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Sei Nazioni 2019, Italia-Irlanda 16-26. Il commento di Francesco Pierantozzi

Rugby

Francesco Pierantozzi

La sconfitta 16-26 con l'Irlanda è la ventesima consecutiva nel Sei Nazioni, la terza del 2019. L'ultima vittoria risale a quattro anni fa: 19-22 contro la Scozia il 28 febbraio 2015

ITALIA-IRLANDA 16-26

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Venti sfumature di sconfitte. Venti consecutive nel Sei Nazioni, diverse tra loro, più o meno pesanti, più o meno onorevoli, un aggettivo che serve a poco perché non è questione di scarti...al passivo. Contro l’Irlanda l’Italia perde di 10 punti, 16-26, meglio rispetto allo scorso novembre a Chicago (-47), di un anno fa a Dublino (-37) o del 2017 a Roma (-53). Un miglioramento che serve giusto alla statistica e dice poco così…in realtà il miglioramento è per quello che si è visto in campo, al di là dei numeri. Un’Italia che ha giocato con coraggio, che ha avuto palloni, che ha saputo usarli, che ha chiuso il primo tempo in vantaggio, che è stata a -3 fino al 67esimo. A fare la differenza qualche errore, l’esperienza e la classe degli irlandesi…Insomma non un’Italia che si è limitata a difendersi o a non prenderne “tanti”. Bene Hayward, l’estremo azzurro equiparato, Tebaldi, un vero mediano di mischia, Ghiraldini, capitano di una mischia che ha lottato dall’inizio alla fine. Però non basta, però non ci si deve e non ci si può accontentare di un quasi punto di bonus (sconfitta con 7 o meno punti di scarto)…La miglior Italia di questo Sei Nazioni contro l’Irlanda più brutta, un po’ presuntuosa, arrogante, che si mette in moto lentamente e in uno sport di combattimento si rischia di mandare in tilt il motore. L’Italia che non ti aspetti, l’Italia che deve ripartire da qui: a Roma non si viene e a fare una gita e se non si gioca al massimo si viene puniti. Magari dalla prossima partita, perché, purtroppo. la sconfitta, qualunque sfumatura abbia, è sempre una sconfitta.