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Ljubicic incontra Sinner, l'analisi tecnica e un mantra: "Migliorare"

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Ivan Ljubicic intervista Jannik Sinner dopo la storica vittoria contro Djokovic: "Il voto da dare a questa partita è dieci. Nella mia testa, però, mi chiedo sempre dove posso migliorare". Per scoprire i segreti di Sinner, è disponibile on demand l'intervista "Jannik oltre il tennis", realizzata dal direttore di Sky Sport Federico Ferri

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Una partita indimenticabile, che resterà nella storia, del tennis e dello sport. Dopo aver battuto per la prima volta in carriera Djokovic alle Atp Finals, Jannik Sinner ha incontrato Ivan Ljubicic, ex numero 3 del mondo e allenatore di Roger Federer. Un campione del passato a confronto con un campione del presente e del futuro per un'analisi tecnica e un'intervista ricca di spunti da cui migliorare.

Una partita speciale. Da 1 a 10 quanto importante per te?

"Tutta la situazione è stata speciale, giocare a Torino, contro il numero uno al mondo: Nole, che ha vinto 24 Slam. L’atmosfera è stata pazzesca, il voto da dare a questa partita è 10. Poi sono uscito dal campo e confrontandomi con il mio team ho detto 'dall'altra parte vedo la perfezione, lui non è mai fuori equilibrio, gioca tutte le palle con un senso'. Nella mia testa mi chiedo sempre dove posso migliorare. Questa è la cosa più bella, ma la partita è stata combattuta".

 

Hai approcciato alla partita in maniera più rilassata?

"Per me questa era una delle partite più importanti dell’anno perché mi fa capire dove sono e dove sono migliorato. Questo per me era un test, poi magari sarei potuto entrare e perdere 6-2, 6-2. L’essere più imprevedibile in campo è stata una chiave".

 

Ti ho visto coraggioso, hai preso dei rischi, hai spinto sempre e cercato di fare il gioco. Sei d’accordo? E se sì, è stato un approggio coraggioso più del solito? Ti senti che hai fatto una partita un po’ sopra i tuoi ritmi o no?

"Quando giochi contro alcuni giocatori, come Carlos o Nole che sono molto solidi dal fondo devi trovare qualcosa in più e forse qualche volta sono andato un pochino oltre. Mi sono riguardato il tie-break del secondo dove ho sbagliato a servire perché ho cercato la velocità invece di cambiare la precisione. Sono piccoli dettagli ma sono quelli che fanno la differenza. Se la mentalità è quella di provare ad andare a rete anche il colpo diventa più veloce".

 

Sul 7-5, 1-2, 0-30 hai fatto due-tre dritti corti. Lo hai fatto apposta?

"L’ultimo dritto è uscito più bello di quanto volevo. Era un incrociato che poi è uscito un po’ meglio. In occasione del primo dritto, lui si muove veramente bene, qualche volta fargli tagliare il campo non è sbagliato poi anche lui ti deve dare un po’ la palla. Non mi ha lasciato niente, tutti e due abbiamo spinto molto. In queste circostanze, il primo che spinge di solito è quello che vince più punti".

Lo speciale su Sinner

Per scoprire i segreti di Sinner, è disponibile on demand l'intervista "Jannik oltre il tennis", realizzata dal direttore di Sky Sport Federico Ferri. La prima vittoria della carriera contro Nole Djokovic alle ATP Finals di Torino, infatti, è stata un'ulteriore certificazione dell'ottimo 2023 del tennista italiano.