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Sei Nazioni femminile al via: l’Italia vuole il terzo posto, l’Inghilterra è la favorita

AZZURRE
Foto FIR

Dietro alle Red Roses e alla Francia principale sfidante, grande equilibrio e competizione per un posto che vale la qualificazione alla prossima Rugby World Cup. Le partite del Sei Nazioni femminile da seguire su Sky Sport Arena e NOW

SEI NAZIONI, ADESSO TOCCA ALLE AZZURRE

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La chiamavano la fidanzata del pericolo. Marie Marvingt è stata una sportiva, una pioniera dell’aviazione, un’alpinista e, tra le altre cose, la prima donna a terminare un Tour de France, nel 1908. È quantomeno simbolico che dallo stadio di Le Mans, che le è stato intitolato, incominci il Sei Nazioni femminile 2024. Sabato 23 marzo alle 15.15 la direttrice di gara Kat Roche fischierà infatti il calcio d’inizio di Francia-Irlanda, la prima partita del torneo, seguita a stretto giro di posta da Galles-Scozia e, il giorno dopo, da Italia-Inghilterra (in diretta su Sky Sport Arena e in streaming su NOW e su skysport.it)

Sei Nazioni con 'vista' Mondiale

Si preannuncia un’edizione con una squadra nettamente favorita e una sua principale sfidante piuttosto definita: l’Inghilterra è la prima, la Francia la seconda.

Dal 2019 a oggi l’Inghilterra ha sempre vinto il Sei Nazioni, stabilendo una supremazia continentale che è stata scalfita solo dalla mancata vittoria della Rugby World Cup 2021 (giocata nel 2022). Le Red Roses hanno vinto senza troppi problemi il WXV dello scorso ottobre regolando con punteggi ampi squadre di primissimo livello come Australia, Canada e Nuova Zelanda. L’unica squadra che sembra poterle contendere lo scettro è la Francia, che però nell’ultimo anno non ha avuto risultati all’altezza di quelli delle avversarie inglesi. Alle loro spalle, però, gli equilibri sono fragili e indefiniti tra le altre quattro squadre, pronte a infiammare la competizione. Inghilterra e Francia sono peraltro già qualificate di diritto alla Rugby World Cup 2025, ma la squadra che arriverà più in alto in classifica nel Sei Nazioni 2024 tra Italia, Scozia, Galles e Irlanda otterrà un posto al mondiale che si terrà in Inghilterra tra un anno e mezzo, mentre le altre dovranno passare da ulteriori fasi qualificatorie. Essendo inoltre la penultima edizione del torneo prima della Rugby World Cup, tutte le squadre sono chiamate a dare un giro di vite e a iniziare la finalizzazione del lavoro svolto fin qui in chiave mondiale.

L’Italia: “Puntiamo al terzo posto”

“A livello di gruppo l’obiettivo è arrivare al terzo posto” ha dichiarato Silvia Turani, prima linea della nazionale italiana che milita in Inghilterra nelle Harlequins. “Siamo consapevoli che non sarà facile perché tutte le nazionali sono molto competitive. Già nel giro di un anno l’Irlanda, che lo scorso anno era più alla portata, è migliorata molto, poi la Scozia lo scorso anno ci ha battute e poi ha vinto tutte le partite al WXV, il Galles è ormai una squadra consolidata e ha fatto un percorso importante. Ma noi abbiamo un’importante consapevolezza dei nostri mezzi.” Il terzo posto ambito dalle Azzurre è prezioso non solo per la qualificazione mondiale, ma anche per essere inserite nella prima divisione del WXV, la competizione internazionale che si tiene ogni autunno e che suddivide le squadre in 3 divisioni da 6 squadre ciascuna. Il livello più alto del WXV vedrà di fronte le migliori tre squadre del Sei Nazioni 2024 e le tre migliori delle Pacific Four Series (USA, Canada, Nuova Zelanda, Australia).

Un obiettivo ulteriore nella corsa delle Azzurre, che avranno come quartier generale ancora una volta lo stadio Lanfranchi di Parma. Qui accoglieranno l’Inghilterra domenica 24 marzo e la Scozia sabato 20 aprile.

Il percorso delle Azzurre

Non sarà un avvio di torneo semplice per l’Italia, che contro l’Inghilterra ha davvero poche speranze di farcela: troppo il divario di cilindrata rispetto alla corazzata numero uno del rugby femminile. Sarà però necessario trovare subito compattezza e risoluzione per affrontare subito il match cruciale del 31 marzo: a Pasqua le Azzurre dovranno necessariamente provare a strappare un risultato a Dublino contro l’Irlanda se vogliono inseguire il terzo posto. La trasferta in Francia del 14 aprile appare un’altra sfida davvero difficile, sia per il contesto che per il valore delle avversarie. La chiusura di torneo con Scozia e Galles, 20 e 27 aprile, sarà invece dove si decideranno le sorti della competizione per i colori azzurri.

Otto delle 26 convocate giocano in Francia o in Inghilterra

La squadra italiana è ancora una volta un mix di giocatrici esperte che già hanno fatto parte del precedente ciclo mondiale e di giovani di talento in grande ascesa. Il capo allenatore Nanni Raineri ha conservato l’approccio al gioco di movimento dato alla squadra dal suo predecessore Andrea di Giandomenico, portando però al contempo un maggiore accento su un sistema difensivo più moderno e inserendo elementi di gioco tattico al piede. L’Italia può giovarsi delle esperienze all’estero di un folto gruppo di atlete: otto delle ventisei convocate giocano in Francia o in Inghilterra. Valsugana e Villorba, i due club finalisti delle ultime 3 finali del campionato italiano, contribuiscono rispettivamente con otto e sei giocatrici.

È nel reparto arretrato che l’Italia ha le sue armi migliori: Beatrice Rigoni è una delle giocatrici più complete del panorama internazionale, Alyssa d’Incà è esplosa lo scorso anno dimostrandosi imprendibile dalle avversarie e Vittoria Ostuni Minuzzi è capace di fare la differenza con la sua rapidità. Davanti gli impatti di Sara Tounesi e le cariche di Silvia Turani aggiungono un importante elemento fisico in difesa e in attacco. Se l’Italia riuscirà a mettere a posto una rimessa laterale troppo spesso balbettante e a reggere l’impatto in mischia ordinata delle avversarie, potrà ambire davvero a un posizionamento nobile a fine torneo.

 

A cura di OnRugby.it