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Atp Finals 2017: Rafa Nadal, con il Masters di fine anno un feeling mai nato

Tennis

Luca Boschetto

Rafael Nadal, Atp Finals 2017 (Getty)

Due finali in 8 partecipazioni, 5 volte assente per infortunio e una presenza "a metà" come quella di quest'anno. Le Finals non sono il torneo di Rafael Nadal, per motivi tecnici e fisici. Ma il maiorchino ha giocato alla grande nel 2017, e lo chiude ugualmente da primo

ATP FINALS 2017, RAFA NADAL SI RITIRA DAL TORNEO: "TROPPO DOLORE AL GINOCCHIO"

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Le Atp Finals e Nadal. Un amore mai sbocciato, un torneo che forse non vincerà mai. Uno dei pochi, ma anche il più importante dopo i 4 dello Slam. E per un perfezionista come il maiorchino questo zero nella bacheca pesa sempre più. I motivi sono essenzialmente due. Il primo è squisitamente tecnico: la miscela superficie rapida e campo coperto è sempre risultata indigesta ad un giocatore che necessita di tempo per tessere la sua ragnatela fatta di colpi liftati e pesanti. Sul rapido si gioca spesso su scambi brevi, peggio ancora quando Rafa affronta in simili condizioni un attaccante che lo costringe a giocare di passanti e in difesa, lui, il più formidabile attaccante da fondo mai esistito. 

Non a caso le sconfitte più amare contro Federer sono arrivate più che sull'erba in situazioni indoor. La seconda motivazione è fisica: il tennis di Nadal richiede una sollecitazione quasi inumana di tutto il corpo, ginocchia in primis. E la "rodilla" a fine stagione spesso è arrivata infiammata o peggio ancora infortunata. Ben 5 le edizioni delle Atp Finals per le quali il maiorchino si era qualificato e dove invece ha dato forfait per infortunio, sei se contiamo l'attuale dove ha giocato e perso in condizioni menomate con Goffin.

Due finali perse (nel 2010 con Federer, nel 2013 con Djokovic) in 8 partecipazioni, 9 contando la monca del 2017, sono quasi un bilancio fallimentare per uno come Rafa Nadal che più volte ha chiesto che il torneo di fine anno si giocasse sulla terra almeno una volta ogni tre anni. E Federer con perfido umorismo gli ha risposto che dei 9 tornei 1000 non ne esiste uno sull'erba ma ben 3 sulla terra (Montecarlo, Madrid, Roma). Insomma non se ne esce. Di certo se l'epilogo è stato amaro, il 2017 è invece stato eccezionale. Rafa chiude al numero 1 della classifica mondiale, traguardo raggiunto con le ginocchia già in fiamme a Parigi Bercy, traguardo tolto a Federer che però lo ha battuto 4 volte su 4 negli ultimi 11 mesi. Il 2018 si preannuncia scintillante, schiena di Federer e ginocchio di Nadal permettendo. Che le divinita' del tennis ce li preservino a lungo...