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Nuova Zelanda, il campionato di rugby a porte aperte da sabato

Rugby

Francesco Pierantozzi

Da sabato, il campionato di rugby della Nuova Zelanda si giocherà con il pubblico: si tratta del primo sport e del primo Paese a farlo dopo l'emergenza coronavirus. La politica dell'isolamento ha funzionato

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L’ultima persona malata di Covid in Nuova Zelanda non ha più sintomi da 48 ore.

Non ci sono nuovi casi da 17 giorni, i decessi sono stati 22 in tutto e la politica

dell’isolamento ha funzionato. Certo qualcuno dirà che è stato più facile blindare un

paese lontano da tutto e tutti ma la leader del paese, la signora Jacinda Ardern, lo

ha fatto praticamente all’inizio. E i confini continueranno a rimanere chiusi. Il

passaggio a un livello di attenzione basso, level alert 1, è quasi un ritorno alla

normalità, a cominciare dallo sport più amato, quello che ha gli All Blacks come

ambasciatori. Si giocherà a rugby nel nuovo torneo nazionale, con i giocatori più

noti, da Barrett al rientrante Carter, addirittura compagni a Auckland, con tanto di

nome politically correct, Aotearoa, cioè Nuova Zelanda in Maori, fra le 5 squadre

professionistiche del paese, Crusaders, Blues Chiefs, Highlanders e Hurricanes. E si

giocherà col pubblico, primo sport e primo paese al mondo a farlo. Due partite ogni

weekend, una sabato alle 9 di mattina italiane e una domenica alle 5.30. A porte

chiuse resta solo il paese, blindato chissà fino a quando.