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Mondiali di rugby 2023, l'analisi delle convocazioni dell'Italia

editoriale

Francesco Pierantozzi

Tra poco più di due settimane avranno inizio i Mondiali di rugby 2023. Il ct allenatore dell'Italrugby Kieran Crowley ha diramato le convocazioni ufficiali per la competizione globale. Non ci sono sorprese nella lista dei 33 giocatori: duttilità è la caratteristica ricercata dallo staff. L'analisi di Francesco Pierantozzi

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Non ci sono grosse sorprese nell’elenco dei 33 giocatori selezionati da Kieran Crowley e dal suo staff per la Rugby World Cup. A cominciare dalla “ripartizione” numerica nelle due grandi categorie, avanti e trequarti, con i classici 19 e 14.  Così come la ricerca della versatilità, ovvero di giocatori in grado di ricoprire più ruoli, come Nemer, pilone sinistro, destro e tallonatore, o come Page-Relo, mediano di mischia ma anche apertura o estremo all’occorrenza. Curiosa la scelta di portare 4 mediano di mischia, di solito 3, il Galles ne ha scelti addirittura soltanto 2, e di non sostituire con un giocatore di ruolo l’infortunato Tommaso Menoncello, i centri di ruolo, infatti sono Morisi e Brex, stop. Certo Paolo Garbisi può giocare primo centro con Allan apertura e Odogwu lo ha fatto spesso. 

Oriundi e dintorni

È una nazionale molto oriunda, con 9 giocatori, che hanno radici italiane ma sono di “costruzione” rugbistica straniera, a cominciare dal più noto, Ange Capuozzo, per finire agli ultimi arrivati, Lamb, Odogwu, Page-Relo. Una storia nota, pensando all’Argentina, o al Sudamerica, se si allarga la memoria e si passa poi al pallone sferico. Una storia che adesso è più inglese, Sisi e Varney oltre a Lamb e Odogwu. Ci sono 3 equiparati, che restano stranieri, e che hanno scelto di giocare con la maglia azzurra per residenza, così come fanno tutti e noi facciamo con l’australiano, un po’ samoano e fijano, Monty Ioane, e i neozelandesi, Halafihi, origini fijane, e Faiva, tongane. 

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Maglia... Benetton!

Il Benetton Treviso è il fornitore ufficiale della nazionale con 16 convocati, 6 sono delle Zebre, 9 giocano all’estero e 2 sono senza squadra. Si perché Luca Morisi, milanese, è stato coinvolto nello sfaldamento finanziario dei London Irish e Hame Faiva, preso per un periodo dagli Hurricanes di Wellington nel Super Rugby, dopo che i Worcester Warriors sono a loro volta “saltati”, è alla ricerca di un nuovo club. Il più giovane è Lorenzo Pani, toscano di Sesto Fiorentino, estremo e anche ala, 21 anni compiuti lo scorso 4 luglio, il più vecchio, il pilone ma pure tallonatore quando serve, Federico Zani, 34 anni parmigiano. Età media 26 anni e mezzo. Tommaso Allan è il più esperto a livello internazionale, 74 caps, cioè presenze ufficiali, davanti a Bigi e Negri, 47. Ci sono due coppie di fratelli, i mediani veneti Alessandro e Paolo Garbisi, e i fiorentini Lorenzo e Niccolò Cannone, uomini di mischia dalla battuta facile. 19 gli azzurri per la prima volta in una Rugby World Cup, Allan è il solo al terzo mondiale, Parisse sarebbe stato al sesto, unico al mondo, ma ormai è storia…passata. Sergio, e non è una novità, non c’è!