A Losanna il Tas ha revocato la squalifica di 28 dei 43 atleti russi accusati di doping di Stato dopo Sochi 2014. Cremlino soddisfatto, il Cio frena su ammissione a Pyeongchang 2018
Il Tribunale Arbitrale per lo sport di Losanna ha revocato la squalifica a vita di 28 dei 43 atleti russi accusati di doping di Stato alle Olimpiadi invernali di Sochi 2014. Solamente il bobbista Maxim Belugin aveva rinunciato all'appello perché sarebbe risultato positivo anche ai nuovi test sulle provette. Il Tas ha ritenuto "insufficienti" le prove per stabilire il legame degli sportivi con il sistema di doping di stato che ha portato all'esclusione della Russia da Rio de Janeiro 2016 e da Pyeongchang 2018. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha espresso tutta la sua soddisfazione per la sentenza del Tas: "Siamo molto felici per i nostri atleti". Tra i 28 atleti che hanno vinto l'appello ci sono anche il 34enne Alexander Legkov, oro nella 50 km a Sochi e argento con la 4x10 km, oltre a Alexander Tretiyakov, oro nello skeleton. Lo scandalo doping aveva portato alla revoca di 13 delle 33 medaglie che la Russia si era aggiudicata nei giochi di casa quattro anni fa. Teoricamente i 28 atleti riabilitati potrebbero richiedere l'ammissione ai giochi di Pyeongchang, ma dovranno ottenere un difficile via libera dal Cio a soli otto giorni dall'inizio delle gare. Ricordiamo che gli atleti russi (delegazione composta al momento da 169 atleti) prenderanno parte all'olimpiade invernale sudcoreana con l'acronomino OAR, Olympic Athletes from Russia, senza bandiera, inna e divisa.