nella finalissima della terza edizione della NBA Cup, segue il copione immaginato alla vigilia fino alla fase finale del 3° quarto, con San Antonio che sfrutta a dovere il dinamismo e l’energia dei suoi tanti giovani talenti comandando nel punteggio e New York che attende con pazienza il momento di mettere le mani sulla partita. Momento che arriva per l’appunto tra la fine del 3° e l’inizio del 4° quarto, quando un parziale di 13-1 segna il sorpasso da parte dei Knicks, che da lì in poi controllano e gestiscono grazie alla maggior esperienza e non si guardano più indietro fino alla sirena finale che ne sancisce la conquista della coppa
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BRUNSON PREMIATO COME MVP DELLA FINALE
Quella di Jalen Brunson in finale contro gli Spurs è quasi una gara normale, soprattutto se paragonata al capolavoro da 40 punti regalato in semifinale contro Orlando, ma la stella dei Knicks viene comunque premiato come MVP della NBA Cup, in cui chiude con 25 punti e 8 assist, sfiorando l’unanimità nel voto degli addetti ai lavori
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ANUNOBY È DECISIVO
A segnare la finalissima con una prestazione di alto livello c’è anche OG Anunoby, quasi perfetto nei momenti chiave della partita e autore di una gara da 28 punti, 9 rimbalzi e 3 assist con 10/17 dal campo e 5/10 al tiro dalla lunga distanza
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I KNICKS DOMINANO IL PITTURATO
Una delle chiavi della vittoria dei Knicks risulta subito evidente osservando due statistiche di squadra: New York domina a rimbalzo (59-42) e nei punti nel pitturato (56-42), annullando di fatto il fattore Wembanyama. E in questo senso i grandi protagonisti per i Knicks sono Karl-Anthony Towns, che nonostante un problema al polpaccio va in doppia doppia con 16 punti e 11 rimbalzi, e Mitchell Robinson, che partendo dalla panchina chiude con 15 rimbalzi di cui ben 10 offensivi
WEMBANYAMA NON INCIDE
Come già accaduto nella semifinale vinta contro i Thunder, Victor Wembanyama parte dalla panchina, ma stavolta il francese non riesce ad incidere davvero sulla partita. Wemby chiude con 18 punti e 6 rimbalzi in poco meno di 25 minuti giocati, durante i quali soffre la fisicità della difesa dei Knicks e perde in maniera netta il confronto con i lunghi avversari
HARPER SENZA PAURA
Per San Antonio, al di là della comprensibile delusione per la sconfitta in finale, questa esperienza alle Final Four lascia molti spunti positivi. E il primo, anche contro i Knicks, è rappresentato da Dylan Harper. Il rookie parte dalla panchina e quando entra non sembra affatto un rookie, facendo aumentare i giri dell’attacco degli Spurs e chiudendo da migliore dei suoi con 21 punti, 7 rimbalzi e 5/7 al tiro da tre
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