Mou e i capelli: "Tagliarli? E' un privilegio"

Premier League
Jose Mourinho, allenatore del Manchester United, con il suo nuovo tagli di capelli (getty)

Meno capelli, meno impicci: il Manchester United è pronto a battagliare nella seconda parte di stagione e lo Special One, poco prima del suo 54º compleanno, si rifà il look: "Il taglio è un privilegio, non tutti se lo possono permettere"

Alla vigilia del suo 54º José Mourinho si rifà il look: niente concorrenza a Messi e Hummels, sia chiaro, ma solo una ritoccata... Special. Mou lo ha sfoggiato in conferenza stampa e, all’inevitabile domanda dei giornalisti interessati, lo ha definito un "privilegio", un’accortezza che, alla sua età, non tutti si possono permettere: "Tagliare i capelli è un privilegio, sono il tipo di persona che può farlo e in un mese posso averne di nuovi". Addio capigliatura classica, dunque, benvenuto taglio più corto, fresco e giovanile, nonostante l'età avanzi. Scelto, forse, per via dei tanti impegni che caratterizzeranno una seconda parte di stagione davvero ricca, a partire dalla gara di ritorno contro l’Hull City, che potrebbe assicurare al Manchester United un posto in finale di EFL Cup. Meno capelli, meno impicci: concentrazione massima per lo Special One.

I complimenti di Ferguson - Dopo un inizio di stagione difficile, Mourinho sta cominciando a recuperare terreno col suo United. E i complimenti per il lavoro sono arrivati anche da Sir Alex, che su quella panchina è rimasto seduto per 27 anni: “Credo stia facendo un ottimo lavoro", ha detto Ferguson nel giorno del compleanno del portoghese. ”La squadra sta giocando molto bene, ma ha avuto molta sfortuna. Ha ottenuto sei pareggi, ma ha sempre segnato e se non fosse per quei punti persi adesso starebbe lì, a sfidare il Chelsea. All’inizio della stagione la squadra non ha fatto molto bene e Mourinho ha dovuto trovare soluzioni per correggere il problema e ora continuerà in questa direzione. Lui è una persona calma e la squadra è il riflesso del suo allenatore”.  

I ricordi dell’Inter - Recentemente il portoghese ha ricordato il 2010, anno del Triplete nerazzurro: “E' stato un onore, soprattutto perché rimarrà nella storia come il primo premio FIFA per un allenatore. Tuttavia, ancora una volta devo ripetere che io sono un uomo di squadra e il 2010 non è stato, per me, l'anno del mio premio FIFA. È stato l'anno del Triplete con l'Inter. Non è stata la stagione di Mourinho, era la stagione dell'Inter e degli interisti. Io il mio lavoro lo sento così, in questo modo”.

Mourinho's 11 - "È una risposta che mi sono sempre rifiutato di dare e continuerò a farlo. Tanti giocatori, per me, hanno dato tutto, come posso citarne alcuni e dimenticare gli altri? Vitor Baia, Petr Cech, Julio Cesar ... come posso scegliere solo uno? Jorge Costa, Ricardo Carvalho, Marco Materazzi, Lucio, Walter Samuel, John Terry ... come posso scegliere uno? Michael Essien, Wesley Sneijder, Nemanja Matic, Costinha, Maniche, Xabi Alonso, Frank Lampard...come posso scegliere uno? Non credo che potrò mai rispondere a questa domanda perché non dimenticherò mai i miei fratelli in armi”.