Djokovic in Australia, lunedì l'appello: tutte le news
Nole Djokovic, dopo essere stato fermato alla frontiera australiana e trasferito in un hotel di Melbourne adibito a centro per l'immigrazione, è in attesa dell'udienza di appello prevista lunedì. Il ministro dell'Interno australiano: "Non è prigioniero, può partire quando vuole". L'associazione giocatori appoggia il serbo, che sui social ringrazia i suoi sostenitori. Cancellato anche il visto della ceca Voracova
La giornata di ieri di Djokovic e il punto della situazione. VIDEO
Le parole della Ministra dell’Interno australiana
Medvedev: "Non so come finirà caso Djokovic"
La famiglia di Djokovic partecipa alla manifestazione a Belgrado
Presenti alla manifestazione anche i familiari del tennista serbo: il padre Srdjan, la madre Dijana, il fratello Djordje e lo zio Goran
Manifestazione in supporto di Djokovic a Belgrado
Centinaia di persone hanno preso parte a una manifestazione in supporto a Novak Djokovic davanti al palazzo dell'Assemblea Nazionale serba a Belgrado.
Madre Djokovic: “Trattato come un prigioniero”
Papà Djokovic: “E’ stato umiliato e imprigionato"
Primo Ministro Serbia: "Djokovic trattato in modo diverso dagli altri"
Vucic (presidente Serbia): "E' una persecuzione politica"
"Quello che non è giusto è questa persecuzione politica a cui tutti stanno prendendo parte, anche il primo ministro australiano - lono le dichiarazioni del presidente della Serbia Aleksandar Vucic, riportate da Sky News -. Il primo ministro serbo Ana Brnabic ha chiesto solo di lasciare che Novak Djokovic si trasferisca da questo orribile hotel in una casa in affitto dove possa prepararsi per il torneo, mentre è in attesa di una decisione del tribunale lunedì. In questa casa potrebbe comunque essere sotto sorveglianza 24 ore su 24".