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Australian Open, ci siamo: 10 motivi per seguirli

Tennis

Francesco Giambertone

Lunedì a Melbourne riparte la stagione del grande tennis su Eurosport (canale 210 di Sky). Il numero 1 del mondo Murray va a caccia del suo primo Slam in Australia, dove il campione in carica Djokovic l'ha già battuto 4 volte. Da Federer e Nadal a Roberta Vinci, ecco i temi chiave del primo super torneo del 2017

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1. Sempre loro: Andy e Nole – La fine del 2016 e l'inizio del 2017 raccontano la stessa storia con due finali diversi. La trama è quella che ci accompagnerà per tutto l'anno: sarà una continua sfida tra i “fab two” Murray e Djokovic, i due ex membri dei "fab four" orfani di Federer e Nadal, che nella scorsa stagione hanno avuto i loro (grossi) problemi. Murray è numero 1 del mondo, ma ha ricominciato l'anno perdendo proprio contro Djokovic la finale a Doha. Ha comunque guadagnato punti su Nole, apparso ricaricato dopo la sosta.

Un'altra finale tra i due è più che probabile visto il livello di gioco spaziale di entrambi. Quello di Andy non è mai stato così alto. Se c'è un momento in cui può vincere per la prima volta gli Australian Open è adesso. Sul cemento di Melbourne ha già perso 5 finali, 4 delle quali proprio con Djokovic. Un bel macigno mentale da superare contro uno che qui ha alzato la coppa 6 volte.

2. La variabile Roger – Sul cammino di Murray c'è il rientrante Federer, fermo da fine luglio scorso, scivolato al numero 17 del seed. Finalmente rivedremo le magie del Re, acciaccato ma non stanco. Almeno non di sognare quel 18esimo Slam che insegue dal 2012. Per centrarlo in Australia dovrebbe battere 5 giocatori di fila tra i Top 10. Non ci è mai riuscito prima. Superati i primi due turni con due qualificati, potrebbe affrontare Berdych, poi Nishikori e infine Murray ai quarti. Federer non perde con Murray dal 2013. Ma quell'Andy non era ancora il numero 1 del mondo.

3. Rafa, “The Revenant” – L'altro “redivivo” da cui ci aspettiamo risposte è Rafa Nadal, che aveva chiuso la stagione ad ottobre per un problema al polso. Alla soglia dei 30 anni, da tempo lontano dal Nadal dei tempi d'oro ma sempre pericolosissimo, si presenta da 9° nel ranking. Negli ultimi due anni Rafa ha mancato 8 semifinali negli Slam (ne ha vinti 14 in carriera): con l'aiuto del nuovo allenatore Carlos Moya spera di tornare almeno lì. Tenete d'occhio il tabellone: al terzo turno potrebbe sfidare l'astro nascente tedesco Alex Zverev. Ne vedremmo delle belle.

4. Attenti a quei due: Raonic e Wawrinka – Trovare uno dei due in finale non sarebbe una sorpresa. Raonic è da tempo la terza forza del ranking e il suo cammino non sembra impossibile: solo Nadal e Monfils, battuto 3 volte su 4 nel 2016, possono complicargli la strada verso la semifinale, centrata già lo scorso anno. Per continuare a migliorarsi (lo fa dal 2013) deve arrivare all'ultimo scontro. Magari con Murray.

Wawrinka invece vinse qui il suo primo Slam nel 2014 e da allora se ne è regalato uno all'anno, sempre diverso: il Roland Garros nel 2015, gli Us Open nel 2016. Il 2017 sembra fatto per Wimbledon o per il suo primo bis. Ma la sua parte di tabellone è la più imprevedibile: ci sono nomi come Tsonga, Cilic, Sock, Tomic. E poi Kyrgios, che merita un capitolo a parte.

5. Un nuovo Nick, magari – Tra gli esponenti della “Next Generation” nessuno ha un talento come il suo, ma tanti sanno sfruttarlo meglio. Kyrgios, ora 13° giocatore del mondo, ha già dimostrato di poter battere chiunque ma anche di potersi battere quasi da solo.

Aveva finito la stagione con la brutta scenata nel match con Mischa Zverev che gli è costata 8 settimane di squalifica e un consiglio: si trovi uno psicologo. Kyrgios rientra nel torneo di casa con una bella pressione e un tabellone che lo spinge a crederci: la semifinale è alla portata. Sempre che la testa funzioni.

6. Il solito Thiem? - Tra le insidie del tabellone di Djokovic – oltre al primo turno con l'ex semifinalista Verdasco e il possibile scontro con il rinato Dimitrov – c'è anche Dominic Thiem, possibile quarto turno per il numero 2 del mondo. L'austriaco stakanovista ha già giocato due settimane ma con pochi risultati. Nel 2017 farà certamente grandi cose. Tra queste, forse, ridurre il calendario e puntare ad arrivare in fondo a uno Slam. Le due settimane di Melbourne saranno un primo durissimo test.

7. Italians, do it better! – Storicamente gli Australian Open non sorridono al tennis italiano, che quest'anno cerca riscossa dopo un 2016 deludente: Fognini è precipitato al 48 del mondo (ma con la gioia del figlio che aspetta con Flavia Pennetta: auguri!) e il miglior azzurro è stato Paolo Lorenzi, 35 anni, non proprio uno della NextGen. Al primo turno Fabio affronterà Feliciano Lopez (n°28); il numero 1 d'Italia invece sfiderà Duckworth, 105esimo del ranking che gioca in casa, e poi forse Troicki. In più ci sono i qualificati Fabbiano e Vanni, felici di vivere un sogno. Forza.

8. Robertina facci sognare – L'unica testa di serie d'Italia è Roberta Vinci, 18 del mondo, entrata anche in top 10 qualche settimana fa. Al contrario della Schiavone lei non si ritira, anzi: agli Australian Open è arrivata al massimo al terzo turno (anche nel 2016), forse è l'anno buono per regalarsi una soddisfazione. Tipo battere Serena e volare in finale, come agli Us Open 2015. Ok, torniamo sulla terra. Ma con fiducia.

9. Kerber-Williams per lo scettro - Il tabellone femminile è comandato da Angelique Kerber, che con Serena Williams (ora numero 2 del mondo) è la favorita. Ma la tedesca la settimana scorsa ha perso con la Kasatkina e ai quarti può trovare l'insidiosissima Muguruza. Qui ha vinto il suo primo Slam: confermarsi a volte è più difficile che arrivare in alto. Lì dove invece Serena sta da sempre: con il 23esimo titolo in un major può staccare Steffi Graf. Ma non sembra in formissima nemmeno lei. Quindi gli esperti consigliano di stare attenti alle sorprese.

10. Nuove regine? – Il nome sulla bocca di molti addetti ai lavori è quello di Karolina Pliskova, finalista agli Us Open 2016 e fresca di titolo a Brisbane. In tanti la vedono come una potenziale vincitrice a sorpresa, ma sul suo cammino c'è la bestia nera Agnieska Radwanska, numero 3 del mondo con lecite ambizioni di vittoria di uno Slam. Alla polacca la Pliskova non ha mai portato via nemmeno un set.